Come richiedere l’ecobonus al 65% per cambiare riscaldamento a Gennaio 2023

Che cosa è e come funziona il bonus riscaldamento a gennaio 2023? Dagli esperti di SOStariffe.it le risposte alle domande dei consumatori sugli incentivi fiscali previsti dal governo per aumentare l’efficientamento energetico della propria abitazione.

In 30 secondi

Che cosa è l'ecobonus e come richiederlo a gennaio 2023?
  1. È una detrazione fiscale per chi effettui interventi di riqualificazione energetica in casa
  2. Tale beneficio prevede un'aliquota al 50% o al 65% in base alla tipologia di lavori effettuati
  3. Tra le opere, anche la sostituzione della vecchia caldaia con un impianto di riscaldamento più evoluto
  4. La fotografia degli aventi diritto e le modalità per richiedere l'ecobonus a gennaio 2023
Come richiedere l’ecobonus al 65% per cambiare riscaldamento a Gennaio 2023

Anche nel 2023 sarà possibile beneficiare degli incentivi fiscali per ammodernare l’impianto di riscaldamento dotandosi di un impianto di ultima generazione, meno inquinante e più efficiente dal punto di vista energetico.

La manovra di Bilancio firmata Meloni-Giorgetti ha infatti prorogato sino al 31 dicembre 2024 la misura dell’ecobonus: si tratta di una detrazione fiscale destinata a coloro che si facciano carico di interventi di riqualificazione energetica della propria abitazione, inclusi quelli di sostituzione delle caldaie tradizionali con sistemi più evoluti (ribattezzati “Bonus riscaldamento”).

Gli esperti di SOStariffe.it hanno messo a punto una “mappa ragionata” sull’ecobonus, per aiutare i consumatori a capire in che cosa consista quest’agevolazione, a chi sia rivolta, come richiederla e quali interventi di riqualificazione energetica possano essere realizzati.

Che cosa prevede l’ecobonus a Gennaio 2023

ECOBONUS 2023: LE DOMANDE  ECOBONUS 2023: LE RISPOSTE
Che cosa si intende con il termine “Ecobonus”? È una detrazione fiscale applicata a coloro che effettuino interventi per accrescere il livello di efficienza energetica della propria casa
Quale è l’aliquota applicata? L’ecobonus prevede un’agevolazione con aliquota al 50% oppure al 65%, in base alla tipologia dei lavori effettuati
Quali sono gli interventi che si possono avviare per beneficiare dell’incentivo fiscale? Il ventaglio delle opere è ampio e include, tra l’altro, gli interventi di ammodernamento dell’impianto di riscaldamento tradizionale con sistemi moderni e meno inquinanti

Come detto, l’ecobonus prevede una detrazione fiscale IRPEF fino al 65% riconosciuta a coloro che decidano di effettuare interventi per migliorare le prestazioni energetiche della propria abitazione, abbattendo di conseguenza i consumi di energia elettrica e gas, oltre che le emissioni inquinanti nell’ambiente.

L’ecobonus prevede un’agevolazione con aliquota al 50% oppure al 65%, in base alla tipologia dei lavori che si è deciso di avviare. Questo significa che, a fronte degli interventi effettuati, l’Agenzia delle Entrate potrà restituire il 50% o il 65% dell’importo speso per i lavori in detrazioni IRPEF. Il valore massimo di spesa è pari a 100.000 euro, da suddividere in 10 anni.

Il ventaglio delle opere di riqualificazione energetica che l’ecobonus copre è ampio: si può andare dalla coibentazione di tetti e pareti (65%) e cambio degli infissi (50%) con detrazione massima fino a 60mila euro all’installazione di pannelli solari per acqua calda (65%), sempre con detrazione massima che raggiunge quota 60mila euro. Fino all’acquisto e alla messa in funzione di dispositivi per la domotica (65%), con detrazione massima di 15mila euro per lavori avviati dal 6 ottobre 2022. Senza dimenticare gli interventi per l’ammodernamento degli impianti di riscaldamento, che analizzeremo nel paragrafo successivo.

Sostituire la vecchia caldaia con l’ecobonus a Gennaio 2023

Per quanto riguarda gli interventi legati al riscaldamento, le detrazioni fiscali riguardano sia la sostituzione della vecchia caldaia con una di classe A o superiore (aliquota al 50%) sia l’installazione di caldaia di classe A o superiore e di impianti di termoregolazione di ultima generazione – di classe V, VI o VII – (aliquota al 65%) fino a una detrazione massima di 30 mila euro. In dettaglio:

  • sostituzione di impianti termici con caldaie a condensazione (50% e 65%);
  • posa di pompe di calore ad alta efficienza o sistemi geotermici o scaldacqua a pompa di calore (65%);
  • installazione di sistemi ibridi con pompa di calore e caldaia a condensazione (65%);
  • generatori di calore a biomassa (50%).

A chi spetta l’ecobonus e come richiederlo a Gennaio 2023

Chi potrà beneficiare delle detrazioni ecobonus al 65% o al 50%? Potranno usufruirne i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito sulle persone fisiche (IRPEF), residenti o non residenti in Italia. Tale misura si applicherà sia sulla prima che sulla seconda casa e ne potranno beneficiare anche i titolari di reddito di impresa.

In aggiunta alle spese relative all’acquisto della caldaia e dei materiali necessari per i lavori, la detrazione fiscale copre anche le prestazioni professionali per:

  • messa in posa;
  • installazione;
  • interventi di ristrutturazione mirati all’efficientamento energetico.

È bene ricordare che, per essere ammessi all’agevolazione, è necessario che tutti i pagamenti siano tracciabili e documentabili. Infine, per ottenere il beneficio fiscale, è necessario seguire la procedura telematica sul portale dell’ENEA entro 90 giorni dall’installazione della nuova caldaia o, in generale, dalla realizzazione degli interventi di ammodernamento energetico dell’immobile. Tra le pratiche da presentare, oltre ai bonifici e alle fatture, ci deve essere anche la certificazione dei lavori rilasciata dal tecnico abilitato e l’attestazione della classe energetica.

In una comunicazione pubblicata il 12 gennaio 2023 sul suo sito, ENEA (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha chiarito che il portale dedicato all’ecobonus 2023 (per la trasmissione telematica di schede con data di fine lavori a partire dal 1° gennaio 2023) sarà pronto per la fine di gennaio 2023.

Come alleggerire le bollette scegliendo il Mercato Libero a Gennaio 2023

Oltre agli interventi di efficientamento energetico, una soluzione a medio e lungo termine per ridurre i costi della bolletta di luce e gas, è il passaggio dalla Maggior Tutela al Mercato Libero. Nel “regime” di libera concorrenza il costo della materia prima (espresso in euro al kilowattora per l’energia e in euro al metro cubo per il gas) è generalmente inferiore rispetto ai contratti tutelati.

Per individuare le migliori alternative per avere energia elettrica e metano a gennaio 2023, è sufficiente consultare il comparatore per luce e gas di SOStariffe.it. Questo strumento gratuito e digitale permette di confrontare le numerose proposte dei fornitori energetici del Mercato Libero a partire dal proprio consumo annuo di luce e gas.

Questa informazione può essere consultata nell’ultima bolletta ricevuta dall’attuale fornitore (nella sezione consumi), oppure stimata grazie ai filtri integrati nel comparatore di SOStariffe.it. Cliccando sul widget qui sotto, è possibile avviare da subito il calcolo dei metri cubi consumati in un anno dal proprio nucleo familiare: una volta indicata la tipologia di utilizzo del metano (cottura cibi, riscaldamento di casa o riscaldamento dell’acqua), il comparatore analizzerà in automatico le offerte meglio cucite su quel profilo di consumo e le classificherà sulla base del loro rapporto qualità-prezzo:

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