Cosa succede al mutuo se la banca fallisce?

Aggiornato il: 30/10/2023
di Luana Galanti
Pubblicato il: 30/10/2023

In 30 secondi

Il fallimento di una banca interessa da vicino chi ha acceso un mutuo: 

  • sia che la banca fallisca sia che venga salvata grazie all'intervento di un altro istituto bancario, il mutuo rimane in piedi e va rimborsato alle stesse condizioni concordate all'inizio;
  • in caso di salvataggio della banca, il mutuo viene semplicemente trasferito alla nuova banca;
  • in qualsiasi momento si può ricorrere alla surroga del mutuo e trasferire il mutuo a un'altra banca, modificando le condizioni di rimborso. 

Negli ultimi anni sono fallite diverse banche internazionali, anche considerate solide e affidabili, creando preoccupazione tra i risparmiatori italiani. Anche se il sistema bancario italiano ha regole più stringenti rispetto ad esempio a quello statunitense ed è meno soggetto a crisi profonde, anche alcune banche italiane hanno avuto seri problemi e sono state costrette a ricorrere a salvataggi di emergenza o a profonde ristrutturazioni.

persona disperata davanti a dei documenti

È quindi lecito chiedersi quali sono le conseguenze di un fallimento bancario e quali regole si seguono. In questa guida vedremo in particolare cosa succede al mutuo in caso di fallimento della banca, quali sono le garanzie a tutela dei clienti e quali sono le opzioni a disposizione di chi sta rimborsando un mutuo. 

La banca può fallire?

La banca, essendo a tutti gli effetti un'impresa privata, può fallire nel caso in cui non riuscisse a far fronte ai suoi impegni nei confronti dei creditori. Bisogna però tenere presente che il fallimento di una banca può avere effetti molto gravi e andrebbe evitato a tutti i costi. 

La funzione creditizia svolta dalle banche è molto importante per il funzionamento del sistema economico ma altrettanto delicata. In caso di crisi, infatti, la banca potrebbe trovarsi nelle condizioni di non poter restituire il denaro ai suoi clienti e ci sarebbero conseguenze negative a cascata che interessano risparmiatori e imprese. 

Per il loro ruolo delicato, alle banche si applicano regole particolari. Con il Decreto Salva Banche (DL n.237/2016) si è stabilito che, in caso di grave crisi bancaria, gli istituti di credito debbano essere acquisiti da parte di altre banche. In questo modo si evitano le disastrose conseguenze economiche di un fallimento e si cerca di salvaguardare i clienti della banca. 

Accanto alle norme previste dal Decreto Salva Banche, bisogna ricordare la presenza del Fondo interbancario di tutela dei depositi. Si tratta di un fondo alimentato da versamenti delle diverse banche italiane, che viene usato in caso di fallimento bancario per coprire i depositi fatti dai risparmiatori. 

Chi ha aperto un conto corrente o un conto deposito presso la banca fallita può recuperare i propri depositi fino al limite di 100.000 euro. Se i risparmiatori sono coperti, che succede invece a chi ha acceso un mutuo presso la banca in fallimento? 

Cosa succede in caso di crisi della banca

In caso di crisi bancaria gli scenari che possono manifestarsi sono essenzialmente due:

  • la banca viene rilevata da un altro istituto bancario e i rapporti contrattuali vengono trasferiti al nuovo istituto bancario;
  • la banca non viene salvata e si procede con la liquidazione dei beni e con la ripartizione di quanto ricavato secondo quanto stabilito dalla procedura concorsuale. 

La prima situazione è quella più favorevole per i clienti della banca e quella che si cerca di incentivare. Quando la vecchia banca viene rilevata i clienti vengono trasferiti automaticamente alla nuova banca e tutti i contratti proseguono come sempre. Sia per chi ha un conto corrente sia per chi ha un mutuo non cambia nulla.  

Il secondo caso è puramente teorico e nella pratica, per effetto delle previsioni del Decreto Salva Banche, le banche in crisi vengono sempre assorbite da un'altra banca o da un grande gruppo bancario. Ad ogni modo il fallimento della banca non comporta la cancellazione del mutuo e il debitore deve continuare a rimborsare il finanziamento senza interruzioni, seguendo le indicazioni del tribunale. 

La procedura che porta al fallimento della banca può essere molto lunga. Se si è consapevoli che la banca presso la quale si è acceso il mutuo è in crisi potrebbe essere utile pensare anche a una rinegoziazione del mutuo o all'estinzione anticipata del debito. Se mancano pochi anni alla fine del periodo di ammortamento e si hanno dei risparmi si può pensare di rimborsare il capitale residuo in un'unica soluzione e chiudere il mutuo, in modo da non dover attendere i tempi necessari alla risoluzione della crisi.

Cosa succede ai mutui in caso di fallimento bancario

Chi ha acceso un mutuo presso una banca che mostra segnali di crisi non deve preoccuparsi. In ogni caso il suo immobile è al sicuro e il suo contratto rimane valido. Dal momento che la banca viene acquisita da un altro istituto bancario, il mutuo rimane attivo alle stesse condizioni concordate inizialmente:

  • l'importo del mutuo rimane lo stesso;
  • il tasso di interesse rimane quello concordato all'inizio se si tratta di un mutuo a tasso fisso e segue l'andamento dell'Euribor se si tratta di un mutuo a tasso variabile;
  • il sistema di calcolo della rata rimane invariato;
  • la durata del prestito non cambia;
  • non bisogna prestare nuove garanzie alla banca.

Prima che entrasse in vigore il Decreto Salva Banche il compito di salvare le banche in crisi spettava alla Banca d'Italia. In caso di fallimento chi aveva acceso un mutuo presso la banca fallita doveva proseguire il rimborso versando le rate alla Banca d'Italia, sempre alle stesse condizioni concordate inizialmente.

Chi non vuole che i propri contratti vengano trasferiti alla nuova banca può in qualsiasi momento avvalersi della portabilità del mutuo, o surrogazione del mutuo. In questo caso si sceglie di trasferire il mutuo dalla vecchia banca a una nuova banca, scelta liberamente. La portabilità implica anche la possibilità di modificare le condizioni di rimborso del mutuo: si può cambiare il tipo di tasso di interesse o modificare la durata del periodo di ammortamento. 

La surrogazione del mutuo è stata introdotta dal cosiddetto Decreto Bersani e non comporta nessun costo per il cliente. Il trasferimento del mutuo è a costo zero e a sostenere i costi per la perizia e per la gestione della pratica è la nuova banca.