Bollo auto, nuova stretta anti evasione

In Italia 45 milioni di euro di bollo auto vengono evasi ogni anno, per cercare di recuperare questo sommerso e dare un'ulteriore spinta alla lotta all'evasione è al vaglio un emendamento per una nuova super banca dati. Ecco cosa prevede questo provvedimento e cosa potrebbe accadere

Bollo auto, nuova stretta anti evasione

Il Governo ha promesso che la nuova manovra finanziaria darà una stretta importante all’evasione fiscale, tra gli altri provvedimenti del decreto fiscale al vaglio ci sono anche due emendamenti per combattere le trasgressioni minori. Uno in particolare è dedicato ai furbetti del bollo auto attraverso la creazione di una banca dati delle tasse automobilistiche non pagate. L’altro invece riguarderebbe la creazione di un team dedicato a contrastare le imprese “mordi e fuggi”.

Il Mef ha stimato che ogni anno si perdano in bollo non pagato circa 45 milioni di euro, una parte comunque rilevante dei 119 miliardi di evasione contributiva e fiscale complessiva. L’emendamento contro gli evasori del bollo auto dovrebbe riuscire a rendere più facile per le Regione individuare i trasgressori.

Bollo auto: la banca dati PRA

I 45 milioni di euro non incassati sono una cifra che se paragonata al sommerso totale sembra irrisoria, ma che potrebbe agevolare il miglioramento di servizi regionali. Uno degli utilizzi ipotizzati per le somme recuperate con i nuovi emendamenti anti furbetti è, ad esempio, un contributo per la messa in sicurezza di asili e scuole.

Il sistema con cui si spera di rintracciare gli evasori delle tasse automobilistiche, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, sarebbe un archivio digitale che permetta di incrociare i dati dei pagamenti del bollo auto con la banca dati del Pubblico registro automobilistico e aprendoli ai controlli delle Regioni. In questo modo i controlli saranno automatici e immediati.

Il bollo auto è quella che si definisce un’autotassa, nel senso che deve essere versata dal qualsiasi contribuente che possieda un veicolo. Il calcolo dell’importo dovuto viene fatto dallo stesso proprietario del veicolo (ci si può anche far aiutare presso gli sportelli ACI o sul portale dell’automobilista).

Si tratta di un’imposta e non va confusa con tagliando, revisioni o altre spese legate all’effettivo utilizzo del mezzo come l’assicurazione auto, la tassa automobilistica va versata infatti anche se la macchina non viene usata e resta in garage. Si può non pagare il bollo auto solo se si rottama l’auto e la si elimina dal PRA.

Per il bollo auto si spende in media 150 euro

Un recente studio di SosTariffe.it, riportato nella tabella in basso, mostra come il bollo auto sia la terza voce di spesa per gli automobilisti in fatto di manutenzione dell’auto. Se in media in un anno in Italia il possessore di un auto paga circa 1600 euro tra tasse e materiali per il veicolo, la spesa per bollo e revisione si aggira intorno ai 150 euro.

Le voci di costo maggiori sono state individuate nel carburante (891 euro per rifornimenti spesi in 12 mesi) e l’rc auto che in media, secondo le verifiche effettuate con il comparatore di SosTariffe.it, è costata 573 euro.

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Mantenere una macchina è sempre più costoso

In un anno le spese per la cura della vettura sono cresciute del +6.58%. I costi regionali mostrano una situazione molto diversa tra realtà e realtà. In Friuli Venezia Giulia l’aumento dei costi è stato del +35.14%, mentre in Molise le spese per l’auto sono addirittura scese del +19.76%.

Le spese maggiori per bollo auto e revisione, secondo questa ricerca di SosTariffe.it, sono state sostenute in Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Sardegna. In queste tre regioni i costi medi sostenuti per la tassa automobilistica e il controllo dell’auto sono stati di 188.20 € nel 2018.

A seguire il Veneto con una spesa di quasi 170 € e la Puglia a 157 € circa. Abruzzo, Campania e Calabria hanno fatto registrare un costo medio di 147€. Le regioni in cui invece la tassa automobilistica è stata più bassa, pari a 136.60 €, sono state ben 10:

  • Basilicata
  • Emilia Romagna
  • Lazio
  • Liguria
  • Piemonte
  • Sicilia
  • Toscana
  • Trentino Alto Adige
  • Umbria
  • Valle d’Aosta

Uno degli elementi messo in evidenza da questo studio è come sia ancora una volta l’rc auto il costo che pesa maggiormente sulle tasche degli automobilisti. Se si analizza la classifica facendo attenzione a questi dati le regioni più costose e quelle più convenienti sono molto diverse da quanto visto per il bollo auto.

I costi rc auto: ecco chi paga polizze più care

I costi dell’assicurazione sono stati esosi in modo particolare per i campani. La Campania infatti è stata l’unica regione in cui la spesa media per assicurare un veicolo è stata superiore a 1100€. E dire che in Campania rispetto al 2018, nel 2019 la spesa complessiva per manutenzione auto è anche scesa del -2%, da 2116 € circa a 2112.58 €.

Tra la prima e la seconda posizione della classifica delle polizze più elevate ci sono stati addirittura 324 € di differenza. In Calabria il costo medio per assicurare una vettura si è fermato a 775.98 €. Dalla parte opposta della classifica si trovano la Valle d’Aosta e il Friuli Venezia Giulia, rispettivamente hanno registrato un costo rc auto di 413 € e 419 € nel 2019.

La Valle d’Aosta ha conquistato quindi il primo posto per il costo (medio) di polizza auto meno costoso, nonostante nel complesso la ricerca di SosTariffe.it abbia mostrato come in regione la spesa per l’auto sia cresciuta del 22% quasi in un anno. E in Friuli Venezia Giulia, come visto prima, l’aumento complessivo sia stato il più elevato registrato in tutta Italia (+35%).

Cosa accade se non si versa la tassa automobilistica

Il bollo auto preso di mira dall’iniziativa del Governo non è quindi di certo la spesa più elevata sostenuta dai contribuenti e dai possessori di un’auto ma è la più evasa in fatto di vetture. Ci sono diverse sanzioni previste per chi venga beccato senza aver versato la tassa.

Le penalità crescono man mano che aumenta il ritardo del pagamento. Se si è solo in ritardo di qualche giorno o di un mese rispetto alla scadenza prevista si dovranno pagare le multe previste dalla vostra Regione e gli interessi imposti per legge.

Quindi prima provvederete a regolarizzare il debito meglio sarà. Per ogni giorno di infrazione andrete a pagare da un minimo dello 0.1% in più dell’importo previsto al 3.75% (interessi a parte). Con un ravvedimento veloce, che implica che siate voi ad autodenunciarvi alla Regione o all’Agenzia dell’Entrate (gli unici enti deputati alla riscossione di questa tassa) otterrete di pagare solo la sanzione minima (+0.1% della tassa per ciascun giorno in più rispetto alla scadenza).

Se trascorrerà più di un mese, e fino a 3 mesi, il ravvedimento sarà breve e la multa avrà un rincaro dell’1.67% rispetto al costo del bollo auto. A cui poi andranno comunque sommati gli interessi maturati, per sapere a quanto ammontano potete controllare il sito Aci o rivolgervi allo sportello territoriale.

Quando venite beccati senza bollo auto cosa succede

Se invece di dichiarare spontaneamente la vostra posizione di evasori sarete sottoposti a controllo e la Regione si dovesse accorgere che non avete ancora provveduto a versare la tassa automobilistica le multe saranno più alte.

Il fatto che il bollo auto sia una tassa regionale comporta che le sanzioni e le condizioni di pagamento sia leggermente diverse in base alla zona in cui vivete. In Emilia Romagna, ad esempio, se si versa il bollo auto senza ravvedimento spontaneo ma in meno di 15 giorni dalla scadenza la penalità sarà dell’1% per ogni giorno di ritardo.

Se passano poco meno di 3 mesi tra il giorno in cui si doveva pagare la tassa e quello in cui la Regione si rende conto della mancanza la multa sarà pari all’importo del bollo auto +15% della cifra. In entrambi i casi alla cifra della tassa maggiorata della sanzione andranno ancora aggiunti gli interessi moratori.

Sia l’Agenzia dell’Entrate che la Regione possono multarvi anche se i versamenti per la tassa automobilistica sono sbagliati e inferiori a quanto dovrebbero. Anche in queste situazioni potrete incorrere nelle stesse multe appena descritte e le modalità di calcolo delle sanzioni saranno le stesse. Però nel caso in cui ci sia stato solo un errore di versamento l’importo a cui saranno applicate le maggiorazioni per il ritardo sarà solo la cifra rimanente e non l’intera tassa.

Per chi non paga ci sono anche le ganasce

La Regione con gli evasori totali opera per step. Il primo è un sollecito di pagamento che viene inviato al contribuente che deve versare l’imposta. In questo la nuova banca dati voluta da questo emendamento alla manovra dovrebbe facilitare il compito delle Regioni.

Come abbiamo accennato, il bollo auto è un’autotassazione quini l’Ente non manda un bollettino. L’utente sa quando ha acquistato l’auto e quando è stata immatricolata, il bollo si paga entro l’ultimo giorno del mese di immatricolazione dell’auto. La tassa viene versata alla regione di residenza, solo in Friuli Venezia Giulia, Sardegna è gestita dall’Agenzia delle Entrate.

Dopo il primo avvertimento, se non si provvederà al pagamento, la Regione dovrà cercare sistemi per riscuotere il debito. Se non riesce da sola può affidare questo compito ad un ente altro, come l’Agenzia delle Entrate.

Questo secondo soggetto potrà a questo punto inviare la cartella esattoriale al contribuente. In estrema ratio scatteranno dei provvedimenti più pesanti e sarà inviato prima un avviso di fermo amministrativo dell’auto e poi saranno applicate le ganasce alla vettura.