La BCE alza i tassi: la situazione mutui di Agosto 2023

La BCE ha alzato ancora i tassi d'interesse di un quarto di punto percentuale. La decisione ha ripercussioni sui mutui (a tasso variabile) e prestiti. Che cosa cambia per famiglie e imprese ad agosto 2023 e con il comparatore di SOStariffe.it come trovare le migliori offerte per un mutuo.

In 30 secondi

BCE e tassi mutui, che cosa cambia ad agosto 2023 dopo il nuovo rialzo dei tassi d’interesse:
  1. Francoforte alza di un quarto di punto percentuale il costo del denaro
  2. Le rate dei mutui a tasso variabile diventano più care
  3. L’allarme della Banca d’Italia sulla possibile frenata dei mutui
  4. Con il comparatore per mutui di SOStariffe.it le migliori offerte di agosto 2023
La BCE alza i tassi: la situazione mutui di Agosto 2023

Per la nona volta di seguito, la BCE aumenta i tassi di interesse dello 0,25% nel tentativo di far scendere l’inflazione. Dopo la mossa della Banca centrale europea il tasso sui rifinanziamenti principali è al 4,25%, quello sui depositi al 3,75%, e quello sui prestiti marginali al 4,50%.

L’inflazione continua a scendere ma ci aspettiamo che resti ancora troppo alta per troppo tempo”, riferisce l’istituto di Francoforte in una nota. “Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi siano a livello sufficientemente restrittivo per tutto il tempo necessario in modo da raggiungere il target di inflazione al 2%”.

A settembre “può esserci un rialzo o una pausa, ma una pausa potrebbe non essere per un periodo esteso, perché  dipende dai dati”, commenta la presidente della BCE, Christine Lagarde.

Questo rialzo del costo del denaro ha pesanti conseguenze per famiglie e imprese, con una nuova impennata delle rate dei mutui a tasso variabile. Ma come trovare oggi un mutuo conveniente? Con il comparatore per mutui di SOStariffe.it, che confronta le migliori soluzioni di agosto 2023. C’è anche la possibilità di richiedere una surroga del mutuo.

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BCE e mutui: si allarga la forbice tra tasso fisso e variabile ad Agosto 2023

LE MISURE CONSIGLIATE DALL’ABI
1 Allungamento dei piani di ammortamento dei mutui per l’acquisto della prima casa
2 Sospensione per un periodo di 18 mesi dei pagamenti delle rate dei mutui, a determinate condizioni, ricorrendo al Fondo Gasparrini
3 Estensione del ventaglio di beneficiari della rinegoziazione dei contratti di mutuo ipotecario, prevista dalla legge di Bilancio 2023

Dopo l’ultimo rialzo del costo del denaro varato dalla BCE, la forbice tra mutui a tasso fisso e variabile si allarga. Secondo i dati di luglio 2023 forniti da MutuiOnline.it: 

  • la differenza tra tasso variabile medio e tasso fisso medio è di oltre 100 punti base a favore del tasso fisso (3,73% contro 4,74%);
  • il consiglio è di accendere un mutuo a tasso fisso.

Dopo la diffusione della circolare del 19 luglio 2023 dell’ABI (Associazione bancaria italiana) con una serie di consigli per alleviare il peso del rialzo dei tassi variabili, per Alessio Santarelli, direttore generale del gruppo MutuiOnline, occorre considerare che “l’allungamento della durata del mutuo, ha un costo significativo per un mutuatario: allungando dai 20 ai 30 anni un mutuo da 160 mila euro si pagano 41 mila euro di interessi in più nell’arco della vita del mutuo, pur pagando 206 euro in meno al mese. Si tratta quindi di un sollievo di breve periodo, che consigliamo solamente a chi si trova in difficoltà e non può accedere al Fondo Gasparrini, che consente ai titolari di un mutuo entro i 250.000 euro di sospendere la rata per un periodo massimo di 18 mesi”. 

Inoltre, sempre secondo Santarelli, “con questo nuovo aumento dei tassi diventa ancora più importante salvaguardare la surroga, che è lo strumento migliore per supportare i consumatori nel trasferimento del mutuo presso un altro istituto cambiandone le condizioni in maniera completamente gratuita”.

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Bankitalia: la domanda di mutui destinata a calare

Secondo un’indagine condotta dalla Banca d’Italia tra 244 istituti di credito lungo la Penisola, le banche si attendono un ulteriore calo della domanda di mutui nei prossimi mesi. 

L’analisi di Via Nazionale sottolinea come il calo sia iniziato nel corso del secondo semestre 2022 in risposta: 

  • all’aumento del costo della provvista” a causa del rialzo dei tassi della BCE;
  • al maggior rischio percepito.   

Stando alla ricerca di Bankitalia, a moderare il peso del rialzo dei tassi è stato “il potenziamento attuato nel biennio 2021-22 dell’operatività  del Fondo di garanzia per la prima casa, di cui ha beneficiato soprattutto la clientela più giovane“. 

È cresciuta inoltre la durata media dei nuovi mutui negli ultimi anni, “superando ampiamente i 24 anni. Quest’ultimo andamento può in parte riflettere l’esigenza di contenere l’importo delle rate di rimborso, in un contesto caratterizzato dall’aumento dei tassi di interesse e dalla ripresa delle quotazioni degli immobili residenziali”.

In una nota, invece, Assoutenti sostiene che rispetto a giugno 2023 i tassi di interesse hanno subito una ulteriore crescita, al punto che oggi per i mutui a tasso variabile il Taeg medio si attesta attorno a 4,8%. 

Per il presidente dell’associazione Furio Truzzi “una crescita continua dei tassi si riflette in modo diretto sulle tasche dei consumatori che hanno acceso un mutuo rispetto al 2021, per la fascia media di finanziamento a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, per una durata di 25 anni, la rata mensile risulta oggi più cara tra i 255 e i 340 euro, pari ad una maggiore spesa annua tra i +3.060 e +4.080 euro a famiglia“.