Nuovo decreto UE per le Comunità Energetiche: gli incentivi sulle rinnovabili

Via libera da Bruxelles al decreto italiano che regola le Comunità energetiche rinnovabili: previsti incentivi per 5,7 miliardi di euro, di cui 2,2 finanziati nell'ambito del Pnrr. Tutto quello che c’è da sapere su questa misura a dicembre 2023 e un focus su come calcolare il miglior preventivo fotovoltaico con il comparatore di SOStariffe.it.

In 30 secondi

Comunità energetiche rinnovabili (Cer), semaforo verde da Bruxelles all'Italia:
  • La Commissione UE approva il decreto italiano sulle Cer
  • Con l'ok, arriva il via libera al piano di incentivi pubblici da 5,7 miliardi di euro
  • Cosa sono le Comunità energetiche rinnovabili e quali benefici portano
  • Le misure al centro del decreto passate sotto la lente d'ingrandimento
  • Puntare sull'autoproduzione di energia con il miglior preventivo fotovoltaico a dicembre 2023
Nuovo decreto UE per le Comunità Energetiche: gli incentivi sulle rinnovabili

La Commissione europea ha detto “sì” al decreto del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) che regola le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) e al piano di finanziamento pubblico da 5,7 miliardi di euro per incoraggiarne la diffusione in Italia.

Per Didier Reynders, commissario UE per la Giustizia, con delega alla politica di concorrenza, il pacchetto di incentivi “rafforzerà l’impegno dei cittadini e la loro partecipazione diretta alla transizione verso l’energia verde aiutando le comunità locali a moltiplicare gli impianti di produzione di energia rinnovabile”.

Prima di entrare nelle pieghe del decreto sulle Comunità energetiche rinnovabili, ricordiamo che le famiglie orientate all’autoproduzione di energia “green” possono affidarsi al comparatore di SOStariffe.it per pannelli fotovoltaici (accessibile al link qui sotto) per calcolare il miglior preventivo a dicembre 2023.

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Il tool di SOStariffe.it, che è gratuito, aiuta i consumatori a individuare un preventivo fotovoltaico chiavi in mano “cucito” su misura per le proprie esigenze. Affinché il comparatore di SOStariffe.it restituisca una classifica personalizzata delle stime di spesa, è infatti necessario inserire alcune informazioni sul luogo e la tipologia dell’impianto da installare (grado di inclinazione e numero delle falde del tetto), oltre ai dati relativi al proprio fabbisogno energetico e ad alcuni dati di contatto.

Una volta elaborate tutte queste informazioni, lo strumento di SOStariffe.it metterà a disposizione dell’utente una classifica dei preventivi con il miglior rapporto qualità/prezzo per quelle determinate condizioni.

Comunità energetiche: cosa sono e quali sono i vantaggi

Le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) sono soggetti giuridici che danno a cittadini, piccole imprese, cooperative e autorità locali la possibilità di produrre, gestire e consumare la propria energia, principalmente da fonti rinnovabili, all’interno di un territorio delimitato. In pratica, un gruppo di cittadini, un condominio, un piccolo Comune, un gruppo di aziende, si associano con una società energetica. Questa costruisce sul posto una piccola centrale a fonte rinnovabile (eolica, solare, idroelettrica, a biomasse) e fornisce corrente ai suoi associati.

Grazie all’adozione di questo modello, le comunità locali possono trarre i seguenti benefici:

  • servirsi di energia “pulita” a basso prezzo, tenendo così a bada le bollette;
  • ridurre le emissioni inquinanti;
  • aumentare l’indipendenza energetica del Paese.

Comunità energetiche: ok da Bruxelles al decreto italiano a Dicembre 2023

DECRETO CER: LE DOMANDE DECRETO CER: LE RISPOSTE
Quale provvedimento ha ricevuto l’ok della Commissione UE?
  • Il decreto italiano che regola le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) e che stanzia 5,7 miliardi di euro di incentivi
Quali sono le principali misure su cui si fonda il decreto?
  • una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa dalle Comunità energetiche
  • un contributo a fondo perduto per la costruzione di impianti rinnovabili in Comuni con meno di 5.000 abitanti
Come è coperto lo stanziamento da 5,7 miliardi di euro?
  • 3,5 miliardi di euro tramite prelievo sulle bollette elettriche di tutti i consumatori
  • 2,2 miliardi di euro dalle risorse del Pnrr
Fino a quando sono in vigore gli incentivi?
  • 31 dicembre 2025 per i fondi finanziati dal Pnrr
  • 31 dicembre 2027 per l’altra tranche di stanziamenti

Come accennato poco sopra, Bruxelles ha dato il via libera al decreto italiano che regola le Comunità energetiche rinnovabili e al piano di incentivi da 5,7 miliardi di euro per farle crescere da Nord a Sud della Penisola.

In particolare, il piano di aiuti del governo prevede due stanziamenti:

  • uno di 3,5 miliardi di euro, finanziato tramite un prelievo sulle bollette elettriche di tutti i consumatori, per garantire per 20 anni alle comunità elettriche rinnovabili una tariffa elettrica vantaggiosa. La potenza massima agevolabile è di 5 Gigawatt complessivi, con un limite temporale a fine 2027;
  • uno di 2,2 miliardi di euro, finanziato con fondi in arrivo dal Pnrr (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza): servirà a coprire fino al 40% dei costi ammissibili per progetti di costruzione di impianti in Comuni con meno di 5.000 abitanti, fino alla capacità complessiva di 2 Gigawatt. La potenza dei singoli impianti non può superare 1 megawatt.

Per beneficiare di questa seconda tranche di risorse, i progetti ammissibili devono diventare operativi prima del 30 giugno 2026 e il contributo a fondo perduto potrà essere cumulato con la tariffa incentivante entro limiti definiti. Inoltre, la parte di regime di aiuti finanziata con fondi del Pnrr resterà in vigore fino al 31 dicembre 2025, mentre la rimanente parte del regime fino al 31 dicembre 2027.

I benefici previsti – si legge in una nota del ministero dell’Ambiente – riguardano tutte le tecnologie rinnovabili, quali ad esempio il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse. Per le CER, i destinatari del provvedimento possono essere gruppi di cittadini, condomìni, piccole e medie imprese, ma anche enti locali, cooperative, associazioni ed enti religiosi. La potenza dei singoli impianti non può superare il Megawatt”.

Soddisfatto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin: “Siamo di fronte a una svolta, a una nuova fase storica nel rapporto tra cittadini ed energia”.

Il passaggio iniziale per la realizzazione di una CER, dopo l’individuazione dell’area interessata alla costruzione dell’impianto e della cabina primaria, è l’atto costitutivo del sodalizio, che dovrà avere come oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, economici e sociali. Il soggetto gestore della misura è il GSE, che valuterà i requisiti di accesso ai benefici ed erogherà gli incentivi e che, su istanza dei soggetti interessati, potrà eventualmente verificare l’ammissibilità in via preliminare.