Carte di pagamento contactless: come funzionano e come utilizzarle in sicurezza

Aggiornato il: 23/01/2023
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 23/01/2023

In 30 secondi

  • Sempre più comuni, le carte di pagamento contactless rappresentano un modo sicuro, veloce ed efficiente per pagare senza la necessità di inserire il PIN o di lasciare una firma, come accade invece con le carte tradizionali. Anche gli smartphone possono essere oggi utilizzati per saldare una transazione, grazie agli e-wallet.
  • Le tecnologie RFID e NFC sono quelle che permettono di effettuare una transazione grazie a un POS o altro terminale abilitato e alla carta o al dispositivo dell’utente, che viene semplicemente avvicinato o appoggiato per confermare l’acquisto.
  • Si tratta di strumenti sicuri, e in caso di eventuali frodi da parte di malintenzionati i circuiti di pagamento si impegnano a risarcire le spese non autorizzate.

Le carte di pagamento contactless sono tra le più moderne e diffuse tecnologie di pagamento digitale basate su un conto corrente. Si tratta di carte di credito, di debito o prepagate che possono essere utilizzate per effettuare pagamenti semplicemente avvicinandole a un dispositivo di pagamento, senza dover inserire un PIN o lasciare una firma, come invece accade con i vecchi modelli di carta.

carta si appoggia su poss su un carrello pieno di frutta e verdura

Per questo le carte di pagamento contactless sono più veloci e più sicure rispetto ai metodi di pagamento tradizionali, e sono state particolarmente apprezzate durante la pandemia da Covid-19 proprio perché annullano ogni possibilità di contatto e, di conseguenza, trasmissione di virus, garantendo il social distancing. Non solo: oltre alle carte, anche diversi dispositivi – come gli smartphone o wearable quali gli smart watch – possono essere utilizzati in modalità contactless per pagare, senza nemmeno più la necessità di tirare fuori il portafoglio. Ma come funziona questa tecnologia?

Come funzionano le carte e i dispositivi contactless?

Anche se la tecnologia in apparenza è una, sono diverse le modalità con cui una carta di pagamento o un dispositivo digitale vengono utilizzati per un pagamento contactless. Le carte di credito, di debito o prepagate fanno infatti affidamento su un chip contenente tutte le informazioni necessarie, basato sulla tecnologia RFID (Radio Frequency Identification), mentre gli smartphone utilizzano la tecnologia NFC (Near Field Communication).

Entrambe sono tecnologie wireless, ma nel primo caso – le carte RFID – la trasmissione dei dati finalizzati alla transazione avviene attraverso accoppiamento elettromagnetico, mentre nel secondo – dispositivi dotati di funzionalità NFC – gli applicativi sono sempre in funzione nel cosiddetto “campo vicino”. Mentre i sistemi RFID utilizzano diverse frequenze radio che cambiano a seconda delle regolamentazioni nazionali, delle applicazioni e altre variabili, quelli NFC funzionano solo alla frequenza radio di 13,56 MHz.

Anche la distanza massima differisce tra i due tipi di comunicazione: con la RFID è possibile operare anche a diverse decine di metri tra i dispositivi coinvolti (ma in questo modo aumentano i rischi per la sicurezza), mentre la tecnologia NFC funziona solo a distanze di 10 cm inferiori.

Infine, gli smartphone con funzionalità NFC funzionano da veri e propri “portafogli digitali” e possono contenere diverse carte contactless nel proprio e-wallet, da utilizzare secondo le proprie preferenze. Tra i circuiti per smartphone più diffusi ci sono in primo luogo Apple Pay e Google Pay, oltre a Samsung Pay, Swatch Pay, Fitbit Pay e Garmin Pay.

Quali carte di pagamento possono essere contactless?

Le carte di pagamento contactless – che si riconoscono per il simbolo di tre onde bianche crescenti verso destra stampigliato sulla superficie anteriore delle carte, simbolo che si ritrova anche nei POS compatibili – possono essere di qualunque tipo: di credito, di debito o prepagate. In questa tabella ricordiamo le differenze tra i diversi tipi di carta di pagamento.

Tipo di carta Funzionalità
Carta di debito Carta che può essere utilizzata per il pagamento digitale e il prelievo utilizzando soltanto i fondi disponibili presso il conto corrente d’appoggio
Carta di credito Carta che può essere utilizzata per il pagamento digitale e il prelievo sia in modalità carta di debito sia tramite fido concesso dalla banca, con saldo il mese successivo
Carta prepagata Carta che può essere utilizzata per il pagamento digitale e il prelievo solo utilizzando i fondi che sono stati caricati sulla carta stessa

Come funziona una carta di pagamento contactless?

Affinché una carta di pagamento contactless possa essere utilizzata per saldare una transazione è necessario che l’esercente disponga di un POS in grado di leggerla; fortunatamente, tutti i modelli più diffusi di questi dispositivi possono interfacciarsi con le carte contactless senza problemi.

Dal punto di vista di chi paga e di chi vende, è tutto molto semplice; l’esercente digita l’importo della transazione e porge il POS, l’utente a sua volta avvicina la carta al POS (di solito l’operazione va ripetuta due volte) e, senza che sia necessario inserire alcun altro input, il pagamento viene effettuato (naturalmente se ci sono fondi disponibili, sul conto corrente in caso di carta di debito e sulla carta stessa in caso di prepagata).

I pagamenti contactless non necessitano necessariamente di un POS tradizionale: sono infatti possibili transazioni con questa tecnologia con pagamenti a prezzo fisso in caso di terminali appositi, come quelli ai tornelli delle stazioni del servizio pubblico (ad esempio certe metropolitane o stazioni ferroviarie nelle maggiori città italiane).

È necessario inserire il PIN quando si paga con carta contactless?

Di norma, il pagamento, come si è visto, viene finalizzato senza che sia necessaria, da parte dell’utente, né la digitazione del PIN né una firma (se carta di credito). Questo però accade solo con gli importi inferiori a 50 euro (soglia innalzata dai precedenti 25 euro nel 2021), altrimenti, se l’ammontare è superiore ai 50 euro, è sempre richiesto l’inserimento del PIN.

Ci sono altri due casi in cui l’utente deve digitare il PIN: quando viene raggiunta la soglia cumulativa di 150 euro con pagamenti senza PIN e dopo 5 pagamenti consecutivi senza l’inserimento del PIN. Questa misura di sicurezza serve a garantire a esercente e utente che non ci siano brutte sorprese, anche se il pagamento contactless rimane molto sicuro, come stiamo per vedere.

Quanto è sicuro un pagamento contactless?

È comprensibile, se non lo si è mai fatto prima, rimanere un po’ perplessi di fronte a un pagamento che viene effettuato semplicemente avvicinando la propria carta a un dispositivo, come se “mancasse qualcosa” (il PIN) per confermare che siamo effettivamente intenzionati a saldare una transazione.

Il contactless è però molto sicuro, soprattutto se paragonato al tradizionale pagamento in contanti, perché nessun pagamento può essere effettuato se il terminale di pagamento non viene attivato e ogni transazione ha uno specifico codice di autorizzazione, che può essere utilizzato sono una volta; inoltre, anche in caso di eventuali frodi, i circuiti di pagamento si impegnano a rimborsare le spese non autorizzate.

Per chi non vuole rischiare in alcun modo, sono sempre più diffusi i portafogli con protezione RFID, che impediscono a malintenzionati di entrare in possesso dei dati nel chip di pagamento della carta.

Da ricordare infine che, rispetto alle carte di pagamento, gli smartphone dotati di tecnologia NFC possono garantire standard di sicurezza ancora più elevati: infatti, prima di autorizzare la transizione, il portafoglio digitale richiede all’utente di autenticarsi, o inserendo il codice di sblocco del telefono oppure, come capita sempre più spesso, tramite identificazione biometrica: l’impronta digitale e il volto del pagatore vengono infatti utilizzati per garantire al sistema che chi si appresta a pagare è effettivamente il legittimo proprietario o utente del dispositivo, riducendo così al minimo i pericoli.