Bonus Bancomat 2021: come richiederlo e che cosa è

Il bonus Bancomat 2021 è stato introdotto in sostituzione al bonus cashback, che era previsto per i successivi 6 mesi del 2021: in queste righe analizzeremo in cosa consiste la nuova misura economica, chi può richiederla e come e a quanto corrisponde il rimborso che si potrà ricevere.

Bonus Bancomat 2021: come richiederlo e che cosa è

Il bonus Bancomat 2021 è stato introdotto dal decreto Lavoro e Imprese del 30 giugno 2021 al fine di sostituire il bonus cashback, che il Governo ha scelto di abolire per i restanti 6 mesi del 2021. 

Quali sono le caratteristiche di questa agevolazione? Da chi potrà essere richiesta e quali sono le modalità per ottenerlo? L’idea è sempre quella di favorire l’utilizzo del Bancomat in modo tale da ridurre, al contempo, il ricorso al contante. 

Il bonus bancomat 2021 si rivolge ai titolari di partita IVA che danno ai propri clienti la possibilità di effettuare i pagamenti con sistemi elettronici, quali per esempio il POS. Il credito di imposta sulle commissioni aumenterà dal 30% al 100%.

Come funziona il bonus Bancomat 2021

Il bonus Bancomat 2021 dipende da alcuni fattori, quali:

  1. l’introito annuo dell’esercente;
  2. la tipologia di POS che si utilizza. 

In particolare:

  • per introiti annui fino a 200.000 euro, la percentuale di credito di imposta è pari al 70%;
  • per introiti annui compresi tra 200.000 e 1.000.000 di euro, la percentuale di credito di imposta è pari al 40%;
  • per introiti annui compresi tra 1.000.000 e 5.000.000 di euro, la percentuale di credito di imposta è pari al 10%. 

Le percentuali aumentano in caso di utilizzo di un POS di ultima generazione. In questo caso:

  • per introiti annui fino a 200.000 euro, la percentuale di credito di imposta è pari al 100%;
  • per introiti annui compresi tra 200.000 e 1.000.000 di euro, la percentuale di credito di imposta è pari al 70%;
  • per introiti annui compresi tra 1.000.000 e 5.000.000 di euro, la percentuale di credito di imposta è pari al 40%. 

I titolari di partita IVA che guadagnano più di 5 milioni di euro non potranno usufruire del bonus Bancomat, mentre quelli che guadagnano fino a 200.000 euro potranno ricevere un credito di imposta fino al 100%. 

Ricordiamo che il credito di imposta potrà essere utilizzato in fase di dichiarazione dei redditi per compensare eventuali debiti, oppure si potrà chiedere di ricevere un rimborso sul proprio conto corrente. 

Per quanto riguarda i rimborsi che potranno ottenere i negozianti, si tratta di 160 euro sull’acquisto o il noleggio del POS, che raddoppia fino a 320 euro nel caso in cui si decida di comprare o noleggiare un POS di ultima generazione. Questo strumento è in grado di registrare i propri dati e di inviarli in modo telematico all’Agenzia delle Entrate. 

Qual è l’obiettivo del bonus Bancomat 2021

L’abolizione del bonus cashback da parte del Governo, con il decreto-legge n. 99 del 30 giugno 2021, è stata oggetto di numerose critiche: il bonus Bancomat 2021 è stato introdotto con l’idea di continuare la lotta al contante e di favorire un sempre maggiore utilizzo degli strumenti di pagamento elettronico. 

Il contante è da sempre associato al lavoro in nero e l’utilizzo di carte quali le carte di credito, il Bancomat o le carte prepagate dovrebbe essere il principale strumento operativo per combattere contro l’evasione fiscale

Nella pratica, il bonus Bancomat 2021 spetta unicamente ai titolari di partita IVA dotati di determinati requisiti e riguarda due tipologie di credito di imposta:

  • le commissioni sull’utilizzo del POS;
  • i costi per l’utilizzo, l’acquisto o il noleggio del POS, nei quali sono inclusi anche quelli relativi al collegamento tecnico tra gli apparecchi. 

Si potrà così accedere a un credito d’imposta del 100% e ricevere un rimborso massimo di 320 euro, nei casi in cui si scelga un POS di ultima generazione, dotato di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate. Gli esercenti avranno, in questo modo, la possibilità di azzerare le commissioni dovute quando un cliente pagherà con uno strumento di pagamento elettronico. 

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Come si richiede

Il bonus bancomat 2021, a differenza del bonus cashback, non è destinato ai cittadini privati che ricevevano i rimborsi sugli acquisti effettuati con carte di pagamento direttamente sull’app IO, ma agli esercenti. 

Coloro i quali hanno la partita IVA e permettono ai propri clienti di pagare tramite POS potranno approfittare di questa nuova agevolazione statale, che in alcuni casi potrà risultare estremamente conveniente. 

Considerato che, grazie anche ai registratori di cassa più moderni che inviano i dati direttamente all’Agenzia delle Entrate, è possibile tenere traccia di tutte le transazioni, non esiste una procedura da mettere in pratica se si vorrà ottenere il bonus Bancomat 2021. 

Molto semplicemente, sarà possibile richiedere il credito di imposta in fase di dichiarazione dei redditi,  nel caso in cui si sia un lavoratore autonomo, un commerciante, un artigiano, un imprenditore, un libero professionista, con partita IVA. 

Sarà in questa occasione che l’esercente – o chi per lui, come per esempio il suo commercialista – dovrà inviare all’Agenzia delle entrate i documenti relativi alle spese di utilizzo, acquisto o noleggio del POS. 

Perché il bonus cashback è stato ritirato

Il bonus cashback ha terminato la sua corsa il 30 giugno 2021: sarà prevista l’erogazione di tutti i rimborsi che sono stati accumulati nel corso del primo semestre 2021, per i quali i bonifici sono previsti dal mese di luglio e non oltre 60 giorni dalla data del 30 giugno. 

Quali sono le motivazioni principali che hanno condotto il Governo a liberarsi del bonus cashback? Alcune fonti di Palazzo Chigi hanno affermato che il cashback “ha un carattere regressivo ed è destinato a indirizzare le risorse verso le categorie e le aree del Paese in condizioni economiche migliori”.

Non a caso, infatti, è stato maggiormente riscosso dagli abitanti del nord Italia o di coloro i quali risiedono in una grande città e hanno un reddito medio-alto. Nella pratica, la misura avrebbe potuto, seppur in modo non troppo evidente, accentuare ancor di più le differenze tra famiglie benestanti e ceti meno abbienti. 

Stop al contante: quali carte di pagamento scegliere

A prescindere da quello che è il bonus statale al quale si potrà avere accesso, la scelta di utilizzare le carte di pagamento al posto dei contanti è il modo migliore per contribuire a un cambiamento a livello nazionale, che è alquanto necessario soprattutto per il fatto che l’Italia è uno dei Paesi europei nei quali, ancora oggi, si utilizza maggiormente il contante. 

Nel caso del bonus Bancomat, gli esercenti avranno diritto alle agevolazioni previste non solo nei casi in cui i loro clienti decideranno di pagare con un Bancomat, ma anche nel caso di pagamenti con altre tipologie di carte, come per esempio la carta di credito o la carta prepagata. 

Nel caso in cui si fosse alla ricerca di una carta di pagamento elettronico, si consiglia di fare un salto sul comparatore di carte di SOStariffe.it, in cui è possibile avere una panoramica di alcune delle proposte più interessanti nel momento. 

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Si potranno in questo modo valutare quelle che sono le proposte più convenienti e che si adattano meglio alle proprie esigenze: per esempio, sono disponibili un gran numero di carte prepagate o di carte conto con IBAN con canone gratuito, mentre per le carte di credito è solitamente previsto un costo da sostenere, mensile o annuale. 

Tra le migliori soluzioni del momento, ci sono, tra le altre:

  • la carta prepagata Postepay Digital;
  • la carta conto con IBAN DOTS;
  • la carta conto con IBAN N26;
  • la carta prepagata MasterCard di ING Direct;
  • le carte di credito Classic e Gold di Widiba. 

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