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La banda ultralarga
Per ovviare ai problemi legati al concetto di banda larga, oggi si parla sempre più spesso di “banda ultralarga”, categoria che identifica tutte le connessioni con una velocità superiore alle ADSL da 20 Mbit/s, ovvero la fibra FTTC e la fibra FTTH. Bisogna naturalmente ricordarsi che oltre alle connessioni classiche – che sfruttano il doppino del telefono, come nel caso dell’ADSL, o un nuovo tipo di cavo che può arrivare fino all'armadio stradale o direttamente nel domicilio dell’utente, come la fibra ottica – ci sono anche quelle che si basano sul wireless, come il WiMax; in questo modo si assicura l’accesso a Internet anche a coloro che, ad esempio perché vivono in zone particolarmente remote e raggiungibili solo con difficoltà, non possono affidarsi alla rete telefonica perché non sono allacciati.
Le tecnologie della banda larga e ultralarga
L’ADSL è ormai la soluzione più diffusa ed economica per quanto riguarda l’accesso a Internet con banda larga (non ultralarga), e il modello di gran lunga più diffuso è quello che offre una velocità in download (cioè di scaricamento) pari a 20 Mbit/s, e una di upload (ovvero quella con cui si “caricano” file locali in rete) che si aggira intorno a 1 Mbit/s. Questa tecnologia è più che sufficiente per l’uso di tutti i giorni di Internet, ad esempio per utilizzare il browser, consultare i social, effettuare ordini online, guardare film o ascoltare musica in streaming in risoluzione standard. L’ADSL comincia a mostrare la corda quando sono richieste prestazioni superiori come lo streaming ad alta o altissima definizione, o per il gioco online.
Com'è fatta la fibra ottica
La fibra ottica, al contrario dell’ADSL, non si basa sulla rete telefonica, quindi ha una linea molto meno disturbata (il che si traduce in una minore latenza, ovvero il ritardo tra l’istruzione data al dispositivo e la risposta del dispositivo stesso). Inoltre, superando il limite fisico del rame, si arriva a velocità molto più alte sia in download che in upload.
La fibra ottica oggi presente nel nostro Paese si divide in due diverse tipologie: la prima è la fibra FTTC, o Fiber to the cabinet (anche conosciuta come FTTS, Fiber to the street); la seconda è la fibra FTTH, Fiber to the home. La FTTC non arriva direttamente a casa dell’abbonato, bensì all'armadio stradale, ovvero a una centralina comune a un quartiere o a un isolato e da cui poi si dipartono i tradizionali fili in rame. Il risultato è che, con una linea parzialmente in rame, non si possono sfruttare al meglio le potenzialità della fibra ottica, quindi le velocità potenziali sono minori (in genere nell’ordine dei 100 o 200 Mbit/s in download), la latenza non è trascurabile e soprattutto tutto dipende dalla vicinanza tra la casa e l’armadio stradale: nel caso in cui non ci sia molta distanza le prestazioni possono essere eccellenti, ma queste diventano sempre più scadenti man mano che la casa è lontana rispetto all’armadio stradale.
L’altra faccia della medaglia è che la fibra FTTC non richiede interventi di sorta presso la casa (o più spesso il condominio) dell’utente, quindi una città che fino a quel momento aveva solo l’ADSL può essere cablata per la fibra in brevissimo tempo; ecco perché la FTTC ormai è una soluzione molto popolare in molte città d’Italia.
Al contrario, la fibra FTTH arriva direttamente nella casa dell’utente: non c’è mai una porzione in rame, quindi si possono sfruttare al massimo le potenzialità di questa tecnologia (con una velocità in download che arriva a 1 Gbit/s, e 200-300 Mbit/s in upload, e bassissima latenza), a prescindere dalla posizione della propria casa. Il cablaggio con FTTH è però molto più lento e oggi in Italia solo alcune zone – come i maggiori centri metropolitani – permettono di accedere alla fibra FTTH. Inoltre, non mancano i casi in cui la FTTH costa di più della FTTC.
Come scegliere l'offerta giusta per la banda larga
Per scegliere la tariffa giusta per l’accesso a Internet da casa propria bisogna quindi tenere bene a mente diverse variabili: per prima cosa la tecnologia utilizzata, la velocità garantita (un valore diverso dalla velocità pubblicizzata a scopo promozionale) e, naturalmente, il costo. Attenzione a non sottoscrivere con leggerezza un’offerta per la banda larga che garantisce un canone molto basso per un periodo limitato di tempo – di solito un anno – e poi costa molto di più una volta terminato il periodo promozionale.
Grazie alle decisioni dell’Autorità garante delle comunicazioni, oggi non è più obbligatorio sottoscrivere un contratto per un’offerta a banda larga e dover acquistare il modem offerto dall’azienda, spesso con rate spalmate nel tempo che supererebbero in breve il valore del modem stesso. Ogni operatore infatti è tenuto a offrire anche l’accesso alla tariffa senza il dispositivo, che a questo punto l’utente può acquistare liberamente presso terzi scegliendo il modello preferito (e naturalmente può tenersi quello già in suo possesso, se non è la prima volta che acquista un contratto di accesso a Internet).
Infine, le offerte per la banda larga e ultralarga oggi propongono diversi altri benefit ai nuovi clienti, spesso molto interessanti, come l’accesso allo streaming televisivo o musicale a prezzi stracciati o addirittura a costo zero, bundle convenienti che comprendono anche la telefonia mobile e così via.
