Come cambiano i contratti TIM
Aggiornamento in vista per i contratti dedicati all’ADSL e alla fibra ottica di TIM: entro il 1° dicembre 2018, infatti, l’operatore dovrà garantire ai suoi utenti la possibilità di scegliere il proprio modem per usufruire dei servizi, senza cioè che sia obbligatorio acquistare quello di TIM (attualmente il TIM Box).
È stato infatti respinto dal TAR del Lazio il ricorso dell’operatore contro la delibera AGCOM sul modem libero. Tutto bene, dunque? Solo in parte, perché comunque precisa che chi utilizza un modem diverso da quello fornito da TIM potrà usufruire dei medesimi servizi “ove tecnicamente possibile”, senza che vengano modificate le condizioni economiche.
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Si tratta di una clausola di sicurezza per TIM, che precisa infatti che «TIM non risponde di malfunzionamenti o di degradi prestazionali nel caso in cui il Cliente, per usufruire del Servizio, utilizzi prodotti non compatibili con la tecnologia alla base del Servizio». Al momento la precisazione riguarda soltanto i servizi ADSL2+, ma l’operatore stesso ha confermato che tutti i dettagli anche per la fibra ottica verranno divulgati entro il 31 dicembre.
Per chi rinuncia al modem a noleggio
Altri particolari ancora da chiarire sono quelli che riguardano i clienti intenzionati a rinunciare al modem che stanno attualmente noleggiando o rateizzando con addebito in fattura, considerato che secondo quanto stabilito dall’AGCOM gli operatori sono tenuti a offrire «la variazione senza oneri della propria offerta in una equivalente offerta commerciale che preveda la fornitura dell’apparecchiatura terminale a titolo gratuito o che non ne vincoli l’utilizzo attraverso l’imputazione di costi del bene o dei servizi correlati al terminale nella fatturazione», o garantire il recesso dal contratto senza costi aggiuntivi oltre alla restituzione del dispositivo.