Pignoramento conto corrente 2023: i limiti da rispettare a Giugno

Quando una banca può pignorare il conto corrente di un debitore? Oppure quando è possibile attuare il prelievo di un quinto dello stipendio o della pensione allo scopo di saldare un debito? Per conoscere regole, limiti e funzionamento della procedura di pignoramento c’è SOStariffe.it, che consente anche di individuare i conti bancari più vantaggiosi di giugno 2023. 

In 30 secondi

Pignoramento del conto corrente, la normativa prevede una serie di limiti da rispettare:
  • “Blocco” del conto corrente: quali sono le regole e i meccanismi del pignoramento
  • Anche stipendio e pensione possono essere pignorati: ecco come funziona la procedura
  • Come individuare il conto corrente più conveniente di giugno 2023
Pignoramento conto corrente 2023: i limiti da rispettare a Giugno

Un creditore può chiedere il pignoramento del conto corrente di un debitore, oppure il prelievo di un quinto del suo stipendio o della sua pensione, per ottenere il pagamento della somma dovuta. Vediamo qui di seguito come funziona questa procedura e quali sono le regole e limiti da rispettare a giugno 2023.

Pignoramento: che cos’è e su quali beni si applica

BENI PIGNORABILI SPIEGAZIONE
1 Immobiliari Riguarda beni immobili, come per esempio: case, terreni, uffici, negozi, fabbricati
2 Mobiliari Concerne i beni mobili, come per esempio: moto, auto, barche, gioielli, opere d’arte
3 Presso terzi Verte su crediti o beni del debitore che sono nella disponibilità di terzi. Per esempio: conto corrente, stipendio, pensione

Come mostrato nella tabella qui sopra, secondo l’ordinamento giuridico vigente in Italia sono tre le tipologie di pignoramento che si possono eseguire e si applicano ad altrettante tipologie di beni.

Dal punto di vista del diritto, il pignoramento è un atto giudiziario disciplinato dall’articolo 492 del Codice di procedura civile. In sintesi, il pignoramento è un vincolo giuridico che concerne il valore di scambio di beni, ma non la loro fruizione. Proprio per questo motivo, il debitore può continuare a disporre materialmente dei beni sottoposti a pignoramento, ma non può effettuare azioni che ne comportino sottrazione, distruzione o deterioramento degli stessi.

Su istanza del creditore, l’ufficiale giudiziario esegue materialmente il pignoramento esibendo l’atto di pignoramento al debitore insieme al precetto notificato in precedenza dal creditore e al titolo esecutivo anch’esso notificato dal creditore. Per esempio, la sentenza di un giudice, oppure un assegno, o una cambiale.

Pignoramento del conto corrente: i limiti da rispettare a Giugno 2023

LE DOMANDE LE RISPOSTE
Qual è il limite massimo di pignorabilità di un conto corrente nel 2023? Il pignoramento si applica solo per le somme presenti su un conto corrente che eccedano l’importo di 1.509,81 euro, pari al triplo dell’assegno sociale (cioè 503,27 euro al mese)
Che cos’è il “minimo vitale“? Quando si pignorano uno stipendio o una pensione occorre garantire al debitore il “minimo vitale”, cioè  1.006,54 euro al mese, ossia il doppio dell’assegno sociale

Il pignoramento del conto corrente è una procedura complessa, il cui iter prevede una serie di passaggi obbligati e regolati dalla normativa vigente, comprendente anche l’autorizzazione del Tribunale.

C’è però da osservare che, nel caso in cui invece il debito sia nei confronti del Fisco, allora l’Agenzia delle Entrate non ha bisogno dell’ok di un giudice per procedere al pignoramento del conto corrente di un debitore, oppure del prelievo di un quinto di stipendio o pensione per sanare i debiti contratti con l’Erario. E può procedere in tal senso già dopo la mancata risposta alla prima intimazione di pagamento (o avviso di accertamento).

La normativa in vigore stabilisce anche una serie di limiti che occorre rispettare nell’applicazione della procedura di pignoramento di un conto corrente. In dettaglio, sulla base di quanto previsto dalla legge, il pignoramento deve in ogni caso assicurare al debitore un tenore di vita che ne garantisca la sussistenza. Si tratta del cosiddetto “minimo vitale” mensile: nel 2023 esso è pari al doppio dell’assegno sociale, precisamente 1.006,54 euro. Ma come si arriva a questo importo?Dato che il governo ha fissato per il2023 che l’assegno sociale sia pari a 503,27 euro per 13 mensilità, il calcolo del “minimo vitale” è presto fatto: è sufficiente raddoppiare la cifra dell’assegno sociale. 

C’è inoltre da sottolineare che sull’importo dell’assegno sociale, è stabilito anche il limite massimo di pignorabilità che è possibile applicare su stipendio o pensione già accreditati sul conto corrente. In sostanza, il pignoramento si applica solamente per le somme sul conto che eccedano la cifra di 1.509,81 euro, pari al triplo dell’assegno sociale.

Pignoramento di un conto corrente: come funziona a Giugno 2023

Quando l’ufficiale giudiziario trasmette un atto di pignoramento a una banca, essa è obbligata a bloccare dal conto corrente del debitore la somma di denaro necessaria per l’estinzione del debito rispettando i limiti sopra descritti. Nel caso di un conto corrente cointestato, il pignoramento si applica solo sulla metà del saldo.

Da quando scatta il pignoramento, dal conto corrente sottoposto a tale provvedimento non sarà possibile prelevare il denaro depositato. E il blocco del conto rimarrà in vigore finché il debitore non sarà riuscito a saldare il proprio debito.

Come detto il conto corrente bancario o postale può essere pignorato nella sua interezza soltanto per la parte di denaro eccedente il triplo dell’assegno sociale, cioè 1.509,81 euro.

Stipendio o pensione: quali limiti per il pignoramento a Giugno 2023

Nel caso di insolvenza da parte del debitore e dovendo garantire la soglia minima di 1.509,81 euro sul saldo del conto corrente, il creditore può procedere con il pignoramento dello stipendio o della pensione finoall’estinzione del debito per ottenere il pagamento dovuto. 

Tuttavia, stipendio o pensione non possono mai essere pignorati completamente, perché anche in questo caso ci sono dei limiti da rispettare:

  • la misura massima pignorabile è pari a 1/5 dello stipendio o della pensione versato sul conto per debiti di lavoro o di tributi provinciali o comunali e tale calcolo deve essere effettuato sull’importo netto e non su quello lordo;
  • per i crediti alimentari, di solito si tratta di un terzo dello stipendio o della pensione;
  • per il pignoramento in concorso di differenti cause, è possibile agire fino alla metà della base pignorabile dello stipendio;
  • non possono essere pignorati crediti aventi per oggetto sussidi di grazia o di sostentamento a persone comprese nell’elenco dei poveri, oppure sussidi dovuti per maternità, malattie o funerali da casse di assicurazione, da enti di assistenza o da istituti di beneficenza.

C’è da ricordare che tanto per lo stipendio quanto per la pensione va rispettato il “minimo vitale” stabilito per legge e pari nel 2023 a 1.006,54 euro al mese.

Nel caso in cui il creditore sia l’Agenzia delle Entrate, il pignoramento dello stipendio o della pensione è sottoposto a limiti differenti. Ecco quali sono:

  • 1/5 dello stipendio se l’importo è superiore ai 5.000 euro;
  • 1/7 dello stipendio se l’importo non supera i 5.000 euro;
  • 1/10 dello stipendio se l’importo non supera i 2.500 euro.

Conti correnti: le migliori offerte di Giugno 2023

Al di là della complessa procedura per l’esecuzione di un pignoramento, anche a giugno 2023 continua la corsa dei risparmiatori per trovare un conte corrente che faccia abbassare le spese di tenuta del conto stesso.

È ormai risaputo che i conti correnti online siano quelli che permettono di tagliare le spese bancarie. I canoni annui per un conto 100% digitale sono molto più bassi a confronto con quelli di un conto tradizionale aperto nella filiale di un istituto di credito.

I conti correnti online sono più convenienti e vantaggiosi in quanto spesso sono a zero spese per sempre o quanto meno per i primi 12 mesi, oppure hanno canoni annuali molto bassi. Inoltre, spesso non applicano commissioni per le principali operazioni (per esempio, il bonifico online in area SEPA), oppure non prevede canoni per la carta di debito.

Per avere una panoramica delle migliori offerte attualmente disponibili sul mercato bancario, c’è il comparatore per conti correnti di SOStariffe.it. Per consultarlo premi il bottone verde qui sotto:
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