Emissioni CO2 ancora in calo in UE nel 2023, gli obiettivi 2040

Diminuiscono le emissioni CO2 derivanti dai combustibili fossili in Europa: -8% nel 2023 rispetto al 2022. Livelli mai così bassi dagli anni Sessanta, secondo il report del Crea. Ora l’UE lavora ai target per il 2040. Tutte le novità a febbraio 2024 e come trovare il miglior preventivo fotovoltaico con il comparatore di SOStariffe.it.

In 30 secondi

Emissioni CO2 giù in Europa. Livelli mai così bassi dagli anni Sessanta, secondo il report Crea:
  1. Nel 2023, si riducono dell'8% le emissioni CO2 dell'UE derivanti dai combustili fossili
  2. La produzione di energia elettrica più pulita ha contribuito al 56% della riduzione delle emissioni
  3. La nuova sfida all'orizzonte: i target di abbattimento emissioni al 2040
  4. Per accelerare sull'energia green, ecco il miglior preventivo fotovoltaico a febbraio 2024
Emissioni CO2 ancora in calo in UE nel 2023, gli obiettivi 2040

Le emissioni CO2 dell’UE prodotte dai combustibili fossili hanno subito un calo su base annua dell’8% nel 2023, raggiungendo livelli mai così bassi dall’inizio degli anni Sessanta. Non solo: più della metà (il 56%) di questa riduzione delle emissioni è da attribuire all’impiego di un mix elettrico più pulito, grazie alla continua espansione di fonti rinnovabili come il solare e l’eolico.

A certificare il nuovo passo avanti verso il futuro green del Vecchio Continente è l’ultimo report elaborato dal Centro per la ricerca sull’energia e l’aria pulita (Crea), che ha sede in Finlandia. Un traguardo che però all’Europa non basta, tanto che lo sguardo delle istituzioni UE è già rivolto ai target 2040 in merito ai quali si terrà una discussione a Strasburgo il 6 febbraio 2024.

Prima di analizzare le novità in fatto di sostenibilità in Europa, ricordiamo le famiglie che vogliano accelerare la transizione verde a febbraio 2024 possono installare un impianto fotovoltaico sul tetto di casa, così da unire auto-produzione di energia pulita e risparmio in bolletta.

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Emissioni CO2 in discesa in Europa: -8% nel 2023

IL REPORT CREA IN PILLOLE
1 Giù dell’8% le emissioni CO2 dell’UE derivanti dai combustibili fossili nel 2023 rispetto al 2022
2 Livelli di emissioni CO2 mai così bassi dall’inizio degli anni Sessanta
3 La produzione di energia elettrica più pulita ha contribuito al 56% della riduzione delle emissioni

Dal report sull’andamento delle emissioni CO2 in Europa nel 2023 messo a punto dal Centro per la ricerca sull’energia e l’aria pulita (Crea) si evidenzia che:

  • le emissioni CO2 derivanti dai combustibili fossili sono diminuite dell’8% nel 2023, raggiungendo livelli mai visti dall’inizio degli anni Sessanta;
  • questo trend al ribasso rappresenta il secondo calo più marcato dopo quello del 2020, a seguito della pandemia da Covid-19;
  • oltre la metà (56%) del calo delle emissioni va attribuito a un mix elettrico più pulito, con il continuo aumento della capacità eolica e solare, nonché una ripresa dell’energia idroelettrica e del nucleare;
  • le emissioni di CO2 derivanti dal carbone nell’UE si sono dimezzate dal 2015, registrando una diminuzione del 25% su base annua;
  • le emissioni legate al gas sono diminuite dell’11% e le emissioni di petrolio del 2% rispetto al 2022.

Per Hubert Thieriot, Data Lead al Centro di ricerca finlandese, “l’UE ha visto una significativa riduzione delle emissioni di CO2, principalmente alimentate dal progresso nelle fonti di elettricità a basse emissioni di carbonio. Tuttavia, questo calo riflette anche la convergenza unica di fattori che potrebbero non ripetersi nel 2024, inclusa un’impennata dell’energia idroelettrica, un inverno caldo e un rallentamento economico”. Secondo l’esperto, la strada dell’Europa verso un futuro verde è ancora in salita: “Per raggiungere gli obiettivi 2030 e 2050, l’UE deve raddoppiare gli sforzi e l’impegno verso l’elettrificazione e lo sviluppo di fonti di energia a basso contenuto di carbonio”.

Emissioni CO2 in Europa: ora si guarda ai target 2040

La fotografia scattata dal Centro di ricerca finlandese è una tappa importante del cammino del Vecchio continente verso gli obiettivi di neutralità climatica previsti al 2050. Ma per un successo centrato, un’altra sfida è all’orizzonte. L’Europa ha infatti gli occhi puntati all’appuntamento del prossimo 6 febbraio a Strasburgo, data in cui la Commissione europea dovrebbe presentare la proposta relativa al nuovo obiettivo climatico intermedio al 2040. Secondo indiscrezioni di stampa, questa proposta conterrebbe un taglio del 90% delle emissioni UE di anidride carbonica (rispetto ai livelli del 1990) entro il 2040.

Infatti, la Commissione UE avrebbe fatto proprie (e messo nero su bianco nel dossier in fase di definizione) le raccomandazioni dei consulenti del comitato scientifico consultivo europeo sui cambiamenti climatici. Tali esperti avrebbero indicato come linea di indirizzo verso cui muoversi un abbattimento delle emissioni UE di gas serra tra il 90% e il 95%.

Questo target ambizioso, secondo la testata giornalistica americana “Politico”, sarebbe stato accolto subito con favore dalla Danimarca (il primo Paese dei Ventisette a schierarsi apertamente alla proposta). Negli ultimi giorni, sarebbe poi arrivato il consenso anche da altri 11 Paesi UE: Germania, Francia, Spagna, Paesi Bassi, Danimarca, Austria, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo e Bulgaria.

In attesa dell’appuntamento del 6 febbraio 2024, ricordiamo che il nuovo obiettivo climatico intermedio al 2040 è destinato a diventare una sorte di “ponte” tra il target al 2030 (con il pacchetto “Fit for 55” che prevede la riduzione delle emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030) e l’obiettivo della neutralità climatica prevista nel 2050.