Sul piatto ci sono sempre i 6.300 tralicci che Wind intende cedere dopo averli da poco conferiti in una newco, Galata, che verrà poi ceduta al 90%, mentre il restante 10% rimarrà in mano del gruppo guidato da Maximo Ibarra.
La mancata decisione ha portato Wind a richiedere ai vari pretendenti interessati alle infrastrutture di trasmissione approfondimenti ulteriori sulle proposte che sono state avanzate, in modo da poter raggiungere al più presto un orientamento definitivo.
Questi aggiornamenti dovrebbero arrivare agli advisor dell’operazione, Imi e Hsbc, entro pochi giorni, e la fonte non esclude che Wind e Vimpelcom, che di Wind è azionista di controllo, sciolgano le riserve e decidano quale sarà la società con cui verranno intavolate le discussioni per la cessione delle torri entro il primo trimestre.
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Le offerte vincolanti erano state presentate prima di Natale, ma è già dalla fine dell’estate scorsa che è stata avviata la procedura di cessione delle più di 6.000 torri di Wind. Il ricavo atteso dall’operatore dovrebbe aggirarsi intorno ai 700 milioni.