Tetto al prezzo del gas per tagliare le bollette: via libera dall'UE ma solo per alcuni Paesi

Il tetto al prezzo del gas è realtà, almeno in Spagna e Portogallo. Dopo il summit di fine maggio, infatti, la Commissione UE ha dato il via libera all'iniziativa portata avanti dai due Paesi per contrastare l'emergenza energetica in corso. Fino al prossimo 31 maggio 2023, Spagna e Portogallo potranno muoversi in autonomia e fissare un tetto al prezzo del gas. Una misura di questo tipo potrebbe arrivare anche in Italia.

Tetto al prezzo del gas per tagliare le bollette: via libera dall'UE ma solo per alcuni Paesi

Tra le misure con cui l’Europa punta a contrastare la crisi energetica in corso (soprattutto in vista del prossimo inverno) c’è il tetto al prezzo del gas. Questa soluzione sarà applicata dalla Spagna e dal Portogallo ma, in futuro, potrebbe essere ripresa anche da altri Paesi UE, tra cui l’Italia. Il tetto al prezzo del gas ha avuto il via libera definitivo dalla Commissione UE che segue l’ok arrivato nelle scorse settimane dal summit dei leader UE. La misura sarà transitoria e si applicherà fino al 31 maggio 2023 con un tetto che crescerà in modo progressivo.

La Commissione UE dà l’ok al tetto al prezzo del gas: ecco come funziona la misura e quali saranno i vantaggi degli utenti

TUTTE LE FAQ SUL TETTO AL PREZZO DEL GAS TUTTE LE RISPOSTE
Dove verrà applicato
  • Solo in Spagna e Portogallo
Fino a quando sarà attivo
  • Fino al 31 maggio 2023
Qual è l’importo fissato
  • Per i primi 6 mesi sarà di 30 euro a megawattora poi aumenterà di 5 euro al mese
Quanto risparmieranno i clienti finali
  • In media, è previsto un risparmio del 40%

Il tetto al prezzo del gas è una misura con cui Spagna e Portogallo puntano a contrastare l’emergenza energetica in corso. Fissando questo tetto, infatti, si andrà a ridurre il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica oltre che il prezzo del gas con evidenti vantaggi per i consumatori finali (sia famiglie che imprese). I produttori di energia elettrica registreranno un abbassamento dei costi di input per le centrali elettriche che utilizzano combustibili fossili.

Spagna e Portogallo forniranno dei contributi diretti ai produttori per compensare l’applicazione del tetto al prezzo del gas. La misura vale circa 6,3 miliardi di euro per la Spagna e 2,1 miliardi di euro per il Portogallo. Le stime riportate dagli organi di stampa in queste ore, stimano un taglio medio del 40% per le spese delle bollette per i consumatori iberici nel corso dei prossimi mesi. Il prezzo del gas viene fissato a 40 euro a megawattora per i primi 6 mesi del provvedimento. Successivamente, per i restanti 6 mesi, è previsto un incremento di 5 euro al mese fino al raggiungimento del tetto di 70 euro a megawattora.

Per il momento, la misura del tetto del prezzo del gas si estende esclusivamente a Spagna e Portogallo, Paesi considerati come un’eccezione in Europa, dal punto di vista energetico. Tale considerazione è collegata al ridotto tasso di scambio (inferiore al 3%) con il resto del continente europeo. Quest’aspetto aggrava la crisi energetica per i clienti finali dei due Paesi e richiede un intervento deciso, in deroga a quelle che sono le normative UE.

Secondo quanto dichiarato dall’Antitrust UE: “la limitata capacità di interconnessione della penisola iberica, l’elevata esposizione dei consumatori ai prezzi all’ingrosso dell’elettricità, nonché l’elevata influenza del gas nella fissazione dei prezzi dell’elettricità hanno provocato un turbamento particolarmente grave per l’economia spagnola e portoghese”. Di conseguenza, l’intervento sul prezzo del gas è da considerarsi “appropriato, necessario e proporzionato”.

Tetto al prezzo del gas: una misura possibile per l’Italia?

Per il momento, il tetto del gas è una misura eccezionale per Spagna e Portogallo. Di conseguenza, non è prevista alcuna applicazione della normativa che richiede una specifica deroga a quelli che sono i regolamenti UE per la gestione dei mercati energetici. I Governi dei vari Paesi UE, a partire dall’Italia, di certo, monitoreranno l’evoluzione di quello che può essere considerato, a tutti gli effetti, un vero e proprio “esperimento” per fronteggiare la crisi energetica in corso.

Nel corso dei prossimi mesi, anche in considerazione dell’avvicinarsi del prossimo autunno-inverno, dall’UE potrebbero arrivare ulteriori novità legate al tetto del prezzo del gas. Molto dipenderà sia dagli effetti sui prezzi finali del price cap in Spagna e Portogallo che dall’evoluzione della guerra in Ucraina e dell’andamento dei mercati energetici su scala internazionale. Di certo, maggiori dettagli arriveranno nel corso delle prossime settimane.

Come risparmiare sulle bollette di luce e gas?

Per il momento, l’Italia può difendersi dalla crisi energetica ricorrendo ad altre misure. Il Governo, ricordiamo, ha già messo in campo notevoli risorse per contrastare l’emergenza. Tra i provvedimenti del Governo troviamo:

  • l’azzeramento degli oneri di sistema su luce e gas (fino a giugno)
  • il taglio dell’IVA al 5% per il gas (fino a giugno)
  • il potenziamento dei Bonus Luce e Gas, sia con un bonus integrativo che con un incremento del limite ISEE (fino a fine 2022)

Per gli utenti finali, invece, per contrastare l’emergenza in corso, è necessario ridurre il costo dell’energia elettrica e del gas naturale. Solo in questo modo, infatti, è possibile massimizzare il risparmio. Per raggiungere quest’obiettivo è possibile affidarsi alle migliori offerte luce e gas del Mercato Libero. Per individuare le offerte più vantaggiose del momento è possibile affidarsi al comparatore di SOStariffe.it, disponibile al link qui di sotto oppure tramite l’App di SOStariffe.it disponibile per dispositivi mobili Android ed iOS. Basta inserire una stima del proprio consumo annuo (il dato è riportato in bolletta) per scoprire le offerte migliori disponibili in questo momento:

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