Selfie di notte: 5 smartphone con fotocamera anteriore con flash a LED

HTC Desire Eye. Sony Xperia C4. BLU Selfie. Acer Liquid E3. Oppo N1. Sono 5 smartphone dotati di fotocamera anteriore assistita con flash a LED, dunque in grado di fornire, almeno sulla carta, la migliore esperienza fotografica per gli appassionati di selfie anche in notturna. Attenzione, però, alla selfie-mania: secondo una ricerca della Ohio State University, l’ossessione per gli autoscatti può portare a patologie psichiche. 

Selfie di notte: 5 smartphone con fotocamera anteriore con flash a LED

Se per Microsoft non è più tempo di selfie, ma di allfie, e Lumia 735 è lo smartphone ideale per gli autoscatti, per altri produttori non basta avere una fotocamera frontale da 5 megapixel e con grandangolo, quale, appunto, quella integrata nel Windows Phone a marchio Nokia, ma occorre assistere il modulo fotografico con un flash a LED.

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Un flash a LED per consentire di produrre autoscatti di qualità anche di notte. Secondo gli esperti di PhoneArena, è HTC Desire Eye, a oggi, lo smartphone che meglio intercetta i bisogni degli appassionati di selfie, perché equipaggiato con una fotocamera anteriore da 13 megapixel assistita da un flash dual LED.

Cellulari intelligenti progettati con un occhio di riguardo per i consumatori che amano cimentarsi in autoscatti sono anche Sony Xperia C4, Acer Liquid E3 e Oppo N1. Quest’ultimo non integra una fotocamera anteriore, ma ospita una fotocamera principale in grado di ruotare di 206 gradi, da 13 megapixel, assistita da un flash dual LED.

Sony Xperia C4 esibisce una fotocamera anteriore da 5 megapixel con flash a LED, mentre Acer Liquid E3 ospita una modulo fotografico frontale da 2 megapixel, sempre con flash a LED.

Dedicato espressamente agli appassionati di autoscatti è BLU Selfie, cellulare intelligente equipaggiato con una fotocamera anteriore da 13 megapixel assistita da flash a LED.

Se, da una parte, alcuni produttori di smartphone guardano con sempre maggiore attenzione alle specifiche delle fotocamere anteriori, dall’altra, alcuni ricercatori cercano di comprendere la psicologia degli appassionati di selfie.

Gli uomini ossessionati dagli autoscatti sarebbero egoisti e narcisisti e potrebbero presentare dei tratti psicopatici legati all’aggressività, che potrebbero sfociare in depressione e problemi alimentari, stando a uno studio condotto dalla Ohio State University su 800 individui maschi dai 18 ai 40 anni di età.

«Lo studio dimostra ancora una volta quanto la pubblicazione continua di selfie, fenomeno preoccupante soprattutto tra i ragazzi, sia fonte di disturbi legati alla sfera psicologica», ha commentato Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, presidente di Eurodap (Associazione europea per il disturbo da attacchi di panico) e direttore della Clinica dello stress.

«L’auto-oggettivazione prodotta dalla selfie-mania porta le persone a mettere in risalto in maniera ossessiva, in questo caso, l’aspetto fisico. Si tratta il proprio corpo come un oggetto senza considerare la parte emozionale dell’individuo, la sfera psicologica che muove il tutto», ha aggiunto Vinciguerra.

Secondo l’esperta, la selfie-mania «produce grande vuoto interiore perché è tutta basata sull’apparenza, su identità inventate. Può portare alla depressione sia gli uomini sia le donne e a patologie psichiche importanti come ad esempio anoressia, vigoressia e comunque patologie ossessive di controllo».