TIM si separa dall’intera rete: il futuro da società commerciale è iniziato

La rete TIM è ora nelle mani del consorzio guidato dal fondo Usa Kkr: è stata infatti perfezionata la cessione del ramo d’azienda.  Scopri di più sulla questione, oltre ai consigli del comparatore SOStariffe.it per trovare un’offerta Internet casa su misura per te.

In 30 sec.
Rete TIM addio, il futuro della compagnia italiana è nei servizi commerciali:
  1. TIM cede il ramo d'azienda che comprende l’infrastruttura di rete fissa e le attività wholesale
  2. L'operazione, da 18,8 miliardi di euro, è stata formalizzata il 1° luglio 2024
  3. La cessione degli asset infrastrutturali inaugura la nuova era TIM: focus sui servizi
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La rete TIM è stata venduta alla holding Optics Bidco (costituita da Kkr, Abu Dhabi Investment Authority, Canada Pension Plan Investment Board, Ministero dell’Economia ed F2i) per un totale di 18,8 miliardi di euro, cifra che però potrebbe salire fino a 22 miliardi di euro al verificarsi di determinate condizioni.

L’atto di vendita della rete TIM è stato perfezionato lunedì 1° luglio 2024 a Milano. L’operazione, che rappresenta il più grande accordo infrastrutturale mai fatto in Europa, farà da trampolino di lancio al debutto di una nuova TIM che, “alleggerita” nel suo debito, potrà concentrarsi sulla sfida dei servizi commerciali (sia sul fisso che sul mobile) per famiglie, imprese e pubblica amministrazione. E la domanda che adesso gli utenti si fanno è che cosa possa cambiare per i piani tariffari “targati” TIM.

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Rete TIM addio, il futuro della compagnia è nei servizi a famiglie e imprese

CESSIONE RETE TIM IN PILLOLE
1 Lunedì 1° luglio 2024 è stata perfezionata la cessione della rete TIM alla holding capitanata dal fondo statunitense Kkr
2 Gli asset TIM sono stati valutati 18,8 miliardi di euro
3 Grazie all’operazione, TIM separa l’infrastruttura dai servizi e inaugura la nuova era da società commerciale. Parola d’ordine: servizi competitivi per famiglie, aziende e pubblica amministrazione

Lunedì 1° luglio 2024, è stata perfezionata la cessione della rete TIM a un gruppo di investitori al cui timone c’è Kkr, fondo Usa di private equity. La holding, il cui nome è Optics Bidco, comprende anche (per il 16%) il Ministero del Tesoro.

L’operazione di vendita del ramo d’azienda TIM che include l’infrastruttura di rete fissa e le attività del segmento “wholesale” (all’ingrosso), per un valore di 18,8 miliardi di euro (cifra che potrebbe salire anche a 22 miliardi) apre una nuova era per le telecomunicazioni in Italia e in Europa.

Innanzitutto, molti analisti sottolineano che questo è il più grande accordo infrastrutturale mai fatto in Europa: gli asset TIM ceduti, infatti, riguardano la rete di accesso fisso, la rete di trasporto nazionale e regionale, i ponti radio, le infrastrutture passive, gli impianti di commutazione e gli impianti tecnologici.

In secondo luogo, la vendita della rete TIM permetterà alla compagnia italiana di telecomunicazioni una riduzione dell’indebitamento finanziario effettiva di 13,8 miliardi di euro. Un “alleggerimento” del debito che consentirà a TIM di inaugurare un nuovo corso, grazie all’adozione di un “modello aziendale che permetterà al gruppo di competere in maniera più efficace sul mercato Consumer ed Enterprise in Italia, grazie a un maggior focus sulle componenti industriali e commerciali e a una solida struttura finanziaria“, si legge in un comunicato stampa diffuso da TIM.

Primi in Europa, abbiamo scelto di separare l’infrastruttura dai servizi, per garantire lo sviluppo migliore, sostenibile e più rapido possibile. TIM resterà la Telco di riferimento in Italia, rimanendo l’operatore più infrastrutturato e offrendo servizi innovativi, sia sul fisso che sul mobile, a servizio di famiglie, Pubblica amministrazione e imprese”, è stato il commento dell’amministratore delegato, Pietro Labriola, al termine della cessione di Netco, la rete TIM.

Paolo Marelli
Specializzato in Energia, Conti e Carte
Da cronista per Il GiornoIl Giornale e il Corriere della Sera, a copywriter e brand journalist a Londra in agenzie di comunicazione; è tornato in Italia per scrivere news specializzate per alcuni siti come CorCom e SpacEconomy360, oltre che testate online del gruppo NetworkDigital360, contenitore di testate e portali B2B dedicati ai temi della Trasformazione Digitale e dell’Innovazione Imprenditoriale. Per SOStariffe.it scrive testi in ambito conti, carte di credito, internet e telefonia, tv e luce e gas, argomenti di cui si interessa e occupa in maniera professionale dal 2022.