Non ci sono obblighi e non cambiano i limiti per il pagamento con il POS: per il 2023, il governo non ha introdotto novità. Come nel 2022 è possibile pagare qualunque importo con carte di debito (bancomat), carte di credito e prepagate. E commercianti, professionisti e artigiani non potranno rifiutarsi di accettare un pagamento con il POS per qualsiasi somma, in alternativa al contante.
Dopo il parere negativo dell’UE sull’introduzione della soglia minima per il pagamento con POS, il governo Meloni ha dovuto fare marcia indietro sull’articolo 69, comma 2, della Legge di Bilancio 2023, che prevedeva che esercenti, professionisti e artigiani potessero dire “no” ai pagamenti sotto i 60 euro tramite il POS.
Come ormai noto questa proposta, su pressione della Commissione europea, è stata eliminata dalla manovra economica e l’esecutivo di centrodestra si è impegnato ad aprire un tavolo di confronto tra commercianti e professionisti da un lato e le banche dall’altro sulle commissioni da versare per i pagamenti con il “denaro elettronico”.
Inoltre, il governo sta valutando forme di ristoro a commercianti e professionisti per compensare il costo delle commissioni a loro carico per i clienti che pagano con il dispositivo elettronico.
Ricordiamo che, secondo quanto stabilito dalla normativa attuale, il 30% delle commissioni legate ai pagamenti elettronici nel corso dell’anno può essere convertito in credito d’imposta.
Pagamenti con il POS: rimangono le multe anche nel 2023
Salutata l’ipotesi di un tetto minimo, anche nel 2023 rimarranno le multe, che sono operative dal 30 giugno 2022. Sanzioni che saranno elevate a chi non accetterà pagamenti con il POS anche per micro-transazioni di pochi euro. Secondo quanto previsto dalla normativa vigente, le sanzioni avranno una doppia penalità:
- fino a 30 euro in misura fissa per commercianti, artigiani e professionisti;
- più il 4% del valore della transazione rifiutata.
C’è inoltre da osservare che la sanzione può essere elevata solo nel momento in cui al consumatore è negato il pagamento elettronico con carta di credito o bancomat, o carta prepagata. Se il cliente invece non ne fa richiesta, non ci sono le condizioni necessarie per infliggere la multa, anche nei casi in cui l’esercente risultasse sprovvisto di POS.
Per i casi di malfunzionamento del POS, per mancanza di linea o quando si presentano “comprovati problemi di malfunzionamenti tecnici dei dispositivi”, spiega una nota della Guardia di Finanza, non sono previste sanzioni.
Le novità del 2023 sui pagamenti in contanti
Per quanto riguarda l’utilizzo del contante per i pagamenti, c’è da osservare che dall’inizio del 2023, il limite è stato alzato a 4,999,99 euro, mentre in precedenza era di 1.999,99 euro.
Pertanto, oltre il tetto dei 5.000 euro scatta il divieto al trasferimento di denaro contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera effettuato fra soggetti diversi, siano esse persone fisiche o giuridiche.
Coloro che non rispettano questa soglia saranno quindi sanzionati. Le multe saranno elevate:
- sia a chi esegue il pagamento;
- sia a chi riceve il denaro.
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