Rimodulazioni tariffe 2020: aumentano per il mobile e diminuiscono per il fisso

Le rimodulazioni tariffarie continuano a rappresentare una vera e propria costante dei settori di telefonia mobile e fissa in Italia. L'ultima indagine di SOStariffe.it ha analizzato le rimodulazioni che hanno colpito i clienti italiani nel corso del 2020 confrontandole con quelle del 2019. Lo studio ha permesso di evidenziare un andamento contrastante per le rimodulazioni nel mercato mobile rispetto al mercato fisso.

Rimodulazioni tariffe 2020: aumentano per il mobile e diminuiscono per il fisso

Anche il 2020 è caratterizzato da diverse rimodulazioni tariffarie. A differenza di quanto registrato nel corso del 2019, le rimodulazioni agiscono in modo nettamente differente. Il nuovo studio di SOStariffe.it, infatti, evidenzia un andamento opposto del settore di telefonia mobile rispetto a quello delle offerte Internet casa per quanto riguarda le rimodulazioni.

SOStariffe.it, infatti, ha messo a confronto le rimodulazioni applicate nel corso del 2019 con quello registrate nel 2020. Il risultato dell’indagine è rappresentato da un quadro disomogeneo che conferma come le rimodulazioni agiscono in misura diversa in base al mercato di riferimento. In particolare, lo studio ha rilevato un incremento significativo delle modifiche sulle offerte di telefonia mobile.

Nello stesso tempo, il mercato di telefonia fissa fa segnare un netto calo delle rimodulazioni. I risultati dello studio vengono riassunti dalla tabella qui di sotto che conferma, da una parte, l’aumento delle rimodulazioni nel mercato di telefonia mobile e, dall’altra, la riduzione delle rimodulazioni in quello di rete fissa.

Tariffe di telefonia mobile e fissa: tra abbassamenti e rialzi

I dati raccolti da SOStariffe.it in merito alle rimodulazioni tariffarie del 2020 sono chiari. Il settore di telefonia mobile registra un incremento delle rimodulazioni del 65,46%. Secondo lo studio, infatti, il rincaro dovuto alle rimodulazioni è passato da 22,44 a 37,13 Euro. Tale cifra viene “spalmata” nel corso dell’anno sotto forma di un rincaro medio di 3,09 Euro al mese.

La situazione nel mercato di telefonia fissa è completamente differente. Le rimodulazioni delle tariffe Internet casa sono in calo, almeno per quanto riguarda il rincaro medio legato alle modifiche unilaterali del contratto. Nel 2019, infatti, si era registrato un rincaro mensile medio di 2,32 Euro con un incremento annuale di 27,87 Euro. Nel 2020, invece, il rincaro mensile è di 1,65 Euro e quello annuale di 19,77 Euro. In termini percentuali, quindi, si registra un calo del -29.06% delle rimodulazioni per la rete fissa.

La giostra delle rimodulazioni: perché non sono illegali

Le rimodulazioni tariffarie sono parte integrante del sistema di funzionamento del mercato di telefonia italiano. Gli aumenti dei costi delle offerte  e dei servizi offerti dagli operatori tramite modifica unilaterale del contratto rappresentano una costante per gli utenti italiani. Il Codice delle comunicazione elettroniche e i regolamenti AGCOM consentono le rimodulazioni.

Tali modifiche dei contratti sono però accettate solo in caso di rispetto di precise condizioni. Le rimodulazioni, infatti, vanno comunicate al cliente in modo chiaro e trasparente. La comunicazione di modifica unilaterale del contratto deve essere presentata in netto anticipo rispetto all’entrata in vigore della rimodulazione stessa. La modifica va comunicata almeno 30 giorni prima dell’entrata in vigore.

Gli utenti “rimodulati”, inoltre, hanno la possibilità di esercitare il diritto di recesso, in qualsiasi condizione. L’esercizio del diritto di recesso, inoltre, deve essere accompagnato dalla totale assenza di costi di uscita e penali da parte dell’operatore che non può addebitare alcun costo all’utente in caso di recesso a seguito di modifica unilaterale del contratto.

I provider di telefonia che non rispettano queste regole saranno soggetti a specifiche sanzioni AGCOM per pratiche commerciali scorrette. Gli utenti che non sono intenzioni ad accettare una rimodulazione possono richiedere il diritto di recesso prima che la modifica unilaterale diventi effettiva. Come sottolineato in precedenza, non sono previsti costi o penali per la risoluzione del contratto.

Cambiare operatore a causa di una rimodulazione: alla ricerca di una nuova offerta

In caso di rimodulazione, l’utente può scegliere di cambiare offerta, restando con il proprio operatore. La soluzione più vantaggiosa e quella più utilizzata in assoluto è però rappresentata dal cambio operatore. Tale procedura può essere eseguita in parallelo all’esercizio del diritto di recesso a seguito di una rimodulazione tariffaria.

Basterà, quindi, individuare una promozione più conveniente e effettuare il cambio operatore per aggirare gli effetti negativi della rimodulazione ed evitare di dover pagare di più per un servizio di telefonia mobile o fissa. Sfruttano il fatto che l’operatore è tenuto ad informare con un anticipo di 30 giorni almeno della rimodulazione, l’utente ha tutto il tempo per poter scegliere le tariffe più vantaggiose.

Per individuare le migliori offerte e evitare i rincari legati ad una rimodulazione è possibile consultare il comparatore di SOStariffe.it per offerte di telefonia mobile oppure per offerte Internet casa. In alternativa, inoltre, è possibile scaricare l’App di SOStariffe.it, disponibile su smartphone e tablet Android (dal Google Play Store) e su iPhone e iPad (dall’Apple AppStore). La comparazione consente di individuare con la massima precisione le migliori opzioni disponibili per poter minimizzare i costi per l’accesso ad Internet, sia da mobile che da rete fissa.