Reddito di Cittadinanza: con Mia richieste ridotte, i dati di Aprile 2023

Precipitano le richieste per ottenere il reddito di cittadinanza e i beneficiari nei primi due mesi del 2023. Intanto, il governo Meloni è al lavoro sulla riforma di questa misura per il contrasto alla povertà. Tutto quello che c’è da sapere ad aprile 2023 su SOStariffe.it.

In 30 secondi

Reddito di cittadinanza, numeri e le novità sulla sua riforma ad aprile 2023:
  1. Domande per l'accesso al sussidio in picchiata a gennaio e febbraio 2023: -65,23% rispetto ai primi 2 mesi del 2022
  2. In diminuzione anche i nuclei familiari beneficiari dell'assegno, a quota 1 milione a febbraio 2o23
  3. La riforma del reddito di cittadinanza al rush finale: cosa prevede
  4. Come abbattere le spese bancarie scegliendo le migliori offerte di conti correnti ad aprile 2023
Reddito di Cittadinanza: con Mia richieste ridotte, i dati di Aprile 2023

Diminuiscono le domande per ottenere il reddito di cittadinanza (-65,23%), così come è in calo il numero delle famiglie beneficiarie del sussidio (ora a quota 1 milione, il minimo da ottobre 2020) nei primi due mesi del 2023.

Ecco la fotografia in cifre della misura di contrasto alla povertà introdotta quattro anni fa dal governo Conte e ormai vicina al “pensionamento”: nel 2024, infatti, lascerà spazio a una nuova forma di sostegno (che si dovrebbe chiamare Garanzia per l’Inclusione e non più Mia – Misura inclusione attiva) su cui il governo di centrodestra guidato dalla premier Giorgia Meloni è al lavoro e il cui decreto potrebbe vedere presto la luce.

Siamo in chiusura, nelle prossime settimane avremo la presentazione del decreto”, ha confermato la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, a margine di un evento svoltosi lo scorso 13 aprile.

Reddito di cittadinanza: domande e beneficiari in netto calo nel 2023

RDC: IL FOCUS DELL’OSSERVATORIO DELL’INPS RDC: LE CIFRE DI GENNAIO E FEBBRAIO 2023
Numero di richieste di sussidio inoltrate 90.287 nei primi 2 mesi del 2023 (-65,23% rispetto a gennaio e febbraio 2022)
Platea dei nuclei familiari beneficiari 1.001.743 a febbraio 2023 (erano 1.160.714 a gennaio 2023)
Riduzione della spesa sull’erario statale 576,3 milioni a febbraio 2023, in calo rispetto ai 657,8 milioni di gennaio 2023
Distribuzione geografica del sussidio I due terzi delle famiglie beneficiarie risiedono al Sud e nelle Isole

Stando alle cifre rese note dall’Osservatorio statistico dell’INPS, i primi due mesi del 2023 hanno registrato sia un crollo delle richieste per l’accesso al reddito di cittadinanza sia una riduzione della platea dei beneficiari, con una minor pressione sull’erario statale (la spesa a febbraio 2023 si è attestata a 576,3 milioni, in calo dai 657,8 di gennaio 2023).

Ecco i numeri che attestano questo trend: le domande di accesso al sussidio fatte pervenire all’Istituto nazionale di previdenza sociale a gennaio e febbraio 2023 hanno raggiunto quota 90.287, in flessione del -65,23% rispetto alle 261.378 che erano state presentate negli stessi mesi del 2022. Delle 90.287 istanze sottoposte al vaglio dell’INPS dall’inizio del 2023, la maggior parte è stata inoltrata a gennaio (88.184). Solo poco più di 2mila, invece, sono state le richieste a febbraio 2023.

La “sforbiciata” riguarda anche i beneficiari stessi del sussidio: le famiglie aventi diritto all’assegno a febbraio 2023 hanno superato di un soffio il milione (1.001.743 per un totale di 2.135.395 persone coinvolte), in diminuzione rispetto al 1.160.714 di gennaio 2023 (con 2,47 milioni di persone coinvolte). Si tratta del livello minimo da ottobre 2020 per quanto riguarda la platea dei beneficiari.

Guardando alla distribuzione geografica del sussidio, i due terzi delle famiglie che beneficiano di reddito o pensione di cittadinanza vivono nel Sud e nelle Isole (672.890 assegni erogati dall’INPS su 1.001.743 totali a febbraio 2023). Inoltre, nella sola provincia di Napoli sono stati accreditati oltre 146mila assegni sfiorando i sussidi ricevuti nel complesso dai residenti di Lombardia, Piemonte e Veneto.

Quali sono le ragioni alla base del tonfo di domande e beneficiari nei primi due mesi del 2023? Innanzitutto, il calo potrebbe essere legato a una mancata presentazione, nei termini previsti (gennaio 2023), della DSU (dichiarazione sostitutiva unica), che è un documento necessario per poter mantenere il beneficio. Non è però da escludere anche la ripresa sul fronte economico (con un maggior accesso al mondo del lavoro) e la consapevolezza dell’ormai imminente riforma del reddito di cittadinanza da parte del governo, con una revisione di beneficiari, importo e durata del sussidio.

Riforma del Reddito di cittadinanza: le novità ad Aprile 2023

Con la riforma del reddito di cittadinanza ormai al rush finale, come confermato dalla ministra Marina Calderone, si susseguono le indiscrezioni di stampa su quali siano i nuovi pilastri che faranno da architrave alla nuova misura di contrasto alla povertà.

Sebbene da Palazzo Chigi ripetano che il documento non sia ancora chiuso e che le riflessioni siano ancora in corso soprattutto sulla scala di equivalenza, la filosofia che regge l’impianto normativo è chiara: il governo Meloni intende assicurare un sostegno economico alle persone in difficoltà economica che non possono lavorare (e ai nuclei familiari al cui interno ci sono minori, disabili e over 60)  ma procedere con un cambio di rotta nei confronti di coloro che sono occupabili, con un’accelerazione sul fronte delle politiche attive e della formazione.

Stando a quanto riportato dal quotidiano economico il Sole 24 Ore e ripreso dall’Agenzia Ansa, la nuova formulazione del reddito di cittadinanza non si chiamerà più “Mia” (Misura inclusione attiva) ma “Garanzia per l’Inclusione“. La sua platea sarà costituita da circa 709mila nuclei familiari per una spesa di poco superiore ai 5,3 miliardi.

A questa misura saranno poi affiancati altri due interventi per le politiche attive al lavoro: la Prestazione di accompagnamento al lavoro e la Garanzia per l’attivazione lavorativa riconosciuto a diverse categorie di cittadini. Nella bozza sarebbe anche stata inserito un inasprimento delle sanzioni per dichiarazioni false e truffe con pene fino a 6 anni di carcere.

Conti correnti: come trovare le migliori proposte di Aprile 2023

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