Ristori e Sostegni BIS, quando arrivano i soldi sul conto corrente?

A causa della pandemia e delle relative misure restrittive, sia l'attuale Governo che il precedente hanno avviato una serie di misure di supporto all'economica con contributi per le aziende ed i professionisti colpiti dalle chiusure. Con il decreto Ristori e con il più recente Sostegni BIS sono state avviati una serie di interventi mirati che prevedono dei contributi per le attività economiche colpite dalle misure restrittive della pandemia. Ecco quando arrivano i soldi sul conto corrente previsti dai decreti Ristori e Sostegni BIS.

Ristori e Sostegni BIS, quando arrivano i soldi sul conto corrente?

Il decreto Ristori è stata una delle prime forme di sostegno previste dal Governo per supportare le attività economiche colpite dagli effetti delle misure restrittive della pandemia. Successivamente, è arrivato il decreto Sostegni che, in queste settimane, viene seguito dal decreto Sostegni BIS. Il provvedimento in questione va ad ampliare ulteriormente la platea di beneficiari che potrà ottenere un contributo con accredito diretto sul conto corrente per far fronte all’emergenza economica in corso.

Il nuovo Sostegni BIS si basa su di un confronto tra i periodi del 1° aprile 2019 – 31 marzo 2020 e 1° aprile 2020 – 31 marzo 2021 per andare a determinare il calo del fatturato e, quindi, l’entità dell’importo da erogare all’attività colpita dalle misure restrittive della pandemia. Il nuovo contributo previsto dal Sostegni BIS va da un minimo di 1.000 euro ad un massimo di 150 mila euro e rappresenta un bonus aggiuntivo rispetto al primo Sostegni ed ai precedenti decreti Ristori.

L’estensione del periodo di confronto per la determinazione del calo del fatturato (ora viene considerato anche tutto il primo trimestre del 2021) permetterà ad un numero maggiore di attività di poter accedere ai contributi a fondo perduto previsti dal decreto. Con il nuovo Sostegni BIS viene, quindi, avviato un nuovo percorso di supporto per garantire le risorse sufficienti alle aziende per affrontare questa delicata fase in vista del progressivo allentamento delle misure restrittive e della ripresa economica.

Da notare che il Sostegni BIS prevede anche il saldo finale per tutte le realtà che hanno dimostrato di aver registrato un calo economico relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020 (in confronto con il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2019). Per poter accedere alla nuova misura è necessario presentare la dichiarazione dei redditi entro la scadenza del 10 settembre.

Il nuovo Sostegni BIS introduce anche una serie di bonus per i lavoratori e, in particolare, per le categorie maggiormente colpite dall’emergenza come i lavoratori stagionali, i lavoratori del turismo, i collaboratori sportivi ed i lavoratori agricoli. In questo caso, si tratta di bonus una tantum.

Per tutte queste categorie è previsto un contributo di 1.600 euro (inferiore quindi ai precedenti 2.400 euro) mentre per gli operai agricoli con almeno 50 giornate effettive di attività lavorativa lo scorso anno è prevista un’indennità una tantum di 800 euro. 

Come ottenere il contributo a fondo perduto del decreto Sostegni BIS

Le attività che hanno già ottenuto il contributo con il primo Sostegni e che rientrano ancora nei requisiti (la partita IVA dovrà essere ancora attiva) riceveranno il contributo in automatico sul conto corrente già indicato in precedenza. L’intera procedura, in questo caso, verrà effettuata in modo automatico e senza la necessità di presentare ulteriori richieste.

Chi, invece, non ha fatto richiesta in precedenza o si è visto respingere la richiesta di contributo a fondo perduto con il decreto Sostegni non riceverà il contributo in automatico. Anche le attività che lo hanno restituito o lo hanno percepito indebitamente non riceveranno il nuovo bonifico in automatico. In tutti questi casi, sarà necessario ripetere la domanda.

Da notare, inoltre, che bisognerà inviare una nuova richiesta anche nel caso in cui la cifra da ricevere con il decreto Sostegni BIS sia superiore rispetto all’importo già ricevuto. L’erogazione automatica del sostegno, infatti, comporta l’accredito sul conto della stessa cifra già ricevuta. Chi ha diritto ad un importo maggiore dovrà inviare una nuova richiesta.

Un altro aspetto da considerare del decreto Sostegni BIS è legato all’assenza di decurtazione. Se, dopo il ricalcolo, la somma dovuta come ristoro è inferiore rispetto a quanto previsto in precedenza dal decreto, non è prevista la decurtazione del contributo. In questo caso, infatti, il contributo che verrà erogato sarà identico rispetto a quello ricevuto in precedenza.

Per ottenere il contributo del decreto Sostegni BIS è necessario rispettare alcuni precisi requisiti:

  • avere una partita IVA attiva alla data di entrata in vigore del decreto Sostegni BIS
  • aver registrato ricavi o compensi fino a 10 milioni di euro nell’anno 2019
  • aver registrato un calo dell’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi pari ad almeno il 30% nel periodo di riferimento (il confronto è tra il 1° aprile 2019 – 31 marzo 2020 e il periodo 1° aprile 2020 – 31 marzo 2021)

Quando arrivano i soldi del decreto Sostegni BIS sul conto?

Il bonus previsto dal decreto Sostegni BIS può essere erogato in due modalità. Nel primo caso, è possibile richiedere il contributo come credito di imposta, utilizzandolo quindi come compensazione per i prossimi versamenti fiscali in programma nel corso dei prossimi mesi. In questo caso, quindi., sarà possibile utilizzare il contributo compatibilmente con le tempistiche delle scadenze fiscali. Si tratta di un contributo indiretto che potrà essere utilizzato per alleggerire, o azzerare, i versamenti fiscali futuri.

Per quanto riguarda la seconda modalità di erogazione, ovvero l‘accredito diretto sul conto corrente, almeno per il momento, non c’è ancora una data precisa. Le tempistiche di accredito diretto sul conto potranno variare in base a vari fattori. E’ stato anticipato che il contributo verrà erogato nel minor tempo possibile per tutte le attività che ne hanno diritto. Come già successo con i precedenti contributi, a partire dal decreto Ristori, le tempistiche possono essere molto variabili e non uguali per tutte le attività.

Sia per le aziende (che attendono il contributo in relazione al fatturato) che per i lavoratori (in attesa dell’indennità una tantum) che hanno già ricevuto i contributi precedenti, i tempi dovrebbero essere brevi. Maggiori dettagli sulle tempistiche di accredito dei soldi sul conto corrente, per le attività che hanno scelto questa modalità di ristoro, arriveranno nel corso dei prossimi giorni. La procedura, oramai rodata grazie ai precedenti contributi previsti dal Ristori prima e poi dal primo Sostegni, dovrebbe concludersi in tempi sufficientemente rapidi.