Siccità in Italia: rischio nuovi aumenti in bolletta estate 2023

Emergenza idrica in Italia: piove sempre meno e la produzione idroelettrica frena. Con l’allarme siccità, incombe il rischio di un aumento dei prezzi dell’energia in estate. La radiografia della crisi a maggio 2023 e le migliori offerte luce e gas del Mercato Libero su SOStariffe.it.

In 30 secondi

Emergenza idrica in Italia, quale effetto sulle bollette in estate 2023?
  1. Italia sempre più arida: tra il 1991 e il 2020, -18% di piogge rispetto alla media storica al 1970
  2. Produzione idroelettrica in frenata: nel 2022 l'apporto di questa fonte al mix energetico delle rinnovabili scende al 28%
  3. La grave siccità rischia di provocare un nuovo aumento del prezzo dell'energia nell'estate 2023
  4. Come proteggersi da nuovi rincari con le offerte luce e gas a prezzo bloccato del Mercato Libero a maggio 2023
Siccità in Italia: rischio nuovi aumenti in bolletta estate 2023

Mentre la cabina di regia sulla crisi idrica a Palazzo Chigi mette sul piatto 102 milioni di euro per i primi interventi urgenti in 5 regioni (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio), il contrasto alla siccità in Italia resta al centro dell’agenda politica.

Tra le ripercussioni di questa grave carenza d’acqua c’è anche il crollo della produzione idroelettrica, il cui apporto nel mix delle rinnovabili italiane è sceso dal 40% del 2021 al 28% del 2022 (dati Osservatorio Fer, Anie Rinnovabili). Tale contrazione, secondo alcuni analisti del comparto, potrebbe essere uno dei fattori trainanti per un nuovo aumento dei prezzi dell’energia elettrica nell’estate 2023.

Gli esperti di SOStariffe.it accendono i riflettori sull’andamento della crisi idrica in Italia e i possibili effetti in bolletta. Non solo: nei paragrafi che seguono tracciano anche un identikit delle offerte luce e gas a prezzo bloccato, molto appetibili agli occhi di quei consumatori che vogliano proteggersi già da ora da eventuali incrementi dei prezzi dei beni energetici nei prossimi mesi.

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Italia sempre più asciutta, la fotografia di Anbi

LE CIFRE DI ANBI SULLA CRISI IDRICA IN ITALIA
1 In Italia, tra il 1991 e il 2020, è caduto il 18% di pioggia in meno rispetto alla media nazionale storica al 1970
2 Si è passati da una media di 300 miliardi di metri cubi di pioggia nel 1970 a 255 miliardi di metri cubi nel periodo 1991-2020
3 Negli ultimi tre anni la classifica si è invertita: le regioni del Nord, di solito le più piovose, sono diventate le più aride

Negli ultimi 30 anni, il suolo dell’Italia è diventato sempre più arido: tra il 1991 e il 2020, sul nostro Paese è caduto il 18% di pioggia in meno rispetto alla media nazionale storica al 1970. La fotografia in cifre della crisi idrica da Nord a Sud della Penisola arriva dall’Anbi, l’associazione nazionale dei consorzi di bacino, secondo cui si è passati da una media di 300 miliardi di metri cubi di pioggia nel 1970 ai 255 miliardi di metri cubi nel periodo 1991-2020.

Un’emergenza che, negli ultimi tre anni, si è aggravata considerato che la siccità è in continuo aumento e le regioni del Nord, da zone più piovose, sono diventate le più aride. Secondo l’Anbi, infatti, fino a 3 anni fa la classifica delle regioni in cui la pioggia era più copiosa vedeva al primo posto il Friuli-Venezia Giulia, seguito da Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto, Piemonte, Lombardia, Liguria: oggi, invece, queste stesse regioni sono le più colpite dagli effetti della mancanza d’acqua.

In Lombardia, ad esempio, la stagione 2022 è stata tra le più critiche di sempre: stando al “Report sulla stagione irrigua in Lombardia – 2022” (presentato da Anbi Lombardia), la siccità ha quasi dimezzato i prelievi di acqua per l’agricoltura.

Renantis, con siccità si rischia l’aumento dei prezzi dell’energia in estate 2023

Le piogge sempre più rare sul nostro Paese hanno fatto tirare il freno a mano anche alla produzione di energia idroelettrica, il cui apporto nel mix delle rinnovabili dell’Italia è sceso in picchiata: dal 40% nel 2021 al 28% nel 2022 (dati Osservatorio Fer – Fonti di energia rinnovabili – di Anie rinnovabili).

Il netto calo della produzione da questa fonte di energia pulita, insieme alle riserve idroelettriche molto basse, potrebbero essere tra i fattori trainanti di un nuovo aumento dei prezzi dell’energia in bolletta nell’estate 2023. A suonare questo campanello d’allarme è il “Rapporto sull’energia” di Renantis, pubblicato il 27 aprile 2023, secondo cui proprio la siccità, con le implicazioni sulla produzione di energia idroelettrica, potrebbe essere tra le cause della possibile inversione di rotta del prezzo all’ingrosso dell’elettricità.

Il primo report del 2023 illustra come la crisi energetica sia tutt’altro che finita”, commenta Luca Prosdocimi, head of trading and dispatching di Renantis: “L’Europa ha avuto un periodo di tregua dato dall’inverno particolarmente mite, durante il quale ha diminuito la propria dipendenza dalla Russia (con un import di gas naturale ormai prossimi allo zero) aumentando il flusso di LGN – Liquefied natural gas (gas naturale liquefatto). Tuttavia – conclude Prosdocimi – la forte crisi idroelettrica che sta colpendo l’arco alpino può avere delle grosse ripercussioni sull’estate e l’inverno seguente”.

Contro i rincari dell’energia, le offerte a prezzo bloccato a Maggio 2023

TIPOLOGIA DI TARIFFE CARATTERISTICHE VANTAGGI
Tariffe a prezzo bloccato Il prezzo della materia prima è fisso per un determinato periodo a partire dalla sottoscrizione del contratto, di solito 12 o 24 mesi Sono uno scudo contro i rialzi perché proteggono da eventuali rincari e improvvise impennate dei prezzi di energia elettrica e gas
Tariffe a prezzo variabile Permettono di accedere al prezzo dell’energia all’ingrosso, che varia in base all’andamento dell’indice di riferimento, con aggiornamenti mensili La spesa in bolletta segue l’andamento del mercato: se i prezzi scendono, le voci di spesa diminuiscono; quando avviene il contrario, le bollette si “gonfiano”

In questo quadro di instabilità del comparto energetico, qual è la soluzione del Mercato Libero più vantaggiosa per illuminare o riscaldare casa? Meglio scegliere tariffe luce e gas a prezzo fisso o indicizzato?

Se finora le offerte luce e gas a prezzo indicizzato (che assicurano l’accesso al prezzo all’ingrosso dell’energia) sono state le più convenienti in quanto hanno permesso di intercettare la parabola discendente dei prezzi dei beni energetici, l’annunciato incremento dell’elettricità nei mesi estivi (o nel secondo semestre dell’anno) renderebbe le offerte luce a prezzo bloccato le più appetibili dai consumatori.

Grazie al prezzo della componente energia e gas che rimane invariato per tutta la durata del contratto (di solito 12 o 24 mesi), le bollette bloccate assicurano uno “scudo di protezione” da eventuali rincari dei beni energetici, garantendo un maggior controllo sulle spese di luce e gas.

Chi volesse affidarsi subito al confronto delle offerte luce e gas a prezzo bloccato a maggio 2023, può cliccare sul pulsante verde qui sotto per accedere al comparatore di SOStariffe.it e trovare la soluzione casa maggiormente cucita sulle proprie esigenze di spesa e fabbisogno energetico:

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Grazie a questo strumento gratuito, i consumatori possono confrontare le soluzioni messe a punto dai fornitori energetici del Mercato Libero a partire da una stima reale dei propri consumi annui. Tale informazione può essere recuperata sia consultando la bolletta dell’attuale fornitore (nella sezione dedicata ai consumi) sia stimandola tramite il tool integrato del comparatore.

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