Taglio commissioni sulle carte, il "no" di Visa e Amex

Il no di Amex, Visa e il resto dei principali circuiti bancari arriva chiaro davanti alla proposta del taglio commissioni sulle carte nell'ambito della nuova manovra fiscale. Si tratterebbe di un'operazione inefficace se si prende in considerazione lo state reale del sistema.

Taglio commissioni sulle carte, il "no" di Visa e Amex

I manager dei circuiti Visa e Amex, insieme a altri rappresentanti di carte come Bancomat e Mastercard, hanno espresso parere contrario nei confronti della recente proposta relativa al taglio delle commissioni sulle carte da parte del Governo. Si tratterebbe per loro di una manovra poco efficace, che andrebbe a ridurre margini già ridotti al minimo.

Proposta taglio commissioni sulle carte

I manager rappresentanti le aziende dei circuiti bancari disponibili sul mercato italiano hanno partecipato ad un tavolo con il Ministero dell’Economia per parlare di una riduzione delle commissioni sulle carte. Il tavolo si è tenuto con l’obiettivo di verificare questa possibilità in vista del nuovo decreto fiscale di governo, presso la commissione Finanze della Camera.

Il confronto però fino ad oggi non ha prodotto nessun risultato concreto, se non quello di scatenare il dibattito sul delicato equilibro in base al quale le commissioni poggiano.

Proposta taglio commissioni: il no dei rappresentati

Alla visione del Ministero dell’Economia, i principali rappresentati dei circuiti Amex, Bancomat, Visa e Mastercard hanno espresso parere opposto motivato da diverse ragioni. Raccogliendo le diverse opinioni recentemente dichiarate, proponiamo un riassunto:

  • l’efficienza del mercato – trattandosi di un mercato in libera concorrenza, i manager hanno parlato di un industria già perfettamente efficiente, dove i costi delle commissioni sono stati ridotti molto negli ultimi anni in modo naturale grazie alla concorrenza tra attori diversi;
  • la complessità del sistema – l’introduzione di un’azione di questo tipo andrebbe a minare la complessità del sistema delle commissioni, il cui costo è il risultato dell’interazione tra parti diverse;
  • i costi in linea a livello europeo – i costi delle commissioni sulle carte in Italia non sono più alti che nel resto d’Europa. Piuttosto, Giovanni Speranza, vice president di Amex, suggerisce di seguire l’esempio dei paesi del Nord Europa, che hanno fatto leva sugli incentivi verso l’utilizzo dei metodi di pagamenti elettronici senza toccare direttamente le commissioni; 
  • l’incentivo all’innovazione – il ricavato dai costi di commissione è in parte utilizzato per sviluppare tecnologie e sistemi innovativi che possano poi avere una ricaduta positiva sulla propensione ad utilizzare pagamenti elettronici

Vista con favore invece la soluzione relativa all’introduzione di un credito d’imposta pari al 30% del costo delle commissioni sulle carte di credito e di debito per i pagamenti tracciabili. In particolare, l’Associazione italiana bancari (Abi) si esprime positivamente dopo la buona esperienza ottenuta nel settore dei carburanti. Nonostante questo, rimane comunque da verificare l’effettiva possibilità di attuare questa proposta.
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A quanto ammontano oggi le commissioni sulle carte

Non esistono al momento termini fissi per riportare il costo preciso delle commissioni sulle carte. Infatti, sono presenti molti tipi di offerte offerte legate alle carte e i costi relativi sono estremamente variabili. Questo dipende non solo dal fatto che esiste un alto numero di proposte sul mercato a seconda della tipologia del cliente e dall’utilizzo che ne fa, ma anche in quanto la commissione è il risultato di molte componenti che entrano in gioco.

Il sistema delle commissioni sulle carte è molto complesso e si appoggia sull’interazione tra attori diversi. Non si tratta solo della banca emittente la carta e quella che riceve il pagamento, ma anche delle dinamiche con il circuito interessato (ad esempio, quello Visa). Il costo di una singola commissione è il risultato quindi della somma di:

  • la fee del circuito per ogni transazione con la banca;
  • le commissioni interbancarie;
  • i costi che la banca concorda con l’esercente all’interno di un contratto;
  • i costi della piattaforma che gestisce l’operazione.

La somma finale che ne emerge sarà poi variabile a seconda della spesa effettuata a cui si applica, in quanto la singola commissione si compone di una parte fissa e di una percentuale.

Pertanto, a seconda del tipo di carta, ci sono commissioni molto diverse. Di certo, la carta più costosa è di norma la carta di credito, che presenta in generale costi maggiori: non parliamo soltanto delle commissioni che vengono applicate, ma anche del canone da pagare per il suo utilizzo. Carte di debito e ricaricabili prevedono invece somme decisamente più contenute.

Chi paga commissioni sulle carte

Le commissioni sulle carte sono a carico degli esercizi commerciali che ne accettano i pagamenti. Inoltre, questi costi devono essere aggiunti a quelli sostenuti per l’installazione del POS e del relativo canone mensile.

Per questo motivo, molti piccoli esercenti sono ancora ostili all’utilizzo delle carte per i pagamenti, soprattutto quando riguarda piccoli importi. Ricordiamo però che oggi tutti gli esercenti, i liberi professionisti e gli artigiani che lavorano e offrono servizi al pubblico sono obbligati per legge ad accettarli.

Vantaggi pagamento carte

È indubbio che ci siano numerosi vantaggi nell’utilizzo delle carte. Prima di tutto, occorre sottolineare la grande praticità nell’adottare un metodo di pagamento elettronico. Elemento di cui tutti ci siamo accorti. Infatti, oltre il 56% di tutte le transazioni nel mondo avviene attraverso carta di credito o debito.

Un altro vantaggio è quello della sicurezza: se ci troviamo nello sfortunato caso in cui abbiamo perso oppure ci hanno rubato la carta, basta provvedere al più presto al blocco della carta. Questa operazione ormai è diventata estremamente veloce, facile ed efficace.

L’Associazione bancaria italiana (Abi) ha sottolineato come sia importante incoraggiare sempre più l’utilizzo dei circuiti di pagamento elettronici. Il principale motive dietro a questa azione è il fatto che queste transazioni sono tracciabili e quindi possono rappresentare un’arma contro l’evasione fiscale che tanto affligge le finanze del nostro Paese.

Invece di eliminare o tagliare le commissioni sulle carte in Italia come proposto di recente, l’Abi però ha proposto di stabilire un tetto all’utilizzo del contante fissato a livello europeo. Il risultato sarebbe quello di avere un impatto più coerente su un bacino molto più ampio di utenza – in Europa è infatti prevista la libera circolazione di persone, merci, servizi e denari – senza penalizzare il delicato sistema delle commissioni.