Al fine di spiegare la sua novità – peraltro, bene accolta da una buona parte degli aficionados del social di microblogging – Twitter ha scritto nella sua privacy policy che “risponderà alle segnalazioni di presunta violazione del copyright, come asserzioni riguardanti l’uso non autorizzato di un’immagine protetta da copyright come foto del profilo, intestazione di foto, o di sfondo, le accuse riguardanti l’uso non autorizzato di un video protetto da copyright o l’immagine caricata attraverso i nostri mezzi servizi di hosting, o tweet contenenti link a materiali di presunta violazione“.
Stando a quanto riporta la stampa statunitense, inoltre, alcuni tweet sarebbero effettivamente già stati rimossi e sostituiti con un avviso sul copyright visibile sia da rete fissa che da Internet mobile, e con un messaggio che riporta come il tweet sia stato “trattenuto“. A questo punto i proprietari dei tweet che sono stati bloccati (“trattenuti”) potranno comunque approfondire le ragioni attraverso specifiche link alla nuova policy del social network.
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In aggiunta, coloro che si sono visti bloccare i propri tweet apparentemente “rubati”, potranno fare appello allo stesso social network entro 10 giorni di tempo.
Naturalmente, la novità non ha mancato di suscitare qualche polemica tra coloro che ritengono che 140 caratteri siano effettivamente troppo pochi per poter essere attribuiti come proprietà intellettuale. Di contro, tantissimi utenti che “operano” con Twitter hanno più volte lamentato al social network l’impossibilità di poter vantare strumenti di difesa e di tutela efficaci contro la sottrazione delle proprie parole.
Insomma, le novità sembrano convincere gli utenti Twitter, ma sembrano anche aprire potenziali margini di incomprensioni fin troppo facili. Rimane da capire in che modo l’innovazione del social network verrà effettivamente tradotta nella realtà quotidiana. Per il momento le “censure” non sono ancora state registrate come numerose, ma in futuro le cose potrebbero cambiare, con conseguente inasprimento delle politiche di tollerabilità di Twitter contro gli utenti “furbetti”, troppo amanti del copia / incolla.