POS obbligatorio in tabaccheria: le novità di agosto 2023

I tabaccai sono obbligati ad accettare pagamenti con bancomat e carte di credito per la vendita di sigarette, valori bollati e francobolli. Ma arriva un accordo “storico” tra banche, servizi di pagamento e piccole imprese per ridurre il costo delle commissioni per le transazioni elettroniche per importi al di sotto dei 30 euro. Tutte le novità ad agosto 2023 su SOStariffe.it.

In 30 secondi

POS obbligatorio in tabaccheria, come funziona ad agosto 2023:
  1. Nuova disposizione dell'Agenzia delle Dogane: cosa prevede ed eventuali sanzioni
  2. Arriva l'accordo per la riduzione delle commissioni per transazioni elettroniche sotto i 30 euro
  3. Le migliori offerte di carte di credito ad agosto 2023 su SOStariffe.it
POS obbligatorio in tabaccheria: le novità di agosto 2023

Mentre torna l’obbligo per i tabaccai di accettare pagamenti con bancomat e carte di credito per la vendita di sigarette, valori bollati e francobolli, arriva anche un’intesa già definita “storica” tra banche, servizi di pagamento e piccole imprese per ridurre il costo delle commissioni pagate dai piccoli esercenti per l’uso di questo strumento elettronico nelle transazioni inferiori ai 30 euro.

L’associazione che riunisce le banche italiane (Abi) e l’associazione delle società che offrono servizi di pagamento (Apsp) hanno infatti siglato un accordo con le associazioni maggiormente rappresentative dei piccoli esercenti, piccoli commercianti Cna, Confcommercio, Confesercenti e Fipe. La firma ha avuto luogo il 27 luglio scorso al tavolo al ministero dell’Economia.

Prima di illustrare tutte le novità dell’estate 2023 sul fronte dei pagamenti con POS, ricordiamo che il comparatore per carte di credito di SOStariffe.it aiuta a individuare le migliori offerte di carte di credito a zero spese di agosto 2023. Questo strumento gratuito, infatti, aiuta i consumatori a confrontare le promozioni messe a disposizione dagli istituti di credito e individuare quella che più è in linea con le proprie esigenze.

SCOPRI LE MIGLIORI CARTE DI CREDITO »

POS obbligatorio in tabaccheria: le novità ad Agosto 2023

POS OBBLIGATORIO IN TABACCHERIA: COSA SAPERE
1 I tabaccai hanno ora l’obbligo di accettare pagamenti elettronici per le transazioni legate a tabacchi e valori bollati
2 Lo stabilisce una determinazione dell’Agenzia delle Dogane datata 26 giugno 2023 e diventata subito operativa
3 La nuova regola riguarda quasi 50mila tabaccherie in Italia
4 Il mancato rispetto della disposizione comporta una doppia sanzione

Una determinazione del direttore dell’Agenzia delle Dogane, Roberto Alesse, datata 26 giugno 2023, ha reintrodotto l’obbligo, per le tabaccherie e i rivenditori di generi di monopolio, di accettare i pagamenti tramite POS da parte di chi sia in procinto di acquistare francobolli, sigarette e marche da bollo.

Di fatto, con questa decisione (immediatamente operativa), si è cancellata una precedente disposizione (del 25 ottobre 2022) con la quale si esoneravano i rivenditori di generi di monopolio dall’obbligo di accettare i pagamenti elettronici per le transazioni legate a tabacchi (sigari e sigarette) e valori bollati.

Tale provvedimento, dettato dalla consapevolezza del “crescente effettivo impiego” degli strumenti di pagamento elettronico in Italia, sta già facendo sentire il suo impatto sulle quasi 50mila tabaccherie operative da Nord a Sud del Paese. E questo anche perché il mancato rispetto dell’obbligo di accettare pagamenti tramite POS comporta una doppia sanzione:

  • una fissa che ammonta a 30 euro;
  • una pari al 4% del valore della transazione negata con il pagamento elettronico.

POS: come funziona l’accordo per ridurre le commissioni per piccoli esercenti

OSSERVATORIO INNOVATIVE PAYMENTS DEL POLIMI: I DATI NEL 2022
1 Il 21% delle transazioni con carte o bancomat è stato di 10 euro o meno
2 Il 32% delle transazioni con carte o bancomat è stato di 15 euro o meno
3 I pagamenti fino a 30 euro sono stati il 58%

Come accennato poco sopra, il 27 luglio 2023 è stato firmato un protocollo d’intesa per ridurre il costo delle commissioni pagate dai piccoli esercenti per l’uso nel POS nei pagamenti sotto i 30 euro e diffondere così sia un maggior utilizzo sia una più favorevole accettazione dei pagamenti elettronici.

A siglarlo sono state l’Abi, l’associazione che riunisce le banche italiane e l’Apsp, cioè l’associazione delle società che offrono servizi di pagamento, con le associazioni maggiormente rappresentative dei piccoli esercenti, piccoli commercianti Cna, Confcommercio, Confesercenti e Fipe. L’accordo, come spiega l’Agenzia Ansa, prevede l’impegno di banche e operatori dei pagamenti a “promuovere iniziative commerciali” per “ridurre l’impatto dei costi delle transazioni di basso valore”, in generale sotto 30 euro, ma con offerte che “in particolare” siano “significativamente competitive” per le transazioni sotto i 10 euro che così, indicano i commercianti, saranno “quasi azzerate”.

L’accordo, raggiunto presso il ministero dell’Economia e le Finanze, sul quale l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato (Agcm) ha espresso il parere favorevole – spiegano le associazioni che hanno siglato l’intesa in una nota congiunta -, promuove ulteriormente la digitalizzazione, la modernizzazione e la concorrenza dei servizi di pagamento, anche attraverso una maggiore comprensibilità , comparabilità  e mitigazione dei costi delle transazioni con strumenti di pagamento elettronici. E ciò con riferimento a chi svolge attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, tenuti ad accettare pagamenti con Pos e che presentino ricavi e compensi relativi all’anno di imposta precedente di ammontare non superiore a 400.000 euro”.

Secondo Confesercenti, l’intesa potrebbe portare ad un risparmio sulle commissioni fino a 500 milioni di euro l’anno. Non solo: snocciolando i dati dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, Confesercenti ricorda che le transazioni sotto i 30 euro rappresentano “una fetta importante dei pagamenti elettronici”, tanto che “nel 2022, il 21% delle transazioni con carte o bancomat è stato di 10 euro o meno, il 32% di 15 euro o meno, mentre i pagamenti fino a 30 euro sono stati il 58%. E nelle piccole imprese del commercio, del turismo e della ristorazione la quota di micro-transazioni è ancora più alta”.