Bonus 150 euro su RDC: quando deve arrivare l’accredito a Gennaio 2023

I percettori del reddito di cittadinanza che, pur avendo i requisiti, non abbiano ancora ricevuto il bonus 150 euro previsto dal decreto Aiuti ter, se lo vedranno accreditare a gennaio 2023. Tutte le informazioni e un focus su come cambia il reddito di cittadinanza con la manovra 2023 su SOStariffe.it.

In 30 secondi

Reddito di cittadinanza più ricco a gennaio 2023 per chi non abbia ancora ricevuto il bonus 150 euro:
  • La maggioranza dei beneficiari di RDC ha incassato il contributo nelle rate di novembre o dicembre 2022
  • Gli aventi diritto che non lo abbiano ancora ricevuto, se lo vedranno accreditare a gennaio 2023
  • Le date in cui viene pagato il reddito di cittadinanza
  • Come cambia il reddito di cittadinanza con la legge di Bilancio 2023
Bonus 150 euro su RDC: quando deve arrivare l’accredito a Gennaio 2023

Mentre è in erogazione in questi giorni il bonus 150 euro anti-inflazione per colf e badanti, l’indennità una tantum prevista dal decreto Aiuti ter è in arrivo anche per i titolari di reddito di cittadinanza (RDC), che, pur avendone diritto, non lo abbiano ancora ricevuto.

Infatti, per la quasi totalità dei beneficiari della misura di contrasto alla povertà introdotta dal governo Conte, il contributo sociale è già stato caricato sulla carta per il Reddito nei mesi di novembre e dicembre. Secondo i dati più recenti dell’Osservatorio su Reddito e Pensione di Cittadinanza dell’Inps, a novembre 2022 erano 2,33 i milioni di persone beneficiari del reddito di cittadinanza in Italia e 1,03 milioni i nuclei familiari coinvolti. L’importo medio mensile erogato a livello nazionale è pari a 583 euro.

Eppure, coloro tra gli aventi diritto che non abbiano ancora ricevuto il bonus possono stare tranquilli: i 150 euro varati dal governo Draghi per aiutare le famiglie a fronteggiare l’aumento di elettricità e metano saranno accreditati con la ricarica di gennaio 2023.

In particolare, sono due le date che i beneficiari di RDC si dovranno segnare sul calendario del nuovo anno:

  • il 15 gennaio 2023 è il giorno in cui arriverà la prima ricarica RDC per coloro che abbiano richiesto per la prima volta la prestazione a dicembre 2022, oppure per quanti abbiano avanzato domanda per un rinnovo della misura stessa;
  • il 27 gennaio 2023 scatta, invece, l’erogazione del beneficio economico per i cittadini che debbano ricevere una ricarica nel periodo compreso tra la seconda e la diciottesima mensilità.

Inoltre, per non perdere il diritto a beneficiare del reddito di cittadinanza, i titolari di tale misura sono tenuti a presentare la nuova dichiarazione ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente) entro il 31 gennaio 2023. I pagamenti dell’assegno sociale da parte dell’Inps saranno infatti sbloccati solo previa presentazione all’istituto di previdenza del documento aggiornato.

Va, infine, ricordato che non sarà elargito il bonus di 150 euro ai percettori di reddito di cittadinanza che vivano in una famiglia i cui componenti abbiano già beneficiato (o beneficeranno) della stessa indennità. Qualche esempio? I pensionati (che si sono già visti accreditare il contributo sociale nella pensione di novembre) o i lavoratori dipendenti (che se la sono vista erogare con la busta paga di novembre, o al massimo, di dicembre 2022).

Come cambia il Reddito di Cittadinanza nel 2023

RDC: LE PRINCIPALI NOVITÀ CONTENUTE NELLA MANOVRA 2023
1 Per le persone “occupabili”, la durata massima del sussidio scende a 7 mesi. Resta il tetto dei 18 mesi per i nuclei familiari con al loro interno un componente disabile, minorenne o persone con almeno 60 anni di età
2 Il beneficio del reddito decade anche nel caso in cui sia rifiutata la prima offerta di lavoro. Introdotto anche l’obbligo di frequentare corsi di formazione o riqualificazione professionale per almeno 6 mesi
3 Per i 18-29enni che non abbiano terminato la scuola dell’obbligo, l’erogazione del reddito è subordinata alla frequentazione di un percorso formativo
4 La quota dell’assegno RDC destinata all’affitto sarà pagata direttamente ai proprietari

La manovra di Bilancio 2023 (legge n. 197/2022) introduce una “stretta” al Reddito di cittadinanza, misura originariamente prevista dal decreto legge numero 4 del 28 gennaio 2019. Tale giro di vite voluto dal governo Meloni consentirà un risparmio per l’erario pari a 958 milioni di euro.

Ecco le tre principali novità che scatteranno da gennaio 2023:

  • per i cittadini cosiddetti “occupabili” la durata massima del sussidio scende da 18 mesi a 7 mesi, così come il beneficio decade dopo il primo rifiuto a un’offerta anche non “congrua”;
  • i giovani con età compresa tra i 18 e i 29 anni che non abbiano concluso il percorso formativo alla scuola dell’obbligo otterranno il reddito previa frequenza a “percorsi di istruzione degli adulti di primo livello, o comunque funzionali all’adempimento del predetto obbligo di istruzione“;
  • qualora il percettore di reddito di cittadinanza viva in una casa in affitto, la quota dell’assegno RDC destinata a coprire tale costo è pagata direttamente ai proprietari.

Resta, invece, invariata a 18 mesi (rinnovabili) la durata massima del reddito di cittadinanza per le famiglie che abbiano al loro interno un componente disabile, minorenne o persone con almeno 60 anni di età.

Inoltre, sempre a decorrere dal primo gennaio 2023, i soggetti beneficiari di RDC devono essere inseriti, per un periodo di sei mesi, in un corso di formazione o di riqualificazione professionale. In caso di mancata frequenza del programma assegnato, il nucleo familiare del beneficiario del reddito di cittadinanza decade dal diritto alla prestazione.

Potenziati, infine, gli incentivi per le aziende che assumano percettori del reddito di cittadinanza con contratti a tempo indeterminato (o trasformino i contratti da tempo determinato a indeterminato) nel 2023: è previsto l’esonero contributivo totale, per tre anni, nel limite massimo di 8mila euro l’anno.