Ritiro patente per chi non paga RC Auto: forse in arrivo con la manovra 2019

Multe fino ai 7.000 euro, due mesi di patente ritirata e un mese e mezzo di fermo amministrativo per il veicolo non assicurato: queste le sanzioni proposte dalla Lega tra gli emendamenti all’attuale Legge di Bilancio. Smentite invece le voci riguardo a un aumento della Rc Auto per le Regioni con i premi più bassi.

Ritiro patente per chi non paga RC Auto: forse in arrivo con la manovra 2019

Le auto non assicurate, un problema italiano

Non pagare l’assicurazione auto è una delle infrazioni più frequenti e pericolose, soprattutto in Italia dove si stima che più del 6% dei veicoli circolanti non siano coperti come da obbligo di legge. Questo significa che, in caso di incidente, chi subisce il sinistro per colpa di un non assicurato dovrà rivalersi sul Fondo di Garanzia delle Vittime della Strada, con tutte le complicazioni del caso.

Naturalmente, ci sono anche serie conseguenze per chi guida il veicolo non assicurato, ma secondo molti non sono ancora sufficienti come deterrente. Per questo, tra i vari emendamenti che stanno accompagnando la manovra economica 2019, sono state inviate alla Commissione Finanze ben 578 proposte di modifica. Tra le 32 della Lega c’è anche quella che mira al ritiro della patente per chi non paga la Rc Auto.
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Che cosa si rischierebbe con le nuove norme

Più nello specifico, le sanzioni per i non assicurati recidivi dovrebbero essere raddoppiate, con multe fino a 7.000 euro (oggi infatti si va da 840 euro a un massimo di 3.393 euro); in più, l’idea è aggiungere anche la sospensione della patente per 2 mesi e 45 giorni di fermo amministrativo del veicolo, così da scoraggiare tutti quelli che pensano di andare incontro a pene relativamente miti anche quando vengono colti sul fatto. 

Sempre la Lega, negli ultimi giorni, ha anche smentito la voce circolante riguardo a un aumento dell’assicurazione auto nelle zone italiane in cui al momento è più bassa, provvedimento necessario nel caso di realizzazione di una Rc Auto equa e con prezzi omogenei in tutta la nazione, come era stato proposto dal Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio.