Tassi dei mutui ai minimi, per quanto ancora?

I tassi di interesse dei mutui sono al momento ai minimi storici, ma per quanto tempo ancora resteranno così bassi? Tutto ciò che scende deve poi risalire, quindi bisogna chiedersi quando questo avverrà. Anche dalla risposta a questo quesito dipenderà la scelta tra mutuo fisso e mutuo variabile. Anche prestiti personali, altre forme di finanziamento e prodotti bancari e finanziari dipendono dai tassi di interesse.

Tassi dei mutui ai minimi, per quanto ancora?
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Nessuno ha la sfera di cristallo e nessuno è in grado di conoscere in anticipo quale sarà l’andamento del mercato, dell’economia e dei tassi di interesse su mutui, prestiti e finanziamenti in generale.

Ogni scelta comporta un minimo di rischio; nel caso dei mutui il rischio è quello di scegliere una soluzione meno conveniente.

Tuttavia, è possibile fare delle previsioni sulla base di alcuni dati conosciuti. Innanzitutto appare improbabile che nel breve periodo i tassi di interesse possano tornare nuovamente a salire. Nei mesi a venire questi dovrebbero stabilizzarsi, se non addirittura toccare un’altra punta di minimo.

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I mutui a tasso variabile, con l’Euribor (il valore di riferimento per le banche e le finanziarie nella determinazione del tasso da praticare al cliente) ed i bassi spread praticati da molti istituti di credito, vengono erogati a delle condizioni più vantaggiose che mai. Vale la pena di correre il rischio che un rialzo delle rate vanifichi tutto? O conviene affidarsi ai mutui a tasso fisso, certamente più cari (almeno nel breve periodo) rispetto ai mutui variabili?

Va detto che anche l’Eurirs (il parametro di riferimento per il calcolo tasso di interesse dei mutui a tasso fisso) è particolarmente basso e pertanto potrebbe rappresentare una soluzione conveniente.

I mutui a tasso fisso si prestano particolarmente adatti per chi ha bisogno di certezza sulla rata che andrà a pagare, soprattutto se il piano di ammortamento ha una durata ultradecennale.

Nella scelta tra l’uno e l’altro sicuramente può aiutare conoscere gli attuali obiettivi dell’Unione Europea in materia economico-finanziaria. Una delle principali priorità è rappresentata dalla necessità di immettere sul mercato maggiore liquidità e i tassi di interesse bassi vanno sicuramente in questa direzione. Per di più, lo scorso 22 gennaio, la Banca Centrale Europea, presieduta dal nostro connazionale Mario Draghi, ha varato una misura forte, con la quale la stessa BCE si è impegnata ad acquistare titoli di Stato e titoli privati per un valore complessivo che supera i 1000 miliardi di euro. Ogni mese, a partire da marzo fino a settembre 2016, verranno acquistati titoli per circa 60 miliardi al mese.

La misura, oltre a mirare all’alleggerimento del peso dei debiti pubblici dei rispettivi Paesi dell’Eurozona, punta ad immettere liquidità riducendo il costo del denaro.

Sembra quindi esserci un’alta probabilità che per i prossimi messi i tassi di interesse resteranno bassi, facendo segnare un punto a favore dei mutui a tasso variabile.