POS obbligatorio: salta la soglia dei 60 euro per i pagamenti, torna il credito di imposta

Si conclude con un nulla di fatto il tentativo del Governo di introdurre una soglia minima per i pagamenti al POS. Il progetto di inserire una soglia per l'uso del POS al di sotto della quale gli esercenti possono rifiutare i pagamenti con carta è stato, di fatto, bocciato dall'UE. Per il Governo, quindi, c'è ora la necessità di riformulare la proposta introducendo nuove soluzioni per evitare i pagamenti delle commissioni sui piccoli pagamenti agli esercenti. All'orizzonte c'è un ritorno del credito di imposta per gli esercenti. Ecco gli ultimi aggiornamenti sulla questione destinata, inevitabilmente, uno dei temi principalità dell'attualità di questa settimana.

In 30 secondi

Cambio di programma per il POS obbligatorio: salta la soglia dei 60 euro
  • Il Governo, seguendo le indicazioni UE, cambia strategia e rinuncia alla norma che fissava una soglia minima di 60 euro per l'obbligo di accettare pagamenti al POS
  • Per i consumatori, quindi, ci sarà la possibilità di pagare con carta a prescindere dall'importo
  • Per gli esercenti è prevista l'introduzione di un meccanismo di credito di imposta
POS obbligatorio: salta la soglia dei 60 euro per i pagamenti, torna il credito di imposta

Nuovo cambio di programma per la normativa sul POS obbligatorio. Il Governo, con la Manovra finanziaria, puntava a introdurre una soglia minima per i pagamenti con carta al POS. Al di sotto di tale soglia, infatti, gli esercenti avrebbero potuto rifiutare i pagamenti senza incorrere nella sanzione (pari a 30 euro più il 4% dell’importo della transazione rifiutata). La prima bozza della Manovra aveva fissato la soglia minima a 60 euro con la possibilità di una revisione verso il basso intorno ai 30-40 euro.

Il progetto è diventato rapidamente uno dei temi centrali delle cronache politiche ed economiche in Italia nel corso delle ultime settimane. Sulla questione, però, sono arrivate le obiezioni dell’UE. Secondo quanto emerso in queste ore sugli organi di stampa, la strada della trattativa tra Governo e UE non avrebbe portato a soluzioni finali soddisfacenti. L’idea di abbassare la soglia, rispetto ai 60 euro fissati in precedenza, potrebbe non essere stata considerata come uno scenario realistico per l’UE.

Per questo motivo, il Governo ha scelto di cambiare approccio sulla questione del POS obbligatorio, rinunciando alla soglia minima per i pagamenti con carta per puntare a soluzioni alternative, come il ritorno al credito di imposta per le piccole transazioni a favore degli esercenti. La novità in questione potrebbe essere definita nel corso dei prossimi giorni. La scelta è legata a doppio filo alla volontà di non creare fratture con la Commissione Europa per non perdere il supporto su dossier più importanti.  Vediamo i dettagli:

POS obbligatorio: salta la soglia dei 60 euro, si punta sul credito di imposta?

LE ULTIME NOVITA’ SUL POS OBBLIGATORIO E SUI PAGAMENTI
1. La soglia minima di 60 euro che obbliga gli esercenti ad accettare pagamenti al POS è saltata
2. Viene confermato l’obbligo di accettare pagamenti con carta a prescindere dall’importo per gli esercenti
3. Il Governo dovrebbe introdurre un credito di imposta sulle piccole transazioni
4. La scelta del Governo è legata alla volontà di continuare a cooperare con l’UE, senza frizioni e preservando dossier più importanti

Il progetto di introdurre una soglia minima per i pagamenti con carta all’interno della normativa sul POS obbligatorio è da considerarsi saltato. L’idea della soglia a 60 euro, poi rivista verso il basso con un’apertura ad una soglia di 30 euro, non ha trovato parere favorevole in UE. Per evitare un inutile “muro contro muro”, quindi, il Governo Meloni si prepara a valutare soluzioni alternative con l’obiettivo di tutelare al massimo gli esercenti.

Sul tavolo torna, quindi, l’ipotesi di definire un meccanismo di credito di imposta pensato per incentivare, anche lato esercenti, l’utilizzo del POS. Attualmente, il Governo ha già varato una norma per il credito di imposta di 50 euro in caso di acquisto di registratori di cassa telematici. Per il futuro prossimo, l’attuale Esecutivo potrebbe rispolverare la normativa definita dal Governo Draghi con un credito di imposta al 100% per le commissioni relative a transazioni di importo contenuto.

Il nuovo progetto del Governo Meloni potrebbe introdurre alcuni requisiti per il credito di imposta definendo una soglia massima di fatturato al di sopra della quale la normativa non si applicherà o si applicherà in misura minore. Da valutare anche l’importo massimo delle transazioni che saranno compatibili con il credito di imposta e l‘effettiva percentuale di tale agevolazione che, nella sua forma strutturale, potrebbe non essere fissato al 100%.

Ricordiamo, infatti, che il Governo Draghi aveva fissato un credito di imposta al 100% solo in via transitoria (per 12 mesi, da luglio 2021 a giugno 2022) alzando la percentuale rispetto al 30% precedente che era stato definito dal Governo Conte. Tutti questi aspetti della nuova normativa sul POS obbligatorio e sul credito di imposta per gli esercenti che accettano pagamenti con carta saranno definiti, probabilmente, già nel corso dei prossimi gironi.

La soglia minima dei 60 euro (o qualsiasi altro importo similare) è da considerarsi saltata. Il Governo ha scelto la strada dell’accordo con la Commissione Europa per non perdere il sostegno diretto dell’UE su dossier molto più rilevanti per l’economia italiana nel corso del prossimo futuro. Ulteriori aggiornamenti sulla questione arriveranno, senza dubbio, nel corso dei prossimi giorni.

Cosa cambia per i consumatori: con il POS obbligatorio meno prelievi e più pagamenti con carta

Le novità sulla questione del POS obbligatorio rappresentano una buona notizia per i consumatori. Pur potendo continuare a pagare in contanti senza limitazioni, infatti, per i consumatori non ci saranno ostacoli nel pagare al POS con carta di credito, di debito o con una prepagata. La normativa sul POS obbligatorio garantisce un importante sostegno per gli utenti che vogliono rinunciare completamente al contante, rendendo obbligatori tutti i pagamenti con carta.

Si tratta di un aspetto centrale per il futuro dei pagamenti. In questo modo, infatti, è possibile arrivare ad azzerare i costi del denaro con grande facilità. Basta puntare su di un conto corrente con canone zero e con carta di debito inclusa e, magari, con possibilità di prelievo senza commissioni all’ATM. In questo modo, è possibile gestire il proprio denaro in tutta libertà e senza dover fare i conti con balzelli e commissioni di vario tipo.

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