Superbonus 110% novità: cosa cambierà

Introdotto con il DL Rilancio nel maggio dello scorso anno, il Superbonus 110% è un'importante misura di incentivazione che mira a rendere più efficienti e sicure le abitazioni italiane garantendo una detrazione del 11% delle spese sostenute. Il Superbonus 110% è, in questi giorni, al centro delle cronache politiche per via di una possibile proroga al 2023 che garantirebbe, anche grazie alle risorse del Recovery Fund, la possibilità di sfruttare al massimo quest'importante incentivo per la realizzazione di interventi per l'efficientamento energetico. Ecco le ultime novità.

Superbonus 110% novità: cosa cambierà

Il Superbonus 110% è stato lanciato lo scorso anno come parte del DL Rilancio. La misura garantisce una detrazione del 110% delle spese sostenute per interventi di efficientamento energetico e adeguamento antisismico. In questi giorni, il Superbonus 110% è al centro delle cronache politiche ed economiche del Paese. In particolare, gli aspetti che fanno discutere sono due.

Da una parte si registra la possibile proroga del Superbonus 110% al 2023. Tale proroga è stata sostenuta da diverse realtà a partire da Ance (associazione nazionale costruttori edili) e Confindustria. Dall’altra viene paventata una semplificazione delle procedure, in particolare per quanto riguarda le verifiche su edifici e unità immobiliari, che rendere più facile l’accesso all’agevolazione.

Nello stesso tempo, però, nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sarebbe previsto un taglio dei fondi destinati alle opere di efficientamento energetico che passerebbero da 18 miliardi di euro a 12 miliardi di euro nel triennio 2020 – 2022. Tale taglio andrebbe a ridurre il numero di soggetti in grado di accedere ai vantaggi del Superbonus 110%, riducendo l’efficacia del provvedimento.

Come funziona il Superbonus 110%

Il funzionamento del Superbonus 110% è molto semplice. L’incentivo prevede una detrazione fiscale del 110% che viene applicata a tutte le spese sostenute dal 1° luglio del 2020 al 30 giugno del 2022. Il totale complessivo delle spese viene suddiviso in cinque quote annuali. Per le spese sostenute nel 2022, invece, la detrazione viene ripartita in quattro quote annuali. Per gli IACP (Istituti Autonomi Case Popolari) il limite temporale di detrazione delle spese si estende al 31 dicembre 2022 oppure al 30 giugno 2023 nel caso in cui, entro fine 2022, siano stati completati almeno il 60% dei lavori. Per i condomini, invece, i limite temporale viene esteso al 31 dicembre 202 ma solo se il 60% dei lavori risulteranno essere stati completati entro il 30 giugno 2022.

Per accedere alla detrazione prevista dal Superbonus 110% è necessario effettuare almeno un intervento “trainante”. In questa tipologia di interventi rientrano:

  • l’isolamento termico dell’involucro dell’edificio (plurifamiliare o unifamiliare)
  • la sostituzione degli impianti termici con impianti centralizzati
  • la sostituzione degli impianti termici su edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno

Una volta effettuato l’intervento “trainante” sarà possibile ottenere la detrazione anche per interventi “trainati”. In questa categoria troviamo:

  • schermature solari
  • installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo
  • sostituzione degli infissi
  • installazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici
  • installazioni di impianti di domotica
  • eliminazione di barriere architettoniche per portatori di handicap in situazioni di gravità e per persone con età superiore a 65 anni

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Da notare, inoltre, che gli interventi al centro della detrazione prevista dal Superbonus 110% (sia i trainanti che i trainati) devono apportare un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio o dell’unità immobiliare. Per l’accesso al Super Sismabonus, invece, è necessario effettuare u intervento antisismico che permetterà di usufruire della detrazione al 110% anche per l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo. Tale bonus è accessibile solo alle abitazioni situate in zone sismiche 1, 2, 3.

Il contribuente che ricorre al Superbonus 110% può decidere se sfruttare la detrazione per ridurre l’importo delle tasse o cedere il credito di imposta a terzi (aziende che hanno effettuato i lavori o istituti di credito). Questo provvedimento presenta diversi vantaggi:

  • il cittadino ha la possibilità di ristrutturare casa gratuitamente grazie alla detrazione
  • gli interventi effettuati permetteranno di ridurre il costo delle bollette di luce e gas nel lungo periodo andando, inoltre, a valorizzare il patrimonio immobiliare
  • l’impresa che effettuerà i lavori otterrà un incremento del  fatturato
  • aumenterà l’efficienza e la sicurezza delle abitazioni
  • aumenteranno i livelli occupazionali

Da notare che le persone fisiche possono ottenere il bonus per un massimo di due unità abitative oltre agli interventi sulle parti comuni. Per il Sismabonus non sono previsti limiti al numero di abitazioni che possono ottenere l’agevolazione.

Superbonus 110%: tra proroga e possibile taglio dei fondi

Il Superbonus 110% dovrebbe essere al centro di un nuovo intervento normativo nel corso delle prossime settimane. Secondo le indiscrezioni nel PNRR ci sarebbe un taglio dei fondi per il finanziamento dei lavori di efficientamento energetiche che potrebbero passare da 18 a 12 miliardi di euro nel triennio che termina nel 2022. Questo taglio causerebbe una riduzione del numero di opere e della platea di potenziali utilizzatori.

Secondo quanto dichiarato da Gabriele Buia, presidente Ance (associazione nazionale costruttori edili) il Governo “deve fare assolutamente chiarezza al più presto sia sui tempi per il bonus, che vanno portati almeno fino alla fine del 2023, sia sulla semplificazione delle procedure”. Sul possibile taglio dei finanziamenti, legato alle indiscrezioni relative al PNRR, arriva anche il commento di Confindustria.

In particolare, Emanuele Orsini, Vice Presidente di Confindustria per il credito, la finanza e il fisco, commenta così le indiscrezioni sul taglio dei fondi: “Sarebbe un gravissimo errore perché danneggerebbe il settore delle costruzioni, che è volano dell’economia ed è ad alta intensità di occupazione. La proroga è necessaria, tanto più che il Superbonus è partito in ritardo viste le complessità amministrative.

Non mancano le reazioni politiche al possibile taglio. Martina Nardi, presidente della Commissione attività produttive della Camera, sottolinea come questa misura abbia un effetto virtuoso sia dal punto di vista ambientale che occupazione e che servirebbe “prorogarla fino al 2023, rendendo permanente la possibilità di cedere il credito fiscale”. Riccardo Fraccaro, deputato del M5S e tra gli ideatori del superbonus ha sottolineato “ci auguriamo una smentita a stretto giro dal Ministero dell’Economia, sarebbe un problema pensare di poter votare il PNRR se non si tiene fede al mandato arrivato forte e chiaro dalle forze parlamentari”.

 Un’altra ipotesi sul tavolo, ma ancora in attesa di conferma, riguarda uno scenario inverso. Il Superbonus 110% potrebbe essere prorogato fino alla fine del 2023. In questo modo ci sarebbe più tempo per realizzare i lavori di efficientamento con effetti benefici anche sui livelli occupazionali.

La proroga del Superbonus sarebbe collegata alla realizzazione di almeno una percentuale di lavori nel corso dell’ultimo anno dell’incentivo. Si tratta di un aspetto che andrà definito se l’estensione dell’incentivo verrà effettivamente ufficializzata da parte del Governo. Al momento, dal Ministero dell’economia non sono ancora arrivate conferme o smentite in merito alle possibili novità che andranno a caratterizzare il Superbonus 110% nel corso del prossimo futuro.

Un altro aspetto su cui potrebbero esserci novità per il Superbonus è rappresentato dall’eccessiva burocrazia. L’agevolazione, infatti, potrebbe essere oggetto di un intervento mirato con l’obiettivo di semplificare l’accesso all’incentivo. A rallentare, attualmente, l’accesso alle agevolazioni ci sono i vari provvedimenti burocratici richiesti ed, in particolare, la richiesta della doppia conformità degli edifici.

L’eccessiva burocrazia rallenta la partenza dei lavori e, quindi, la possibilità di ottenere gli obiettivi prefissati dal provvedimento. Sulla questione potrebbe esserci un importante intervento normativo in grado di semplificare, al massimo, l’accesso al Superbonus 110% per tutti i soggetti coinvolti.

Gli interventi dovrebbero essere accompagnati da un numero inferiore di certificazione e documenti necessari all’ottenimento del bonus. In particolare, potrebbe essere richiesta solo l  certificazione dell’assenza di abusi edilizi e del rispetto delle prescrizioni urbanistiche. Per gli immobili che non registreranno interventi di ristrutturazione ma solo di manutenzione potrebbe essere richiesta solo la CILA – Comunicazione di inizio lavori asseverata.

Un’altra novità in arrivo, in tema di agevolazioni immobiliari, è legata alla possibilità introduzione di un‘aliquota unica al 75% per tutte le altre agevolazioni immobiliari come il bonus ristrutturazione, l’ecobonus e il bonus facciate.