Aumenti luce e gas alle stelle negli ultimi 4 anni. Secondo l’analisi dell’Ufficio studi della CGIA di Mestre, tra il 2019 e il 2023 le bollette dell’energia elettrica sono aumentate del 108%, mentre quelle del gas hanno subito un rialzo del 72,1%.
Una vera e propria impennata degli importi in fattura che pesa sempre più sul budget domestico. Tra le 10 tariffe prese in considerazione dall’indagine, infatti, l’esborso per luce e gas è quello che più svuota il salvadanaio delle famiglie.
Nel paragrafo che segue passiamo ai raggi X le cifre rese note dalla CGIA di Mestre. Prima, però, ricordiamo che una mossa salva-portafogli è quella di attivare tariffe luce e gas del Mercato Libero che propongano un costo kWh e un costo metano al metro cubo quanto più possibile contenuto. Del resto, l’approvvigionamento della materia prima è una delle voci che più incide sugli importi in bolletta perché direttamente collegata ai consumi.
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Aumenti luce e gas, CGIA Mestre: impennata bollette rispetto al pre-Covid
VOCI DI SPESA |
AUMENTO REGISTRATO TRA 2019 E 2023 |
Bollette luce |
+108% |
Bollette gas |
+72,1% |
Bollette acqua |
+13,2% |
Servizi postali |
+8,6% |
Trasporto urbano |
+6,3% |
Trasporto ferroviario |
+4,5% |
Taxi |
+3,9% |
Rifiuti |
+3,5% |
Pedaggi autostradali |
+3,3% |
Servizi telefonici |
-0,8% (unica voce ad aver subito una contrazione) |
Inflazione |
+16,3% |
I calcoli dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre parlano chiaro. In quattro anni (dal 2019 al 2023), le bollette luce e gas sono schizzate alle stelle, ovvero c’è stato un incremento del:
- + 108% per le fatture dell’energia elettrica;
- +72,1% per le fatture del metano.
Anche altre voci analizzate dalla ricerca (come le spese per il trasporto urbano, ferroviario o i pedaggi autostradali) hanno subito dei rialzi durante il periodo considerato, ma tutti inferiori al costo della vita, che in questi quattro anni è cresciuto del 16,3%. In particolare, le forniture dell’acqua sono cresciute del +13,2%, i servizi postali del +8,6%, il trasporto urbano del +6,3%. E ancora: il trasporto ferroviario ha subito incrementi del +4,5%, i taxi del +3,9%, i rifiuti del +3,5% e i pedaggi autostradali (+3,3%). L’unica voce ad aver registrato una contrazione di costo sono stati i servizi telefonici che, nel quadriennio analizzato, è stata pari allo 0,8%.
Spiegano dalla CGIA di Mestre: “Dopo la fiammata dei prezzi subita in particolare tra la fine del 2021 e la primavera del 2023, a causa della ripartenza post Covid e degli effetti provocati dalla guerra tra Russia e Ucraina, la situazione sta rientrando, anche se rispetto al periodo pre pandemico la spesa per le bollette di luce e gas ha subito una vera e propria impennata. In valore assoluto, le tariffe monitorate in questo studio hanno un costo medio per le famiglie italiane pari a poco più di 2.900 euro all’anno, un importo che corrisponde al 12 per cento dell’intera spesa famigliare annua”.
Aumenti luce e gas e l’impatto sulle spese di una famiglia
Le 10 tariffe monitorate dall’Ufficio studi della CGIA nel 2024 sono costate a ogni nucleo familiare italiano un importo medio pari a 2.906 euro, di cui:
- 855 euro per le bollette della luce;
- 787 euro per quelle del gas;
- 667 euro per la telefonia/internet;
- 238 euro per la raccolta rifiuti;
- 190 euro per l’acqua.
La spesa per la fornitura domestica di luce e gas impatta per il 56% sull’esborso totale.
Aumenti luce e gas: l’inversione di tendenza nel primo semestre 2024
Dopo l’impennata delle bollette luce e gas negli ultimi 4 anni, il primo semestre 2024 ha registrato un’inversione di tendenza. L’Ufficio Studi della CGIA di Mestre ha rilevato che tra il primo semestre 2024 e lo stesso periodo del 2023 il costo delle bollette della luce (-34,2%) e del gas (-19,6%) è “precipitato”, mentre quasi tutte le altre tariffe hanno registrato un significativo aumento, soprattutto se confrontato con l’andamento dell’inflazione che nel primo semestre del 2024 è salito solo dello 0,9%.
Infatti, il trasporto ferroviario è cresciuto del +7,5%, le bollette dell’acqua del +7%, i servizi postali del +4,9%, il trasporto urbano del +4,3%, i taxi del +2,6%, i rifiuti del +1,7%, i pedaggi e i parchimetri del +2,1% e i servizi telefonici del +0,5%.