Niente proroga Superbonus per condomini e villette unifamiliari nel 2024. La detrazione fiscale al 110% per i lavori iniziati nel 2022, come annunciato, terminerà il 31 dicembre 2023. Il Governo non rinnova neanche per pochi mesi l’agevolazione alla soglia massima per consentire la fine dei lavori nei cantieri già avviati. Una mossa che fa insorgere la filiera dell’edilizia: migliaia di interventi di riqualificazione rimarranno in sospeso e non terminati.
Prima però di esaminare le principali novità in arrivo con la manovra finanziaria 2024 per il Superbonus, per chi puntasse al risparmio energetico della propria casa, con il comparatore di SOStariffe.it, si possono individuare i migliori preventivi per un impianto fotovoltaico a novembre 2023. Per sapere come fare, clicca il bottone verde qui sotto:
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La procedura per avere un preventivo “su misura” è facile e veloce. Basta compilare un apposito form, inserendo alcune informazioni relative:
- all’impianto che si intende installare (indirizzo e posizione);
- al proprio fabbisogno energetico;
- i dati di contatto dell’utente.
Fatto questo, il comparatore di SOStariffe.it fornirà un elenco di preventivi “personalizzati” per fare la scelta più conveniente.
Stop alla proroga Superbonus per i condomini a novembre 2023
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ALTOLÀ ALLA PROROGA SUPERBONUS |
1 |
Stop alla detrazione fiscale al 110% per i lavori iniziati nel 2022 dal 31 dicembre 2023 |
2 |
No del Governo a una proroga per condomini e villette unifamiliari |
3 |
L’allarme della filiera dell’edilizia che teme:
- migliaia di cantieri fermi
- migliaia di posti di lavori persi, senza l’agevolazione alla soglia massima
- cause legali tra proprietari degli immobili e imprese per gli interventi non terminati
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La fine del Superbonus 110%, così come quella al 90%, fa scendere sul piede di guerra la filiera delle costruzioni: “In vista dell’imminente scadenza al 31 dicembre 2023 per la conclusione degli interventi sui condomini eseguiti con il Superbonus, è assolutamente necessario individuare una rapida soluzione alle decine di migliaia di cantieri che, anche in virtù del caos normativo e applicativo dello strumento, non riusciranno a terminare i lavori in tempo utile”.
È questo il grido d’allarme, espresso in una nota congiunta, da Ance, Agci produzione e lavoro, Anaepa Confartigianato, Claai, Cna costruzioni, Confapi Aniem, Confcooperative lavoro e servizi, Federcostruzioni, Fiae Casartigiani, Legacoop produzione e servizi, Rete Professioni Tecniche, Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil.
Inoltre, pur condividendo la necessità di chiudere la stagione del 110%, le associazioni di categoria chiedono al Governo Meloni di“aprire una riflessione seria sul futuro dell’efficientamento degli edifici in Italia, in particolare per le famiglie meno abbienti“.
Per recuperare i ritardi accumulati, spiegano le sigle della filiera dell’edilizia, “è assolutamente necessaria una proroga” per:
- consentire una conclusione dei lavori in migliaia di cantieri;
- evitare la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro causata dalla interruzione di migliaia di cantieri;
- scongiurare l’insorgere di contenziosi tra condomini e imprese per il mancato termine degli interventi.
Di fronte a questo scenario, le associazioni dei costruttori invocano una proroga limitata per i soli interventi che dimostrino un concreto avanzamento del cantiere. A loro avviso questa potrebbe essere la soluzione di tutti “questi problemi con un costo contenuto per le casse dello Stato, di gran lunga inferiore a quello del caos sociale e economico che si determinerebbe lasciando invariata la scadenza a dicembre”. E ancora: “La legge di Bilancio deve offrire una soluzione concreta a un problema che riguarda da vicino migliaia di lavoratori, famiglie e imprese che in buona fede hanno avviato i lavori e ora rischiano di trovarsi in gravi difficoltà”.
Si muove anche la politica. Al QN, il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulé, ha dichiarato che occorrerà in Parlamento ripensare, con un emendamento alla legge finanziaria 2024, a “una mini-proroga del Superbonus per quei condomini che hanno cominciato i lavori e che li hanno fatti almeno al 60%”.
Superbonus 2024: che cambia con la nuova legge di Bilancio
LE DOMANDE |
LE RISPOSTE |
Il Superbonus è stato rinnovato anche per il 2024? |
Sì, il Governo nella bozza della legge di Bilancio 2024 ha previsto il rifinanziamento dell’agevolazione fiscale |
Quale sarà la percentuale di detrazione nel 2024? |
La detrazione nel 2024 sarà al 70% |
È vero che aumentano le tasse sulla vendita delle case riqualificate con il Superbonus? |
Sì, le plusvalenze sulla vendita di immobili ristrutturati col Superbonus sarà tassata al 26% |
Se la proroga al Superbonus 110% è bocciata dall’esecutivo Meloni, lo stesso Governo ha previsto, nella manovra finanziaria 2024, che l’agevolazione per la riqualificazione energetica degli immobili (con un salto di almeno due classi energetiche) sia abbassataal 70% per il prossimo anno. Una percentuale che, per non gravare eccessivamente sulle casse dello Stato, sarà ridotta ulteriormente nel 2025, passando al 65%.
Sempre nella bozza della finanziaria è stato previsto che da gennaio 2024, le plusvalenze sulla vendita di immobili, su cui siano stati effettuati interventi con il Superbonus conclusi da non più di cinque anni, non siano considerati “redditi diversi”. Il 26% di tasse sarà calcolato sull’intera plusvalenza e non su quella “scontata” del costo della ristrutturazione.
Nella legge di Bilancio all’esame del Parlamento sono stati rinnovati per il 2023 gli altri incentivi per l’edilizia:
- bonus ristrutturazioni;
- ecobonus;
- bonus verde;
- bonus barriere architettoniche.