Rinnovabili e UE: ultimi dati aggiornati e obiettivi 2030

Il 23% dell’energia che l’Europa ha consumato nel 2022 proveniva da fonti rinnovabili, con un +1,1% rispetto all’anno precedente. Ma i target UE per il 2030 sono ancora lontani: servono più sforzi da parte dei Ventisette Paesi membri dell'Unione europea per raddoppiare la quota di energia green entro quella data. Ecco la fotografia sulle rinnovabili UE e come trovare i migliori preventivi fotovoltaico a gennaio 2024 su SOStariffe.it.

In 30 secondi

Rinnovabili UE in crescita nel 2022, ma target al 2030 ancora lontani:
  1. Il 23% dell’energia consumata in Europa nel 2022 proveniva da fonti rinnovabili
  2. L'energia pulita è in crescita, ma servono più sforzi verso i target UE al 2030
  3. La classifica Eurostat dei Paesi UE con l'acceleratore schiacciato sulle rinnovabili: Svezia in testa
  4. Italia al 18esimo posto della graduatoria: nel 2022 ha consumato il 19% di energia verde
  5. Produrre energia green in Italia: i migliori preventivi fotovoltaico a gennaio 2024 su SOStariffe.it
Rinnovabili e UE: ultimi dati aggiornati e obiettivi 2030

Rinnovabili UE in crescita, ma la strada verso gli obiettivi europei al 2030 sono ancora lontani. È questa, in sintesi, la fotografia sullo stato dell’energia pulita in Europa nel 2022 scattata da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea. Una radiografia del comparto energetico la cui diagnosi è chiara: servono più sforzi da parte dei Paesi membri per centrare i nuovi (e più ambiziosi) target al 2030.

Prima di passare ai raggi X numeri e indicazioni del report Eurostat, ricordiamo che le famiglie italiane che vogliano accelerare sulla transizione green a gennaio 2024 possono scommettere sull’installazione di un impianto fotovoltaico chiavi in mano. Si tratta di una soluzione sempre più ricercata dai consumatori, a caccia di mosse anti-rincari, anche alla luce del rischio di una nuova stangata bollette, come prevista dalle stime di Assium e Consumerismo No Profit.

Per evitare un inizio di anno dalle bollette roventi e per incentivare l’autoproduzione di energia, è possibile orientare il radar della convenienza verso la messa in posa dei pannelli fotovoltaici, calcolando il miglior preventivo attraverso il comparatore di SOStariffe.it (che è accessibile direttamente cliccando al link qui sotto):

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Affinché il comparatore restituisca una classifica “personalizzata” con le soluzioni caratterizzate dal miglior rapporto qualità/prezzo, è necessario che l’utente compili, in pochi passaggi, un modulo online fornendo alcune informazioni come:

  • tipologia dell’impianto da installare;
  • luogo in cui sarà posizionato l’impianto;
  • fabbisogno energetico medio dell’utente.

Rinnovabili UE, Eurostat: sale quota energia pulita. Svezia da primato

RINNOVABILI UE GRADUATORIA
Italia
  • 18esima posizione (19% di consumo finale lordo di energia verde), preceduta dalla Bulgaria e seguita dalla Repubblica Ceca
Paesi più virtuosi
  1. Svezia (66% di consumo finale lordo di energia green)
  2. Finlandia (47,9% di consumo finale lordo di energia pulita)
  3. Lettonia (43,3% di consumo finale lordo di energia verde)
Paesi con maglia nera
  1. Irlanda (13,1% di consumo finale lordo da fonti rinnovabili)
  2. Malta (13,4% di consumo finale lordo di energia green)
  3. Belgio (13,8% di consumo finale lordo di energia verde)

Secondo il report dell’Ufficio Statistico dell’Unione Europa, il 23% dell’energia consumata nel 2022 dal Vecchio Continente proveniva da fonti rinnovabili. Una quota in crescita del 1,1% rispetto all’anno precedente.

Un passo avanti verso la transizione green a cui hanno contribuito largamente i Paesi nordici, con la Svezia che ha avuto performance di sostenibilità da podio: nel 2022, quasi due terzi (il 66%) del consumo finale lordo di energia di questo Paese hanno avuto origine da fonti rinnovabili. Un primato ottenuto grazie all’utilizzo di un mix energetico pulito composto da biocarburanti idroelettrici, eolici, solidi e liquidi, nonché su pompe di calore.

Alle spalle della Svezia, pur con un leggero divario, si è posizionata la Finlandia (47,9%), facendo egualmente affidamento su biocarburanti idroelettrici, eolici e solidi. Terzo gradino del podio per la Lettonia, in cui le fonti rinnovabili hanno coperto il 43,3% del consumo finale lordo.

Danimarca (41,6%) ed Estonia (38,5%) hanno prodotto la maggior parte delle energie rinnovabili da eolico e da biocarburanti solidi. Il Portogallo (34,7%) ha fatto affidamento su biocarburanti solidi, eolici, idroelettrici e pompe di calore, mentre l’Austria (33,8%) ha utilizzato principalmente biocarburanti idroelettrici e solidi.

Nella classifica Eurostat, hanno indossato la maglia nera nel 2022 Irlanda (13,1%), Malta (13,4%), Belgio (13,8%) e Lussemburgo (14,4%), i Paesi con le percentuali più basse per consumo di energie rinnovabili. E l’Italia? È al 18esimo posto della classifica dei Ventisette, con un consumo finale lordo generato da rinnovabili pari al 19% (in flessione di 0,1 punti rispetto al 2021). Prima del nostro Paese si posiziona la Bulgaria e subito dopo la Repubblica Ceca.

In totale, 17 dei 27 membri dell’UE hanno segnalato quote inferiori alla media UE del 23% nel 2022.

Rinnovabili UE: strada in salita verso i target europei al 2030

Nonostante lo sprint rinnovabili UE, la strada che i Paesi d’Europa devono intraprendere per raggiungere i nuovi e più ambiziosi obiettivi al 2030 è ancora lunga.

Come spiega una nota di Eurostat, la direttiva sulle energie rinnovabili ha rivisto al rialzo il target dell’UE in materia di energie rinnovabili per il 2030 dal 32% al 42,5% (con l’obiettivo di portarlo al 45%, ma tale soglia non è vincolante).

Pertanto, i Paesi dell’UE “devono intensificare gli sforzi per conformarsi collettivamente al nuovo obiettivo dell’UE per il 2030, che richiede un aumento della quota di fonti energetiche rinnovabili nel consumo finale lordo dell’UE di quasi 20 punti percentuali”, si legge nel documento.