Commissioni bancarie: come evitarle e risparmiare sul conto corrente

Aggiornato il: 12/07/2023
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 15/06/2023

In 30 secondi

  • I conti correnti possono presentare costi nascosti, quali le commissioni bancarie per le diverse operazioni legate alla gestione del patrimonio.
  • Le commissioni  bancarie più comuni sono quelle per l’emissione degli assegni, per l’uso delle carte di credito o di debito, per il prelievo presso sportelli automatici di un’altra banca, ma anche per gli scoperti di conto e per gli insoluti.
  • Come evitare le commissioni elevate? Scegliendo il conto più adatto alla propria operatività tenendo conto di ISC e monitorando spesso i moviemnti

Le commissioni bancarie sono costi che le banche addebitano ai loro clienti per fornire servizi legati al loro conto corrente e ad altre operazioni finanziarie, dai mutui ai prestiti, passando per gli investimenti, magari nel mercato azionario. Le commissioni bancarie possono variare a seconda del tipo di servizio offerto e delle specifiche del prodotto finanziario.

Calcolatrice appoggiata sopra soldi e monete

Di solito le commissioni sono determinate in base a una tariffa fissa, una percentuale sull'importo dell'operazione o una combinazione di entrambi. Possono essere addebitate su base regolare (ad esempio mensile o annuale) oppure in occasione di specifiche operazioni (come per i prelievi, i bonifici o l’emissione di assegni).

Altre commissioni possono essere addebitate in caso di situazioni eccezionali:

  • scoperti di conto,
  • protesti,
  • insoluto,
  • ritardi nei pagamenti.

Quali sono le tipologie più comuni di commissioni bancarie?

Tipo di commissione bancaria

Descrizione

Commissioni per manutenzione conto

Costi periodici (mensili o annuali) per la gestione del conto corrente

Commissioni per prelievi da ATM esterni

Costi per prelievi presso sportelli automatici di altre banche

Commissioni per bonifici SEPA

Costi per l'esecuzione di bonifici all'interno dell'area SEPA

Commissioni per bonifici internazionali

Costi per l'esecuzione di bonifici al di fuori dell'area SEPA

Commissioni per pagamenti POS

Costi per l'utilizzo del terminale POS con carta di debito o credito

Commissioni per emissione assegni

Costi per l'emissione di assegni bancari

Commissioni per protesti e insoluto

Costi applicati in caso di mancato pagamento di assegni o altre operazioni non onorate

Commissioni per carte di credito/debito

Costi periodici (mensili o annuali) per la gestione e l'utilizzo di carte di credito o debito

Commissioni per cambio valuta estera

Costi applicati per il cambio di valuta in operazioni internazionali o prelievi in valuta estera

Il profilo della banca influenza la presenza di determinate commissioni e il loro ammontare:

  • una banca online di norma non applicherà commissioni (o le applicherà con percentuali quasi irrisorie) sulle operazioni fatte via Internet, col PC o con un dispositivo mobile, mentre è possibile che le utilizzi per le operazioni in filiale;
  • l’esatto contrario accade per le banche più tradizionali, che ancora contano molto sulla loro presenza fisica sul territorio.
  • allo stesso modo, le banche che facilitano le operazioni di trading online cercheranno di non renderlo troppo oneroso per i loro correntisti e applicheranno commissioni più basse, e così via.

Che cos’è l’Indicatore Sintetico di Costo per confrontare i conti correnti?

Non è semplice capire al volo quanto si spende con un conto corrente in base alle commissioni, perché questo, più che un valore fisso, è un ammontare derivato dalle abitudini di uso del conto del correntista stesso.

La Banca d’Italia ha però introdotto qualche anno fa un indicatore che può aiutare proprio in questo senso: l’ISC, o Indicatore Sintetico di Costo, che deve essere obbligatoriamente comunicato dalla banca prima dell’apertura del conto (e che si può trovare nel prospetto informativo).

L’ISC è uno strumento di comparazione dei costi associati ai conti correnti e ai prodotti finanziari offerti dalle banche. Grazie ad esso si può avere una stima annuale dei costi totali che un cliente deve sostenere per il mantenimento e la gestione del conto corrente, inclusi costi fissi e variabili. L'ISC è espresso in euro e si basa su uno scenario di utilizzo standardizzato, che tiene conto delle operazioni più comuni, come prelievi, versamenti, bonifici e addebiti.

L'obiettivo dell'ISC è fornire ai clienti una misura unica e facilmente comprensibile per confrontare i costi dei diversi conti correnti e per aiutarli a scegliere il prodotto finanziario più conveniente in base alle loro esigenze. L'ISC viene calcolato tenendo conto di tutte le commissioni e le spese applicabili al conto corrente, come le commissioni di gestione di manutenzione del conto, le commissioni per i prelievi e i versamenti, quelle per i bonifici, gli assegni, le carte di debito o di credito, i servizi accessori come l’home banking e così via.

Va sempre ricordato che l'ISC è una stima che potrebbe non riflettere esattamente le abitudini e le esigenze individuali di ciascun cliente. Pertanto, è sempre consigliabile leggere attentamente i fogli informativi e i contratti delle banche, nonché valutare attentamente le proprie abitudini di spesa e di utilizzo del conto corrente, prima di scegliere un prodotto finanziario.

Come fare per ridurre o eliminare le commissioni bancarie? 5 consigli efficaci

Una volta compresa la natura delle commissioni bancarie e le differenti strategie messe in atto dalle banche e dagli istituti di credito, è più che lecito per il correntista cercare dei modi per ridurre le commissioni e risparmiare sul conto corrente.

  1. Scegliere un conto corrente a zero spese, considerando che alcune banche offrono conti correnti gratuiti o con commissioni ridotte. Con il confronto tra le offerte (grazie a comparatori come quello di SOStariffe.it), e tenendo presenti le condizioni per l'azzeramento delle spese di gestione, si può partire già da un’ottima base per risparmiare.
  2. utilizzare gli sportelli automatici della propria banca, visto che in molti casi prelievi presso altri ATM si traducono in commissioni ulteriori, così come i prelievi che stanno sotto una certa soglia di contante.
  3. limitare le operazioni che presentano le commissioni più onerose: gli assegni bancari, ad esempio, o i bonifici fuori dall’area SEPA. Se non è assolutamente indispensabile, evitiamo di chiedere il trasferimento istantaneo, che in alcuni casi può avere commissioni davvero alte, nell’ordine di qualche decina di euro.
  4. monitorare spesso il saldo del conto, e consultare con regolarità l’estratto conto, è il modo migliore per accorgersi per tempo se c’è qualche addebito anomale tra le commissioni, ma soprattutto per evitare che vengano addebitate commissioni per lo scoperto di conto, magari per colpa del saldo della carta di credito.
  5. ottimizzare l'uso delle carte di credito e di debito: in particolare, bisogna evitare non solo di superare il limite di credito (a meno di non aver parlato preventivamente con la banca e aver avuto l’autorizzazione a superare il plafond consueto), ma anche di prelevare presso gli sportelli automatici a credito: si tratta infatti di un altro tipo di operazione che può essere molto oneroso.

Altre spese che fanno salire il costo del conto corrente

Oltre alle commissioni che si pagano sulle operazioni più comuni, ci sono altre spese che fanno salire i costi del conto corrente. Tra queste voci di spesa bisogna tener conto sia dei costi fissi sia di quelle commissioni bancarie che potremmo definire "nascoste", addebitate per operazioni fatte solo saltuariamente e a cui non si presta grande attenzione.

All'interno di questa categoria possiamo far rientrare vari tipi di costi:

  • il canone di gestione del conto corrente;
  • i costi di emissione della carta di credito o di una carta ricaricabile;
  • il canone annuo di gestione della carta di credito;
  • l'imposta di bollo sul conto corrente;
  • l'imposta di bollo sulla carta di credito;
  • l'imposta di bollo sul conto deposito;;
  • le commissioni richieste per l'emissione di un duplicato della carta di credito o di debito;
  • le commissioni per il cambio valuta;
  • i costi addebitati in caso di bonifico internazionale.

Il costo del canone annuo è uno di quelli che pesa di più tra le varie voci di spesa per il conto corrente. L'importo del canone varia molto da banca a banca: va dall'essere gratuito nel caso dei conti a zero canone fino ad arrivare a svariate decine di euro al mese per i conti correnti che hanno funzionalità avanzate.

Quando si valutano le diverse offerte delle banche è importante verificare anche se è possibile azzerare il canone e quali operazioni è necessario fare. In alcuni casi, ad esempio, si può ridurre o azzerare il conto accreditando lo stipendio o la pensione, oppure facendo un certo numero di operazioni al mese.

Lo stesso discorso vale per la carta di credito: mentre il costo di emissione è pressoché inevitabile, il canone annuo può essere azzerato con facilità. Sono molte le banche emittenti che permettono di ridurre il canone fino ad azzerarlo, ad esempio, raggiungendo determinate soglie di spesa mensile.

L'imposta di bollo è un costo fisso che viene applicato su tutti i conti correnti (a eccezione di quelli base) che presentano una giacenza media superiore a 5.000 euro. L'importo viene addebitato annualmente ed è di 32,40 euro. Anche per le carte di credito è previsto il pagamento di un'imposta di bollo: in questo caso l'importo è di 2 €/mese e viene addebitata solo se le spese pagate durante il mese con la carta di credito superano la soglia di 77,47 euro. Infine, se il conto corrente prevede anche una linea di deposito, bisogna tener conto del fatto che è prevista un'imposta di bollo del 2 per mille sui depositi.

I pagamenti internazionali possono essere molto costosi. Tanto per le operazioni di cambio valuta quanto per i bonifici fatti verso conti correnti che non si trovano all'interno dell'area SEPA sono spesso richieste delle commissioni molto alte. Chi fa di frequente operazioni di questo tipo può risparmiare scegliendo un conto corrente multivaluta, in cui il saldo può essere composto da versamenti fatti in più valute diverse, oppure un conto corrente che non prevede commissioni bancarie per le operazioni internazionali.
 

Alternative al conto corrente zero spese per risparmiare sulle commissioni

Chi vuole risparmiare sulle spese del conto corrente ha diverse alternative a disposizione. Oltre a considerare l'apertura di un conto corrente zero spese , infatti, può valutare:

Ognuna di queste soluzioni presenta dei pro e dei contro che vanno valutati attentamente leggendo le condizioni economiche del prodotto e valutando i costi addebitati per i vari tipi di utilizzo. 

Tipo di conto 

Caratteristiche

Per chi è adatto

Conto corrente online Può essere gestito esclusivamente tramite il servizio di home banking
  • Per chi utilizza spesso internet;
  • per chi vuole risparmiare sulle commissioni bancarie facendo operazioni senza recarsi allo sportello
Conto corrente base Conto corrente a basso costo che permette di fare un numero limitato di operazioni all'anno
  • Per persone a basso reddito (è gratuito per chi ha un ISEE inferiore a 11.600 €);
  • Per i pensionati (è gratuito per chi ha una pensione fino a 18.000 €/anno lordi)
Conto corrente a zero spese Conto corrente senza commissioni per operazioni come bonifici, prelievi di contante, ecc. Per chi fa molte operazioni all'anno
Conto corrente a canone zero Conto corrente senza canone fisso  Per chi fa poche operazioni all'anno
Carta conto 

Carta di pagamento dotata di IBAN che permette di fare le più comuni operazioni di un conto corrente (bonifici, prelievi, pagamenti)

Per chi ha bisogno di fare solo le operazioni base di un conto corrente