5G Indoor: cos’è e perché l’Europa è in ritardo

Serve un’accelerazione per il 5G indoor in Europa. C’è troppo divario tra le top performance delle reti all’esterno rispetto a quelle dentro gli edifici. Lo rileva un report di Analysys Mason, che indica la strada da percorrere: puntare sul modello dell’host neutrale. Tutto quello che c’è da sapere e un focus sulle offerte mobile per navigare in velocità ad aprile 2024 su SOStariffe.it.

In 30 secondi

5G all'interno degli edifici, cosa dice il report di Analysys Mason ad aprile 2024:
  • C'è ancora troppo interesse degli operatori di telefonia in Europa per il 5G outdoor
  • Il 5G indoor in Europa è limitato a  luoghi ad alto afflusso di pubblico (stadi e centri commerciali)
  • Ma crescono le aspettative dei consumatori per un 5G di qualità all'interno degli edifici
  • La strada per accelerare il 5G al coperto è l'approccio host neutrale: ecco cos'è
  • Trova le migliori offerte telefonia mobile proposte dai partner di SOStariffe.it
5G Indoor: cos’è e perché l’Europa è in ritardo

A cinque anni dall’ingresso nell’era del 5G, gli operatori di telecomunicazioni in Europa hanno ancora il radar puntato verso l’espansione della connettività 5G all’aperto. Eppure, c’è bisogno di una forte accelerazione nel miglioramento delle prestazioni del 5G indoor, cioè all’interno degli edifici.

A sostenere questa tesi è il nuovo report di Analysys Mason, la società internazionale di consulenza manageriale nel settore delle telecomunicazioni, media e tecnologia (TMT), con quartier generale a Londra. Secondo i consulenti di Analysys Mason la strada per accelerare il perfezionamento del 5G indoor è il modello delle reti di “hosting neutrale”, che offre un accesso a più operatori, riducendo così i costi delle infrastrutture mono-operatore.

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5G Indoor: cos’è e perché serve un’accelerazione ad Aprile 2024

5G INDOOR: IL REPORT DI ANALYSYS MASON
1 Gli operatori dei mercati 5G avanzati continuano a perfezionare le reti 5G outdoor, ma serve un’accelerazione sul 5G indoor
2 Crescono sempre più le aspettative dei consumatori per una connettività di alta qualità anche all’interno degli edifici
3 L’Europa è in ritardo: l’interesse degli operatori di telecomunicazioni per le aree al coperto riguarda solo luoghi ad alta affluenza di pubblico, come stadi e centri commerciali
4 La spinta al miglioramento delle reti 5G indoor potrebbe arrivare dall’adozione del modello di “host neutrale“, cioè un fornitore di infrastrutture che permetta agli operatori di connettersi a pagamento

Mentre gli operatori dei mercati 5G avanzati continuano a espandere le loro installazioni 5G all’esterno, l’attenzione si sta sempre di più verso il miglioramento della copertura indoor”, si legge nella nota di sintesi del report di Analysys Mason.

Un’urgenza, quella di rendere più performanti le reti 5G all’interno degli edifici, dettata dai numeri. Secondo l’indagine, infatti, nelle aree “al coperto” è generato l’80% del traffico mobile e i consumatori trascorrono oltre il 90% del loro tempo. Ma soprattutto, con il costante perfezionamento del 5G all’aperto, è in crescita l’aspettativa dei consumatori verso “una connettività indoor senza soluzione di continuità” rispetto agli ambienti esterni.

La risposta a questo crescente divario, secondo i consulenti di Analysys Mason che hanno scritto il report, sarebbe l’adozione del modello di “host neutrale”, una soluzione che permette di offrire un accesso condiviso a un’infrastruttura di rete indoor unificata. L’host neutrale, infatti, è un fornitore di infrastrutture di telecomunicazione attive e passive per gli operatori. Esso permette agli operatori di connettersi a pagamento. Grazie a questo approccio, gli operatori di telecomunicazioni potrebbero evitare di approntare la propria infrastruttura (dai tralicci alle antenne) per garantire la connettività necessaria.

Le soluzioni host neutrali – si legge nell’analisi – rappresentano un adattamento strategico per gli MNO (Mobile Network Operator, ndr) che devono far fronte a limitazioni delle risorse, consentendo loro di mantenere la presenza sul mercato e il collegamento diretto con i clienti attraverso l’impiego delle proprie risorse di spettro con licenza in un’installazione condivisa”.

5G Indoor: Europa in ritardo, le ragioni

Il report di Analysys Mason, spiega che “negli ultimi anni le installazioni di piccole celle indoor condivise sono aumentate, guadagnando terreno sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti”.

Ma in Europa il modello dell’host condiviso ha ancora una lunga strada da percorrere. “L’Europa continentale, invece, è rimasta indietro e le soluzioni di piccole celle condivise per la copertura indoor sono ancora scarse. La maggior parte delle reti indoor condivise in Europa si basa ancora su DAS (un sistema di antenna distribuita, ndr), con DAS attivi che sono diventati più comuni solo negli ultimi anni per le nuove installazioni, spesso etichettati come ‘DAS pronti per il 5G’“.

L’interesse degli operatori di telecomunicazioni tradizionali per le aree indoor, fa sapere ancora il report, si limita per lo più a luoghi ad alto afflusso di pubblico, come stadi e centri commerciali, contribuendo alla scarsa copertura indoor complessiva in questi mercati. Inoltre, sono ancora implementati sistemi paralleli a operatore singolo all’interno degli stessi edifici piuttosto che soluzioni di rete condivise.

Le ragioni della scarsa adozione del modello di hosting condiviso in Europa sono legate alle preoccupazioni degli MNO su eventuali partnership con gli host neutrali. Tra i timori degli operatori tradizionali, ci sono, stando al report:

  • la potenziale perdita di differenziazione della rete;
  • le sfide legate alla fiducia nei confronti di nuovi fornitori terzi;
  • i problemi legati al controllo operativo dell’infrastruttura.