Il Bonus condizionatori è valido anche ad aprile 2023 e lo sarà sino alle fine del 2023, considerato che la legge di Bilancio 2023 lo ha prorogato per tutto l’anno in corso. Questa agevolazione permette di risparmiare sull’acquisto o sulla sostituzione di un condizionatore. Ma per beneficiare di questa detrazione fiscale tra il 50% e il 65%, specie se si sostituisce un vecchio apparecchio con uno a risparmio energetico o a pompa di calore, è necessario che sia eseguito un intervento edilizio sull’unità immobiliare. Per esempio:
- intervento di manutenzione straordinaria;
- ristrutturazione o risanamento conservativo;
- intervento di restauro;
- ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato in seguito a eventi calamitosi;
- manutenzione ordinaria o straordinaria su parti comuni di edifici residenziali.
Infatti, sulla base dei lavori eseguiti, è possibile beneficiare di:
- Superbonus 90% (dal 2023);
- Ecobonus;
- Bonus casa (il cosiddetto Bonus ristrutturazione);
- Bonus mobili ed elettrodomestici.
Prima di procedere con un’analisi più dettagliata di queste agevolazioni in vigore ad aprile 2023, rimane il fatto che con SOStariffe.it, oltre a un risparmio dei consumi di energia con un climatizzatore “intelligente” di ultima generazione, è possibile anche individuare una soluzione per ridurre le spese in bolletta. Come? Confrontando le offerte luce più competitive ad aprile 2023 proposte dai fornitori energetici del Mercato Libero e consultabili tramite il comparatore di SOStariffe.it al link qui sotto:
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Bonus condizionatori: cos’è e come funziona ad Aprile 2023
Come detto il Bonus condizionatori prevede delle detrazioni fiscali (dal 50% e fino al 65%) per installare un nuovo impianto di climatizzazione o la sostituzione di uno di vecchia generazione con uno ad alta efficienza energetica così da ottimizzare i consumi di energia, abbassando le spese in bolletta e difendendo il Pianeta.
Quando si parla di Bonus condizionatori, quindi, non si fa riferimento a una sola misura, ma a un pacchetto di agevolazioni che possono essere ottenute attraverso:
- Bonus ristrutturazione (ribattezzato anche bonus casa);
- Bonus mobili ed elettrodomestici;
- Ecobonus;
- Superbonus 90% (dal 2023).
Detrazione del 50% per l’acquisto di un condizionatore
Per avere una detrazione del 50% per l’acquisto di un condizionatore di classe energetica superiore ad A+ è possibile avvalersi del:
- Bonus mobili ed elettrodomestici: valido per lavori di manutenzione straordinaria (come per esempio la sostituzione della caldaia) e prevede uno sconto del 50% per comprare apparecchi per il condizionamento a pompa di calore. La soglia massima di spesa è fino a 8mila euro (incluse in detrazione anche le spese di trasporto e montaggio) e deve essere effettuata entro il 31 dicembre 2023;
- Bonus ristrutturazione: l’acquisto di un nuovo sistema di climatizzazione è abbinato a opere edilizie o interventi di riqualificazione dell’immobile che abbiano un tetto massimo di spesa pari a 96mila euro. Con questo bonus, la detrazione Irpef ottenibile è del 50% sul prezzo di acquisto e il risparmio energetico del condizionatore deve essere certificato dal produttore o dall’installatore.
Detrazione del 65% per l’acquisto di un condizionatore
Per ottenere una detrazione fino al 65% per l’acquisto di un condizionatore c’è anche l’“Ecobonus”, ma per beneficiarne occorre effettuare interventi per migliorare le prestazioni energetiche della propria abitazione, abbattendo sia i consumi, sia le emissioni inquinanti.
Pertanto, va osservato che non si tratta di un’agevolazione legata ad interventi edilizi o di ristrutturazione.
Per quanto riguarda l’installazione di un nuovo condizionatore, è necessario soddisfare i seguenti requisiti per avere l’agevolazione fiscale:
- sostituire un condizionatore di vecchia generazione con uno nuovo di classe energetica superiore e a risparmio energetico;
- il nuovo impianto deve essere a pompa di calore così da funzionare sia da climatizzatore estivo sia invernale;
- il “tetto” massimo di spesa è stabilito a 46.154 euro, detraibili in 10 rate annuali.
Il Superbonus 90% agevola l’acquisto di un condizionatore
È possibile sfruttare anche le detrazioni fiscali previste dal Superbonus 90%. Occorre sottolineare che, per ottenere questa agevolazione, serve effettuare un intervento cosiddetto “trainante” insieme a uno definito “trainato”: in altre parole, è necessario abbinare l’installazione di un impianto di climatizzazione (intervento “trainato”) con uno considerato “trainante”, per esempio:
- installazione di un cappotto termico;
- sostituzione degli infissi;
- sostituzione del vecchio impianto di riscaldamento con uno di ultima generazione (a pompa di calore, per esempio).
Inoltre, è bene ricordare che il Superbonus può essere richiesto solo per lavori che riguardano l’intero immobile e a fronte di un miglioramento energetico della propria abitazione con un “salto” di almeno due classi energetiche.
Bonus condizionatori: come richiederlo ad Aprile 2023
Chi può beneficiare delle detrazioni fiscali per l’acquisto di un nuovo climatizzatore? Possono avere le agevolazioni assicurate dal Bonus condizionatori le seguenti categorie:
- persone fisiche, gli esercenti e titolari di partita IVA;
- società di persone e di capitali nonché le associazioni di professionisti;
- condomini;
- enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
- istituti autonomi per l’edilizia sociale;
- cooperative di abitazione a proprietà indivisa.
C’è inoltre da rimarcare che per avere il Bonus condizionatori, inoltre, non è necessario essere proprietari degli immobili. È sufficiente essere titolari di diritti reali o personali di godimento degli immobili nei quali si svolgono gli interventi da inserire in detrazione. Per questo motivo, possono beneficiare dell’agevolazione pure inquilini e comodatari.
Com’è la procedura per richiedere il Bonus condizionatori? Questa agevolazione può essere richiesta come detrazione fiscale in fase di dichiarazione dei redditi (per esempio, con il modello 730). Nel compilare questa documentazione vanno segnalati:
- codice identificativo dell’intervento effettuato;
- anno nel quale sono state sostenute le spese;
- ammontare complessivo dei costi sostenuti;
- numero delle rate per il rimborso dell’incentivo.