Il futuro delle rinnovabili in Sardegna sarà al centro dell’agenda politica e legislativa dell’isola nei prossimi mesi. La linea della Giunta regionale guidata dalla presidente Alessandra Todde è chiara: elaborare un quadro normativo che assicuri un equilibrio tra lo sviluppo degli impianti green sul territorio e la salvaguardia del territorio, arginando così quello che è stato ribattezzato “il far-west” delle richieste di autorizzazione da parte delle multinazionali del sole e del vento.
Per portare a casa questo risultato, la maggioranza di governo sarda deve fare in fretta: sulla roadmap legislativa pende infatti l’impugnazione da parte del Governo della legge approvata dal Consiglio regionale della Sardegna che impone l’alt per 18 mesi alla realizzazione di impianti da fonti rinnovabili, parchi eolici e fotovoltaici su tutti.
Prima di capire quali saranno le prossime mosse sulle rinnovabili in Sardegna, ricordiamo che se stai pensando di dotare la tua casa di un impianto fotovoltaico ma non sai verso quale soluzione orientarti, il comparatore di SOStariffe.it per pannelli fotovoltaici (link qui sotto) è un utile strumento per trovare il miglior preventivo fotovoltaico tra quelli proposti dalle società partner di SOStariffe.it a settembre 2024.
CALCOLA IL TUO PREVENTIVO FOTOVOLTAICO »
In particolare, il comparatore di SOStariffe.it elabora una classifica “personalizzata” dei preventivi, sulla base di una serie di tuoi dati, come il luogo in cui intendi installare l’impianto, la tipologia dello stesso e il fabbisogno energetico della tua famiglia. Ricordiamo che le informazioni che inserisci nel comparatore non comportano alcun impegno all’acquisto.
Rinnovabili in Sardegna: la Giunta accelera, ecco la roadmap legislativa
|
RINNOVABILI IN SARDEGNA: COSA SAPERE |
1 |
Il 2 luglio 2024 il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato una legge che blocca per 18 mesi la realizzazione di nuovi impianti rinnovabili in tutta l’isola |
2 |
Questa misura temporanea è stata però impugnata dal Governo: si attende ora la pronuncia dei giudici della Corte Costituzionale |
3 |
Questa scadenza rende ancora più urgente il varo della legge regionale sulle aree idonee ad ospitare le rinnovabili |
4 |
La Giunta sarda accelera sul provvedimento: l’avvio dell’iter legislativo in Consiglio regionale è previsto da metà settembre |
Sulle rinnovabili in Sardegna, la Giunta regionale è pronta a schiacciare il piede sull’acceleratore. Tanto che la stessa governatrice sarda, Alessandra Todde, in un vertice di maggioranza, ha avvisato i suoi: arriveranno “mesi impegnativi”.
La roadmap è serrata, come ha chiarito la stessa Todde: “Entro fine mese porteremo in Consiglio regionale la legge sulle aree idonee, non idonee, ordinarie e vincolate per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Entro sei mesi, invece, il nuovo piano energetico e poi la creazione di una società energetica regionale che rappresenti un produttore grossista e possa incidere sul prezzo della bolletta”.
Il primo passo, dunque, è quello legato all’avvio dell’iter legislativo del provvedimento sulle aree idonee rinnovabili, uno step cruciale per individuare le zone nelle quali sarà consentito ospitare gli impianti alimentati da fonti rinnovabili e i territori sui quali, invece, sarà imposto un alt ai mega parchi eolici o fotovoltaici. Il cronoprogramma della Giunta sarda è quello di far approdare il disegno di legge (ddl) in Consiglio regionale entro metà settembre e di approvare il testo nel più breve tempo possibile, comunque entro la fine dell’anno. Obiettivo: superare un “vuoto normativo sulle aree idonee” che, in passato, “ha reso idonee anche aree che erano tendenzialmente protette” ha chiarito Todde.
Tuttavia, su questa roadmap pende come una spada di damocle l’impugnazione da parte del Governo della legge regionale (il Dl n.15 del 2 luglio 2024) che ha introdotto una moratoria di 18 mesi alla realizzazione di nuovi impianti rinnovabili in Sardegna. Uno stop pensato proprio per sospendere le autorizzazioni in corso in attesa di una chiara pianificazione energetica.
Invece, per l’esecutivo Meloni, la moratoria eccede le competenze proprie della Regione secondo lo Statuto e si pone in contrasto con la normativa statale ed europea, con la violazione degli articoli 3, 41 e 117 della Costituzione. Da qui la decisione di impugnare la legge regionale davanti alla Corte Costituzionale, chiedendone immediata sospensione. Intorno alla metà di settembre si saprà quando si riunirà la Corte per la pronuncia sulla richiesta di sospensiva.
Rinnovabili in Sardegna: 824 richieste di autorizzazione per 54,39 GW
TIPOLOGIA DI IMPIANTI DA REALIZZARE |
RICHIESTE DI AUTORIZZAZIONE DEPOSITATE |
POTENZA IN ATTESA DI ESSERE INSTALLATA |
Impianti di energia solare |
547 |
23,82 GW |
Impianti per l’energia eolica on-shore |
248 |
16,72 GW |
Impianti per l’energia eolica off-shore |
29 |
3,85 GW |
Al 30 giugno 2024 (qualche giorno prima dell’entrata in vigore della moratoria), la Sardegna registrava 824 richieste per l’installazione di impianti da fonti green, per un totale di 54,39 GW (Gigawatt) di potenza. Del totale delle pratiche (in differenti stadi dell’iter autorizzativo):
- 547 (per un totale di 23,82 GW, il 43,81% delle richieste complessive) sono legate a impianti di energia solare;
- 248 (per un totale di 16,72 GW, il 30,73%) riguardano installazioni per l’energia eolica on-shore;
- 29 (per un totale di 13,85 GW, il 25,46%) riguardano impianti per l’energia eolica in mare.
La fotografia del boom di richieste delle rinnovabili in Sardegna è scattata da Econnextion, la piattaforma online di Terna che geolocalizza le richieste di installazione di nuovi impianti rinnovabili da nord a sud della Penisola, indicandone anche lo stato autorizzativo.
“A fronte dei 6,2 gigawatt di energie rinnovabili che, secondo quanto previsto dal Green New Deal europeo, è chiamata a produrre la Sardegna entro il 2030, nei mesi scorsi, erano arrivate richieste per 58-60 gigawatt, quantitativi dieci volte superiori”, ha chiarito Todde.
Anche alla luce di queste cifre e a fronte di mobilitazioni sempre più pressati di enti locali e cittadini, il Consiglio regionale della Sardegna aveva deciso di procedere con la moratoria di 18 mesi, una soluzione “transitoria e di emergenza” in attesa di superare il vuoto normativo sulle aree idonee.
Proprio per superare l’impasse che si è creato, la governatrice Todde ha messo a punto una roadmap legislativa serrata: “Dobbiamo gestire la speculazione energetica che ci siamo trovati a dover affrontare in maniera così importante e dobbiamo rispondere alla legittima preoccupazione delle persone con una legge che sia una legge strutturale e non invece un approccio demagogico, un approccio che possa essere impugnato dal governo”.