Le aziende italiane puntano sulla transizione “verde” come leva per aumentare la competitività sui mercati e salvaguardare al contempo il Pianeta. La conferma arriva da una sempre più cospicua mole di report e analisi di settore che fotografano un sistema produttivo in prima linea nell’adozione di pratiche sostenibili e nel finanziamento di investimenti “green”.
L’ultima istantanea arriva dal rapporto del Centro Studi del Gruppo Finservice, società di consulenze per la finanza agevolata: secondo questo report, nel 2022, il 31% delle aziende nel nostro Paese ha sviluppato pratiche di efficientamento energetico, anche grazie ad agevolazioni fiscali e finanziarie.
Obiettivo efficientamento energetico per il 31% delle aziende nel 2022
Come anticipato poco sopra, nel 2022, il 31% delle imprese lungo la Penisola ha scommesso sull’efficientamento energetico per abbattere i consumi, migliorare l’efficienza energetica, puntare sulla sostenibilità e accrescere il proprio grado di competitività sui mercati (anche internazionali).
Dal miglioramento termico degli edifici all’installazione di pannelli solari, fino agli interventi per ottenere un risparmio energetico combattendo gli sprechi, le aziende italiane più “eco-attente” sono state, nel 2022, quelle del Nordovest, del Sud e delle Isole.
Tuttavia, come rileva lo studio del Centro Studi del Gruppo Finservice, le imprese che più hanno schiacciato l’acceleratore sulla “rivoluzione verde” sono state quelle ubicate in Centro Italia, dove nel corso dell’ultimo anno la percentuale di clienti con pratiche energia è praticamente raddoppiata.
Tra le ragioni che hanno favorito questa corsa alla transizione verde ci sono, secondo il report di Finservice, anche le politiche di incentivazione dei governi, come le agevolazioni fiscali (con il credito d’imposta energia elettrica e gas che rappresenta il 40% del computo totale delle pratiche) e quelle finanziarie.
Riqualificazione energetica per le aziende: i benefici
Secondo la definizione che ne dà l’Agenzia delle Entrate sul suo sito internet, la riqualificazione energetica per le aziende consiste in un ventaglio di “interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti”.
In particolare, il riconoscimento di agevolazioni (come la detrazione dall’Irpef o dall’Ires, prorogata al 31 dicembre 2024 dalla manovra di Bilancio 2022), avviene a fronte di:
- una riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento;
- il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni, pavimenti, finestre, comprensive di infissi);
- l’installazione di pannelli solari;
- la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.
Sempre secondo quanto riferito dall’Agenzia delle Entrate, la detrazione (al 50% o al 65%) spetta, inoltre, nei seguenti casi:
- acquisto e posa in opera di schermature solari;
- acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili;
- acquisto, installazione e messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, produzione di acqua calda o climatizzazione delle unità abitative;
- acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti;
- acquisto di generatori d’aria calda a condensazione;
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con apparecchi ibridi (pompa di calore integrata con caldaia a condensazione).
Efficientamento energetico delle imprese a Febbraio 2023: le misure
Tra le principali agevolazioni fiscali su cui le imprese possono fare affidamento per migliorare la propria efficienza energetica si annoverano:
- detrazioni fiscali: come spiegato nel paragrafo precedente, si può beneficiare di una detrazione dall’Irpef o dall’Ires pari al 50% o al 65% a seconda della tipologia di interventi di efficientamento energetico effettuati tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2024;
- certificati bianchi: si tratta di “titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi negli usi finali di energia attraverso interventi e progetti di incremento dell’efficienza energetica” spiega il GSE (Gestore dei servizi energetici) sul suo sito. I certificati bianchi sono il principale meccanismo di incentivazione dell’efficienza energetica nel settore industriale;
- conto termico: è una misura che incoraggia interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni. Tra gli interventi incentivabili ci sono la sostituzione del vecchio impianto di riscaldamento con pompe di calore o sistemi ibridi a pompa di calore o l’installazione di impianti di solare termico;
- Ecobonus: è un’agevolazione statale che prevede una detrazione (al 50% e al 65%) per i lavori effettuati per aumentare il livello di efficienza energetica degli edifici. Per i titolari di reddito d’impresa è possibile usufruire dell’incentivo solo in riferimento a fabbricati strumentali utilizzati nell’esercizio dell’attività imprenditoriale. L’importo da detrarre dalle imposte varia dal 50% al 65% in base alla tipologia degli interventi stessi.
Dall’efficientamento energetico ai risparmi in bolletta a Febbraio 2023
Dai bonus agli incentivi, gli aiuti statali sono stati un “salvagente” per le imprese italiane alle prese con un caro energia che continua ad avere pesanti ricadute economiche. Ma c’è anche un altro “alleato” del risparmio a cui le aziende possono affidarsi per alleggerire le bollette: il Mercato Libero.
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