Piano Nazionale per Energia e Clima: la proposta del governo alla UE

Roma trasmette a Bruxelles la proposta di aggiornamento del Piano nazionale energia e clima (Pniec): tra i nuovi impegni, accelerazione delle fonti rinnovabili elettriche, oltre alla riduzione delle emissioni nei settori civile, trasporti, servizi e agricoltura. Tutte le novità a luglio 2023 su SOStariffe.it, oltre a un focus su come tutelare il Pianeta con le offerte luce e gas green del Mercato Libero.

In 30 sec

Trasmessa a Bruxelles la revisione del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec):
  1. Che cos'è il Pniec e quali sono i suoi ambiti d'azione
  2. Quali sono i target al 2030 che il governo prevede di centrare con il Pniec
  3. Le tappe dell'iter di approvazione del Pniec: traguardo a giugno 2024
  4. Come abbracciare la transizione energetica con le offerte luce e gas green del Mercato Libero
Piano Nazionale per Energia e Clima: la proposta del governo alla UE

Con l’invio alla Commissione europea della proposta di aggiornamento del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) ha preso il via l’iter che porterà all’approvazione definitiva del nuovo testo entro giugno 2024. Un documento dal look rinnovato (rispetto alla versione del 2019) che, secondo quanto affermato dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, rappresenta una via “realistica e non velleitaria” alla transizione energetica e conferma “l’impegno dell’Italia sul clima e per la sicurezza energetica”.

Ma cos’è il Piano nazionale energia e clima e quali sono le nuove proposte del governo Meloni per traghettare l’Italia verso i nuovi obiettivi europei di Fit for 55 e RepowerEu? La risposta degli esperti di SOStariffe.it è contenuta nei paragrafi che seguono. Al link qui sotto, invece, è possibile avviare subito un confronto delle offerte luce e gas proposte dai gestori energetici del Mercato Libero a luglio 2023 per individuare le soluzioni che sposino convenienza e sostenibilità, a partire dal fabbisogno annuo di ciascun nucleo familiare:

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Pniec: cos’è il Piano nazionale integrato energia e clima

LE 5 LINEE D’INTERVENTO DEL PNIEC
1 Decarbonizzazione
2 Efficienza Energetica
3 Sicurezza Energetica
4 Mercato interno dell’energia
5 Ricerca, innovazione e competitività

Il Piano nazionale energia e il clima 2030è uno strumento fondamentale che segna l’inizio di un importante cambiamento nella politica energetica e ambientale del nostro Paese verso la decarbonizzazione”, come si legge sul sito internet del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase).

Il piano si struttura nelle seguenti 5 linee d’intervento, che si svilupperanno in maniera integrata:

  • decarbonizzazione;
  • efficienza energetica;
  • sicurezza energetica;
  • mercato interno dell’energia;
  • ricerca, innovazione e competitività.

Per ciascuna di queste linee d’azione, il Piano nazionale energia e clima delinea le misure che saranno attuate per assicurarne il raggiungimento.

La prima formulazione del Piano risale al 2018, quando ne è stata inviata alla Commissione europea una prima bozza. A questo passaggio, come si legge sul sito del Mase, hanno fatto poi seguito, nel 2019, le raccomandazioni della Commissione europea, una Valutazione ambientale strategica (Vas) del piano, nonché una consultazione pubblica e un confronto con Regioni e associazioni degli enti locali.

Una tabella di marcia che arriva fino all’estate 2023: il 30 giugno, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase) ha trasmesso a Bruxelles la proposta di aggiornamento del Piano nazionale energia e clima, anche in virtù del fatto che “il contesto di riferimento, rispetto al periodo 2019-2020 nel quale è stato predisposto il primo Piano, è profondamente modificato”.

La documentazione, che è ora al vaglio dell’Europa e che nei prossimi mesi sarà oggetto di una nuova Valutazione ambientale strategica (Vas), “centra quasi tutti i target fissati dalle normative europee su ambiente e clima, superando in alcuni casi significativamente gli obiettivi comunitari al 2030”, sottolinea una nota del Mase. Tuttavia, tra le premesse del documento, non si nasconde che il percorso da compiere richiederà “uno sforzo estremo”, in particolar modo per quanto riguarda la riduzione dei consumi in settori quali trasporti, civile, agricoltura, rifiuti e piccola-media industria.

Pniec: la proposta di aggiornamento del governo a Luglio 2023

I PRINCIPALI TARGET 2030 PREVISTI DAL PNIEC
1 Centrare il 40% di rinnovabili nei consumi finali lordi di energia
2 Triplicare la potenza solare (fino a 79.921 MW) e raddoppiare quella eolica (fino a 28.140 MW, di cui 2.100 prodotta da impianti off-shore)
3 Accelerare sulla produzione di combustibili rinnovabili, come l’idrogeno (250 kton al 2030)
4 Incrementare il tasso di ristrutturazione degli edifici con tecnologie come le pompe di calore e puntare sulla mobilità elettrica

Innanzitutto, ecco la premessa di fondo del Piano nazionale energia e clima, contenuta nel documento che Roma ha inviato a Bruxelles il 30 giugno 2023: “L’Italia condivide pienamente l’orientamento comunitario teso a rafforzare l’impegno per la decarbonizzazione dei sistemi energetici ed economici europei”. Un percorso che, evidenzia ancora il testo, è “notevolmente complesso” e “richiederà misure in grado di favorire l’utilizzo di tutte le tecnologie, comportamenti e fonti energetiche disponibili in grado di decarbonizzare l’economia”.

Il piano propone, dunque, una decisa accelerazione nei seguenti comparti:

  • fonti rinnovabili elettriche;
  • produzione di combustibili rinnovabili (come biometano e idrogeno);
  • ristrutturazioni edilizie ed elettrificazione dei consumi finali (con l’utilizzo di tecnologie come le pompe di calore);
  • diffusione delle auto elettriche e politiche per la riduzione della mobilità privata;
  • Ccs, ovvero strumenti di sequestro, trasporto e cattura delle emissioni di anidride carbonica.

Sul fronte dello sviluppo delle energie rinnovabili, l’Italia prevede di centrare, nel 2030, una quota del 40% di rinnovabili nei consumi finali lordi di energia (in linea con i target Ue), valore che sale al 65% per i consumi finali nel solo comparto elettrico. Nel comparto del riscaldamento e raffrescamento, l’energia “green” coprirà il 37%. Quota 31% nei trasporti e 42% di idrogeno da rinnovabili per gli usi dell’industria.

In termini di tecnologie, quelle che vedranno maggiormente crescere il proprio contributo sono fotovoltaico ed eolico: in particolare, ci si aspetta che la potenza solare triplichi al 2030 (fino a 79.921 MW rispetto ai 22.594 del 2021) e che quella eolica raddoppi tra il 2021 e il 2030 (fino a raggiungere i 28.140 MW, di cui 2.100 prodotta da impianti off-shore, in mare aperto).

Per quanto riguarda, invece, la produzione di combustibili rinnovabili, il Piano nazionale energia e clima stima al 2030 una produzione di 250 kton di idrogeno corrispondente a una installazione di una capacità elettrica di 3 GW di elettrolizzatori.

Inoltre, il Pniec prevede di incrementare notevolmente il tasso di ristrutturazione degli edifici, “mettendo il turbo” alla penetrazione di tecnologie per l’elettrificazione dei consumi (come le pompe di calore), per l’automazione e controllo e una massiva diffusione degli interventi di isolamento delle superfici disperdenti.

Più in salita la strada verso la riduzione delle emissioni nei settori civile, trasporti, servizi e agricoltura che, come ammette il Piano, rappresenta il campo più complesso in cui centrare gli obiettivi europei.

Con questo testo, frutto di un lavoro intenso del Mase – ha spiegato il ministro Gilberto Pichetto Fratin – vogliamo indicare una via alla transizione che sia realistica e non velleitaria, dunque sostenibile per il sistema economico italiano. È un documento che conferma l’impegno dell’Italia sul clima e per la sicurezza energetica, in linea con l’ineludibile cambiamento di un modello di sviluppo che porti benessere alle famiglie e condizioni di crescita alle aziende italiane”.