Comunità energetiche fra il via libera della Commissione UE e le lungaggini normative nostrane

Le comunità energetiche rinnovabili (CER) sono in rampa di lancio, dopo l'ok della Commissione UE. Ma per la diffusione delle CER lungo la Penisola, c’è ora l'urgenza di un quadro normativo e regole tecniche. Su SOStariffe.it, ecco i passi burocratici ancora da compiere e le scadenze che il ministero dell’Ambiente intende centrare a dicembre 2023.

In 30 secondi

Comunità energetiche rinnovabili (CER) al decollo, ma serve quadro normativo:
  • Dopo il via libera da Bruxelles al decreto CER, ora riflettori puntati sulle regole
  • Il provvedimento è stato trasmesso Corte dei Conti, che ha un mese per valutarlo
  • Il ministero dell'Ambiente si augura di avere il testo definitivo entro inizio 2024
  • La fotografia delle CER in Italia al 2023, secondo il Politecnico di Milano
  • Come produrre energia green con il miglior preventivo fotovoltaico a dicembre 2023
Comunità energetiche fra il via libera della Commissione UE e le lungaggini normative nostrane

Con il via libera della Commissione UE al decreto che regola le comunità energetiche rinnovabili, le CER sono sul trampolino di lancio: secondo le stime del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE), ne nasceranno 15-20mila in Italia entro il 2027. Un vero e proprio “boom” se si considera che, a dicembre 2023, ne sono attive circa un centinaio.

Eppure, la diffusione di queste comunità che puntano sull’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili nel nostro Paese è strettamente legata alla velocità con la quale sarà definito un quadro normativo che regoli la nascita di tali soggetti giuridici.

Di seguito, analizziamo le tappe che scandiranno lo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili. Prima, però, ricordiamo che le famiglie intenzionate a schiacciare l’acceleratore dell’autoproduzione di elettricità “green” possono sin da ora dare il proprio contributo installando un impianto fotovoltaico chiavi in mano.

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 Comunità energetiche al decollo, ma ora servono regole

CER: PASSATO, PRESENTE E FUTURO CER: LE TAPPE DELL’ITER NORMATIVO
23 febbraio 2023 Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE) ha inviato a Bruxelles la bozza di decreto sulle Comunità energetiche rinnovabili (CER)
22 novembre 2023 La Commissione UE ha approvato la bozza di decreto sulle CER
6 dicembre 2023 Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha firmato il decreto CER e lo ha trasmesso alla Corte dei Conti
Entro un mese La Corte dei Conti ha un mese di tempo per valutare il provvedimento
Entro inizio 2024 Il MASE auspica di arrivare a un testo definitivo sulle CER

Il 22 novembre 2023, la Commissione UE ha dato il via libera al decreto italiano che regola le Comunità energetiche rinnovabili e al piano di incentivi da 5,7 miliardi di euro per farle crescere da Nord a Sud della Penisola. L’ossatura del provvedimento si fonda su due misure principali:

  • un contributo a fondo perduto;
  • una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa.

Grazie a questo pacchetto di investimenti, il MASE ipotizza uno sviluppo a macchia d’olio delle CER, soggetti giuridici che danno a cittadini, piccole imprese, cooperative e autorità locali la possibilità di produrre, gestire e consumare la propria energia, principalmente da fonti rinnovabili, all’interno di un territorio delimitato.

Secondo le stime del ministero dell’Ambiente, infatti, potrebbero essere create tra le 15mila e le 20mila comunità energetiche rinnovabili entro il 2027 (dalle circa 100 di oggi). Eppure, questa diffusione dipende dalla celerità con cui sarà definito il quadro normativo e saranno poi messe a punto dal GSE (Gestore dei servizi energetici) le regole tecniche e operative per far decollare le CER.

Il primo passo in questa direzione, dopo il semaforo verde arrivato da Bruxelles al decreto CER, è stata la trasmissione del provvedimento dal ministero dell’Ambiente alla Corte dei Conti, che ora ha un mese di tempo per valutare la bozza del documento.

È un altro passo importante verso una vera svolta energetica che attende il Paese”, è stato il commento del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che auspica di arrivare a un testo definitivo sulle Comunità energetiche rinnovabili entro l’inizio del 2024.

Anche le associazioni del comparto sperano in un’accelerazione dell’iter burocratico del decreto che regola le CER. In prima fila, il vicepresidente di Italia Solare, Andrea Brumgnach: “Dopo l’approvazione Ue della bozza di decreto attuativo del Mase sulle comunità energetiche ci aspettiamo a breve la pubblicazione in gazzetta ufficiale di questo importantissimo provvedimento”.

Comunità rinnovabili: la fotografia delle CER a Dicembre 2023

AUTOCONSUMO DI ENERGIA: LE CIFRE POLIMI
1 In Italia, a oggi, sono presenti 85 configurazioni in autoconsumo collettivo, di cui:

  • 61 gruppi di autoconsumatori
  • 24 comunità di energia
2 Considerando anche le iniziative ancora in fase progettuale, la cifra sale a 198 unità
3 Fatta eccezione per la Sicilia, la maggior parte di queste realtà è stata realizzata o è in fase di realizzazione nel Nord Italia

Secondo l’Electricity Market Report 2023 dell’Energy&Strategy School of Management Politecnico Milano, ad oggi, in Italia, sono presenti circa 85 configurazioni in autoconsumo collettivo, di cui:

  • 61 gruppi di autoconsumatori;
  • 24 comunità di energia.

Considerando le iniziative ancora in fase progettuale, il totale raggiunge 198 progetti. “L’incremento risulta sostanziale rispetto ai dati rilevati gli anni precedenti (33 iniziative mappate nell’anno 2021), ma notevolmente al di sotto delle stime attese”, rileva il report che attribuisce la crescita con il freno a mano tirato di queste realtà proprio a un “ritardo normativo” che ha ridotto “la capacità progettuale e realizzativa di centinaia di iniziative”.

Come evidenzia ancora l’indagine del Polimi, “le iniziative nate fino ad ora sono state principalmente promosse da comuni e finanziate tramite fondi nazionali ed europei”. La taglia degli impianti è eterogenea: mediamente nell’ordine di qualche decina di kW. E ancora: fatta eccezione per la regione Sicilia, la maggior parte delle iniziative è stata realizzata o è in fase di realizzazione nel nord Italia.