Rinnovabili in Italia: il ritardo nelle autorizzazioni rallenta la transizione energetica

Rinnovabili in Italia con il freno a mano tirato. A fine giugno 2023 erano in fase di autorizzazione progetti per nuovi impianti in grado di produrre 68.220 megawatt totali di potenza da fonti pulite. Ma appena il 5,2% di questi megawatt ha ricevuto l’ok a causa della lentezza della burocrazia. Così la transizione green non decolla lungo la Penisola. La ricerca dell’Anie e come calcolare il miglior preventivo fotovoltaico a novembre 2023 su SOStariffe.it.

In 30 secondi

Rinnovabili in Italia, la produzione di energia pulita frenata dalla burocrazia. Lo studio dell’Anie:
  1. Solo il 5,2% dei megawatt che si possono produrre da fonti pulite conclude l'iter di autorizzazione
  2. Ci sarebbe la possibilità di produrre 68.220 megawatt di energia green nel 2023, +142% rispetto al 2022
  3. Spesso però ci sono pareri diversi sulle valutazioni da parte dei ministeri di Cultura e Ambiente
  4. Il dicastero della Cultura avrebbe tempi più lunghi nel fornire un parere rispetto a quello dell'Ambiente
  5. Con il comparatore di SOStariffe.it, come calcolare i migliori preventivi fotovoltaico di novembre 2023
Rinnovabili in Italia: il ritardo nelle autorizzazioni rallenta la transizione energetica

Le rinnovabili in Italia camminano a passo di lumaca. Lo confermano le cifre: al 30 giugno 2023, le procedure di Valutazione di impatto ambientale (Via) in corso riguardano progetti di nuove fonti green che potrebbero produrre nel complesso 68.220 megawatt (MW) di energia pulita, in aumento del 142% rispetto al 2022. Ma appena il 5,2% del totale di megawatt ha concluso l’iter delle autorizzazioni.

È un quadro a tinte fosche quello dipinto dall’Osservatorio Via di Anie Rinnovabili, l’organizzazione di Confindustria delle imprese elettrotecniche ed elettroniche, che ha elaborato i dati del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Un quadro che prova quanto le rinnovabili nel nostro Paese vadano avanti piano e, con esse, la transizione energetica verde della Penisola. 

Se la burocrazia rallenta la costruzione di nuovi impianti per la produzione di energia pulita, corre la voglia delle famiglie italiane di dotare la propria casa di un impianto fotovoltaico per l’autoproduzione di energia elettrica. Un passo verso la sostenibilità ambientale e l’indipendenza energetica accelerato anche dal ventaglio di incentivi fotovoltaico per privati dei quali è possibile beneficiare a novembre 2023.

Non solo agevolazioni statali, però. C’è anche un altro alleato del risparmio per chi stia valutando di rendere la propria casa “green”: è il comparatore di SOStariffe.it, che consente di calcolare il miglior preventivo fotovoltaico sulla base delle proprie esigenze. Basta compilare un modulo con alcune informazioni (indirizzo e posizione dell’impianto da installare, calcolo dei consumi e dati di contatto) per ottenere subito, in una manciata di click, un elenco di preventivi che soddisfino le proprie necessità.

Clicca al link di seguito per avviare subito la procedura per ottenere una stima di prezzi per un impianto fotovoltaico a novembre 2023:

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Rinnovabili in Italia frenate dalla burocrazia: i dati di novembre 2023

RINNOVABILI IN ITALIA: LO STUDIO DI ANIE LA FOTOGRAFIA IN CIFRE
Procedure depositate al ministero dell’Ambiente per la Via (Valutazione d’impatto ambientale)
  • 1.372 procedure al 30/06/2023
Procedure depositate per nuove fonti rinnovabili in megawatt al 30/06/2023
  • 68.220 MW totali
  • 3.552 MW con iter concluso
  • 64.668 MW “in corso”
Procedure depositate suddivise per categoria
  • 46,5% agrivoltaico
  • 32% eolico onshore
  • 14,6% fotovoltaico
  • 3,8% eolico offshore
  • 3% idroelettrico da pompaggio
Esito delle procedure concluse
  • 21,5% esito positivo
  • 8,2% esito negativo
  • 70,3% esito “non specificato”
Podio delle regioni con più procedure depositate per fonti energetiche rinnovabili
  • Puglia 33%
  • Sicilia 20,5%
  • Sardegna 20,1%

L’Osservatorio di Anie Rinnovabili ha esaminato le procedure depositate alle commissioni Via/Vas e Via Pniec/Pnrr del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Al 30 giugno 2023, queste procedure erano 1.372 corrispondenti a 68.220 MW (megawatt) di nuova potenza da fonti rinnovabili. E, mentre nel 2022 si era registrata una crescita della potenza del 137% sul 2021, nel 2023 la crescita della potenza rispetto al 2022 è pari al +142%.

Dalle procedure analizzate risulta che la potenza degli impianti è così distribuita:

  • 46,5% da agrivoltaico;
  • 32% da eolico onshore;
  • 14,6% da fotovoltaico;
  • 3,8% da eolico offshore;
  • 3% da idroelettrico da pompaggio.

Dalla ricerca elaborata dall’Anie emerge che le procedure che hanno concluso positivamente la trafila delle autorizzazioni permetterebbero di produrre soltanto il 5,2% pari a circa 3.552 dei 68.220 megawatt. E la parte restante? Per circa 64.668 megawatt la valutazione è ancora “in corso”. Tra queste procedure “in corso”:

  • ci sono 47.560 megawatt in “istruttoria tecnica”;
  • ci sono 6.842 megawatt in “verifica amministrativa“.

Notevole anche la crescita nelle procedure analizzate dei sistemi di accumulo (SdA) abbinati a impianti da fonti energetiche rinnovabili (Fer), pari al 247% nel 2023 rispetto al 2022; mentre nel 2022 rispetto al 2021 la crescita era stata solo del 6,4%.

Passando sotto la lente d’ingrandimento le procedure che hanno concluso il tortuoso e lungo cammino delle autorizzazioni, risulta che:

  • il 21,5% ha avuto esito positivo;
  • l’8,2% è stato bocciato;
  • il 70,3% ha avuto un esito “non specificato”: non si evince se l’esito sia positivo o negativo.

Rinnovabili in Italia: il Sud è protagonista della transizione green

Sempre secondo la ricerca di Anie, a trainare le procedure depositate alle commissioni Via/Vas e Via Pniec/Pnrr del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica sono principalmente le regioni del Sud con in testa Puglia, Sicilia e Sardegna sia in termini di potenza da fonti energetiche rinnovabili (Fer) che in termini di potenza dei sistemi di accumulo (Sda). In dettaglio, sul totale delle procedure depositate per la potenza Fer:

  • la Puglia incide per il 33%;
  • la Sicilia per il 20,5%;
  • la Sardegna per il 20,1%.

Inoltre, la potenza Sda relativa alla Puglia ha un’incidenza sul totale delle procedure depositate pari al 40%, quella relativa alla Sardegna è pari al 27% e quella della Sicilia è pari al 12,4%. Puglia, Sardegna e Basilicata presentano anche il numero maggiore di procedure concluse.

Rinnovabili in Italia: tempistiche disomogenee tra Ministeri

Le rinnovabili in Italia sono penalizzate dai ritardi nelle autorizzazioni, con la conseguenza che i tempi lunghi rallentano la transizione energetica del nostro Paese. Una situazione che fa risuonare il campanello d’allarme dell’Anie Federazione, con il presidente Filippo Girardi che rileva come “le tempistiche disomogenee tra il ministero della Cultura (Mic) e quello dell’Ambiente e Sicurezza energetica (Mase)” sia uno dei fattori decisivi nel frenare il decollo delle rinnovabili in Italia. Ecco perché, Girardi lancia un appello al Governo affinché “continui a potenziare la struttura della commissione tecnica Pniec/Pnrr e del MiC“.

I tempi di valutazione del ministero della Cultura sarebbero maggiori rispetto a quelle del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, tanto che, per 4.011 megawatt, c’è parere del Mase, ma non c’è ancora quello del Mic. Mentre sul tavolo della presidenza del Consiglio dei Ministri ci sono 1.995 megawatt sui quali ci sono pareri divergenti dei due ministeri e sui quali occorrerà prendere una decisione al più presto.