Rincari materie prime: perché incidono sulle bollette luce e gas

L’autunno sarà contrassegnato dall’aumento dei costi delle bollette di luce e gas, derivante dal rialzo dei costi delle materie prime. Vediamo di seguito qual è il motivo per il quale i rincari incidono sempre sul prezzo finale e quali sono le soluzioni da adottare per riuscire a rendere più sostenibili le ultime spese relative al 2021. 

Rincari materie prime: perché incidono sulle bollette luce e gas

La ripresa economica successiva alla crisi pandemica inizia a manifestare i suoi primi effetti sui prezzi delle materie prime. La domanda di beni energetici è in aumento a livello mondiale e, di conseguenza, aumentano i costi da sostenere. 

Per l’autunno 2021 è stato stimato un incremento del costo della bolletta della luce pari al 40%, che inciderà principalmente sui clienti che hanno all’attivo una fornitura in Maggior Tutela.

Lo stesso Istat ha indicato che «Dalle aspettative di inflazione degli operatori economici ad agosto sono emerse indicazioni di nuovi incrementi dei prezzi per i prossimi mesi». 

In aggiunta, è stato rilevato come sia «salita la percentuale dei consumatori che si attendono un forte aumento dei prezzi, mentre tra le imprese si manifestano attese di rincari nel settore delle costruzioni e per i beni del comparto manifatturiero destinati al consumo».

I rincari hanno colpito non solo l’energia elettrica, ma anche il gas naturale. In particolare, il prezzo registrato sul mercato gestito dal Gme ha raggiunto un massimo a 200 euro/MWh per una media di quasi 175 euro. Il mese scorso, invece, i prezzi si attestavano intorno ai 120 euro. 

Il motivo principale di tali aumenti è legato alla riduzione dei flussi di gas provenienti dalla Russia verso l’Europa: le forniture di un mercato che non è già particolarmente fornito di suo sono diminuite. Mancano poche settimane all’accensione dei riscaldamenti, e le scorte europee hanno subito una riduzione pari al 20%. 

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Rincari materie prime: come reagire

I rincari delle materie prime non solo l’unico motivo che ha contribuito a far crescere i costi delle bollette di luce e gas, i quali si ripercuotono in modo diretto sul consumatore finale. 

A questi si aggiungono, infatti, anche i costi derivanti dalla spinta ecologica che ha mosso un numero sempre maggiore di fornitori di gas e luce. La scelta del rinnovabile fa sicuramente bene al pianeta, ma comporta degli investimenti iniziali che ricadono a cascata sul cliente domestico. 

In un contesto così pessimistico in termini di costi, è comunque possibile ipotizzare diverse possibilità per risparmiare sulle bollette di luce e gas. La prima è rappresentata dal passaggio al mercato libero dell’energia e del gas naturale, nel quale il 40% delle offerte disponibili permettono di risparmiare rispetto ai costi della Maggior Tutela. 

Per riuscire a trovare l’offerta luce e gas con la quale risparmiare di più, si consiglia di cliccare sul link in basso, ovvero di utilizzare il comparatore di SOStariffe.it, strumento gratuito e davvero molto semplice da utilizzare. 

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Nella pratica, lo strumento permetterà di sapere quanto si potrà risparmiare con un dato fornitore rispetto ai prezzi previsti in Maggior Tutela. Si potranno inserire i propri dati di consumo reali, oppure una serie di parametri quali:

  • la grandezza della propria abitazione;
  • il numero di componenti del proprio nucleo familiare;
  • gli elettrodomestici presenti in casa;
  • i motivi principali per i quali si utilizza il gas. 

Le offerte del mercato libero sono spesso caratterizzate da alcuni elementi in comune, come per esempio il fatto di avere un prezzo bloccato per un determinato periodo di tempo, pari ad almeno 12 mesi.

Chi ha già attivato una promozione di questo tipo a gennaio 2021, avrà modo, a fine anno, di verificare un risparmio effettivo rispetto alla Maggior Tutela fino a un massimo di 435 euro. 

Chi, invece, dovesse passare al mercato libero in questo momento farebbe bene a puntare su un’offerta con prezzo bloccato, in modo tale da non dover subire gli andamenti del mercato, che in questo momento non fa altro che favorire l’aumento dei costi. 

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Il decreto del Governo per tutelare le famiglie dai rincari

Alla possibilità rappresentata dalle offerte disponibili sul mercato libero dell’energia e del gas naturale, si aggiunge il nuovo decreto con il quale il Governo mira a cancellare la stangata d’autunno.

Il maxi intervento del Consiglio dei Ministri permetterà di evitare i rincari delle bollette di luce e gas, stimati al 40% per la luce e al 30% per il gas:

  • ai 3 milioni di persone che usufruiscono già del bonus energia;
  • a circa 2,5 milioni di persone per quanto riguarda il gas.

Nella pratica, attualmente, a ricevere il bonus energia sono:

  • i nuclei con un ISEE inferiore a 8.265 euro annui;
  • I nuclei familiari numerosi con ISEE pari o inferiore a 20.000 euro annui, e che abbiano almeno 4 figli;
  • i percettori di reddito o pensione di cittadinanza;
  • gli utenti in gravi condizioni di salute. 

Le aliquote relative agli oneri generali di sistema saranno azzerate per:

  • circa 6 milioni di piccolissime e piccole imprese che abbiano utenze in bassa tensione;
  • 26 milioni di utenze domestiche fino a 16,5 kw.

Per tutti gli altri utenti, ci sarà una riduzione dell’IVA, oggi pari al 10% e al 22%, la quale sarà abbassata al 5%

Il Governo ha stanziato ben 450 milioni di euro per finanziare l’intervento sui bonus energia e gas. Per il taglio degli oneri generali di sistema, invece, sono stati previsti 1,2 miliardi. 

Nella bozza del decreto, si legge che “l’utilizzo di una quota parte, pari a 700 milioni di euro dei proventi delle aste delle quote di emissione di anidride carbonica (CO2), di cui all’articolo 23 del decreto legislativo 9 giugno 2020, di competenza del Ministero della transizione ecologica.

Le risorse di cui alla presente lettera sono destinate al sostegno delle misure di incentivazione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, che trovano copertura sulle tariffe dell’energia”. 

Sono stati inoltre aggiunti altri 800 milioni riservati alle utenze domestiche. La bozza del decreto continua infatti specificando che “L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente provvede ad annullare, per il quarto trimestre 2021, le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW. A tal fine, sono trasferite alla Cassa per i servizi energetici e ambientali, entro il 15 dicembre 2021, ulteriori risorse pari a 800 milioni di euro”. 

Il ministro Andrea Orlando ha affermato che si tratta di “Un provvedimento importante per le imprese e le famiglie, per le fasce di reddito più basse e la categorie vulnerabili. Ed è anche un segnale importante” perché “nessuno deve restare indietro”. 

Positiva anche l’opinione di Confcommercio, che si è espressa in questi termini, fornendo qualche spunto per il futuro:

“La bozza di provvedimento approvata oggi dal Consiglio dei Ministri per mitigare gli aumenti delle bollette di elettricità e gas si muove nella giusta direzione in quanto scongiura, per il prossimo trimestre, parte degli annunciati rincari dei prezzi per imprese e consumatori.

L’intervento del Governo non è però ancora sufficiente a risolvere in maniera duratura e strutturale i nodi che attanagliano il nostro sistema energetico.

Occorre affrontare, innanzitutto, il tema della dipendenza dalle forniture estere che rende l’Italia intrinsecamente più vulnerabile e soggetta a forti oscillazioni dei prezzi delle commodities.

Ma occorre anche risolvere i limiti dell’attuale configurazione del sistema di prelievo che, ancora oggi, pone a carico degli utenti finali il costo degli oneri generali di sistema, ovvero degli incentivi economici alla produzione da fonti rinnovabili, alla cogenerazione, alle industrie energivore ed i costi fissi connessi, tra l’altro, allo smantellamento delle centrali elettronucleari dismesse.

Tali oneri ammontano a circa 15 miliardi di euro annui cui dovranno aggiungersi, da gennaio 2022, ulteriori 2 miliardi di euro (capacity market) necessari per assicurare la sicurezza e la stabilità del sistema energetico”.