C’è una possibile rivoluzione all’orizzonte per il mercato finanziario europeo. L’UE, anche per effetto delle politiche del Governo americano sui dazi, punta a sostenere nuove iniziative per rafforzare la sua autonomia strategica. Si tratta di un tema molto attuale e che coinvolge vari settori.
Uno degli elementi centrali, in questo momento, è rappresentata da una vulnerabilità del mercato finanziario europeo, troppo legato a circuiti di pagamento americani come Visa, Mastercard e American Express ma anche come PayPal per quanto riguarda i trasferimenti di denaro e Google Pay e Apple Pay per i pagamenti con smartphone e smartwatch.
La necessità di un nuovo sistema per la gestione delle transazioni non è una novità. Il tema era stato toccato anche dalla presidente della BCE, Lagarde, nelle scorse settimane ed è stato legato anche a rumor, privi di un reale fondamento, legati alla possibile utilizzo dei circuiti di pagamento come un’arma contro l’UE da parte di Trump.
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Un circuito per i pagamenti europeo è possibile?
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3 COSE DA SAPERE SUI PAGAMENTI DIGITALI IN UE |
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Crescono i pagamenti senza contante in UE: sono il 56% |
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In alcuni Paesi, il circuiti americano dominano |
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L’UE vuole incentivare la nascita di alternative europee per circuiti di pagamento |
In UE, il ricorso alle carte per i pagamenti è in costante crescita. Nel corso del primo semestre del 2024, ad esempio, circa il 56% delle transazioni nell’area UE è avvenuto senza ricorrere al contante. Nel periodo considerato è stata toccata la quota record di oltre 40 miliardi di operazioni. La maggior parte di queste transazioni hanno utilizzato un circuito di pagamento americano.
Attualmente, il mercato UE è molto frammentato. In “big market” come la Germania e la Francia, ad esempio, sono molto diffusi soluzioni nazionali per le transazioni. In questo caso, infatti, tali circuiti coprono il 70-80% delle transazioni effettuate con carta, staccando nettamente i circuiti americani che, però, hanno una posizione dominante in altri mercati. che seguono dinamiche profondamente differneti.
Tra le app di pagamento, inoltre, bisogna sottolineare il ruolo da protagoniste delle soluzioni americane come Google Pay e Apple Pay (agevolate dal controllo del mercato smartphone da parte di Android e iPhone) oltre che di PayPal, utilizzatissima per gli scambi di denaro e gli acquisti online e in arrivo anche come wallet per i pagamenti in negozio nel corso dei prossimi mesi.
Le differenze tra i vari mercati e il ruolo di primissimo piano delle soluzioni americane sono elementi che ostacolano la diffusione di un’alternativa europea. Anche se la strada è ancora lunga, le opzioni da tenere in considerazione sono tante e in futuro potrebbero esserci importanti novità.
Una soluzione è lontana
L’eccessiva frammentazione del mercato rappresenta un vero e proprio problema per l’UE. Le differenze tra i vari Stati membri, infatti, sono spesso significative e, al momento, non c’è un interesse da parte di circuiti europei molto utilizzati in uno Stato di tentare un’espansione europea. I tentativi per sviluppare soluzioni alternative a quelle rappresentate dai circuiti americani sono tanti.
Dallo scorso anno, ad esempio, è partito il progetto Wero, con il supporto di diverse banche in Germania, in Francia e Belgio, per effettuare pagamenti istantanei da un conto a un altro utilizzando un numero di cellulare o un indirizzo di posta elettronica. Il sistema, che ricorda il nostrano BancomatPay, non ha ancora registrato un tasso di adozione elevato.
L’euro digitale potrebbe rappresentare un ulteriore elemento in grado di giocare un ruolo importante nello sviluppo di una soluzione alternativa ai circuiti di pagamento americani. Anche in questo caso, però, restano molti interrogativi e gli aspetti da chiarire sono più delle certezze. Toccherà all’UE trovare il modo per sostenere la diffusione di un sistema in grado di risolvere una vulnerabilità strategica che oggi caratterizza il sistema di pagamenti.