La stangata è arrivata. Dal 1° ottobre le bollette di luce e gas aumenteranno in misura significativa, portando il mercato energetico su livelli superiori a quelli raggiunti nel 2019. Per le famiglie sono in arrivo notevoli aumenti che, però, sono stati attenuati da un provvedimento transitorio del Governo. Con un decreto d’emergenza, infatti, il Governo ha tagliato gli oneri di sistema, potenziato i Bonus Luce e Gas e tagliato l’IVA sulle bollette del gas (portandola provvisoriamente al 5%).
Il provvedimento del Governo è però transitorio e non risolve la questione, limitandosi a rimandare i problemi al prossimo aggiornamento trimestrale (atteso per il 1° gennaio 2022). Cosa cambierà in futuro? Secondo quanto anticipato dal Ministro della Transizione Ecologia, Roberto Cingolani, è in arrivo un provvedimento strutturale che andrà a modificare il modo in cui vengono calcolate le fatture dell’energia elettrica e del gas naturale.
In futuro, quindi, cambierà il modo in cui si calcoleranno le bollette. Ecco i dettagli emersi fino ad ora:
Bolette luce e gas: in futuro taglio per le voci non legate ai consumi
Attualmente, le bollette delle forniture energetiche includono tanti balzelli, legati ad aspetti non sempre direttamente connessi alle forniture stesse. Nelle fatture dell’energia elettrica, ad esempio, vengono inclusi contributi per la gestione del contatore e per le rinnovabili oltre ad ulteriori contributi per lo smantellamento delle centrali nucleari. Discorso simile avviene per il gas. Ci sono poi le tasse che, anche per via delle varie accise, hanno un peso significativo.
L’intervento in fase di studio del Governo (affiancato dal supporto tecnico di ARERA che ha ribadito la necessità di un intervento strutturale) dovrebbe prevedere un nuovo sistema di calcolo delle bollette. In futuro, le bollette di luce e gas saranno maggiormente influenzate dai consumi effettivi e meno legate da costi accessori che, ad oggi, rappresentano spesso più della metà di quanto dovuto dal cliente.
Il taglio dei costi accessori dovrà essere bilanciato da nuovi stanziamenti da parte del Governo. Per attenuare i rincari di ottobre, l’Esecutivo ha stanziato ben 3,5 miliardi di euro. intervento strutturale sulle bollette, quindi, sarà significativo e richiederà un corposo esborso da parte delle casse dello Stato. A garantire le risorse necessarie alla modifica delle bollette dovrebbe essere il ricavato delle “aste verdi”.Â
Si tratta dei contributi che le aziende pagano per poter emettere CO2 in atmosfera (legata al processo produttivo). Tali contributi possono essere utilizzati dallo Stato per dare il via ad una vera e propria riforma del sistema di calcolo delle bollette. Secondo i dati dei primi 8 mesi del 2021, lo Stato italiano ha ottenuto 1.6 miliardi di euro da queste “aste verdi” (un dato superiore a quello registrato nel 2020, pari a 1.3 miliardi di euro).
La crescita del ricavato per i permessi di emissione di CO2 potrebbe accelerare. Nei prossimi anni, per lo Stato potrebbero esserci fondi necessari per garantire una copertura completa dei tagli ai costi accessori delle bollette, in modo analogo (ma questa volta permanente e non una tantum) a quanto già fatto a luglio scorso e ripetuto per l’aumento previsto per il mese di ottobre.
In attesa di capire quali saranno le scelte del Governo, in merito alla modifica strutturale delle bollette, segnaliamo che è già possibile oggi minimizzare i costi delle forniture di energia elettrica e gas naturale. Per raggiungere tale obiettivo è necessario affidarsi al comparatore di SOStariffe.it per offerte luce e gas, disponibile al link qui di sotto o tramite l’App di SOStariffe.it.
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