Reddito di emergenza 2020: domanda, richiesta e requisiti

Il Decreto Rilancio è stato presentato in conferenza stampa dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dai suoi ministri il 13 Maggio. Si deve attendere l'approvazione del Parlamento, ma con questo documento è ufficialmente nato il Reddito di emergenza. Ecco cosa si sa sulle modalità per presentare domanda e quali sono i requisiti richiesti per ottenerlo

Reddito di emergenza 2020: domanda, richiesta e requisiti

Il 13 Maggio il Presidente del Consiglio ha indetto la conferenza stampa che in tanti stavano aspettando per presentare il nuovo Decreto Rilancio, un provvedimento che racchiude una serie di urgenti e importanti misure per la crisi economica legata al coronavirus.

Nell’introdurre questo pacchetto che pesa come due manovre di bilancio Giuseppe Conte ha detto: “Abbiamo lavorato a questo decreto nella consapevolezza che c’è un Paese in grande difficoltà, c’è una comunità di donne, di persone, in grande sofferenza e la manovra per fronteggiare questa fase di emergenza è una manovra che contiene, però, anche delle premesse perché questa fase di ripartenza possa già concretizzare una prospettiva di ripresa economica e sociale”.

Per contrastare le pesantissime conseguenze negative che il lockdown ha avuto sulle attività economiche e sulle finanze delle famiglie saranno messe in campo operazioni per 155 miliardi di euro, di cui 55 miliardi in extra deficit.

Le misure del Decreto Rilancio

Si deve sottolineare come quello presentato da Conte e dai suoi ministri al momento non sia ancora un decreto operativo. Nessuna delle misure è ancora effettiva. Il documento è una bozza che adesso deve passare nelle mani del Parlamento e bisognerà vedere come uscirà trasformato dalla discussione in corso. Finora quindi tutti i provvedimenti che stiamo per descrivere non sono ancora attuativi.

Con questo nuovo DPCM saranno introdotte o rinnovate molte delle misure a sostegno di imprese e cittadini. Ad esempio viene prorogata cassa integrazione e sarà rinnovato bonus P.IVA e lavoratori autonomi, ci sarà anche un fondo per rifinanziare la Naspi.Sono state trovate le risorse per i bonus baby sitter, per introdurre il bonus per colf e badanti. Sarà anche prorogato il congedo parentale.

Salteranno i previsti aumenti IVA e accise e arriveranno indennizzi a fondo perduto per aziende con fatturato fino a 5 milioni. Tra le altre misure è stato annunciata la sospensione degli accertamenti fiscali e l’invio di cartelle esattoriali. Sono anche stati trovati 12 miliardi di euro per pagare i debiti delle PA a favore di fornitori e aziende di servizi.

Nella Bozza di decreto ci sono anche i dettagli sul provvedimento che andrà a garantire un credito di imposta agevolato al 60% sugli affitti per le aziende che abbiano subito un calo del fatturato del 50%. Per bar e ristoranti con spazi e tavolini all’aperto non dovranno pagare la tassa di occupazione del suolo pubblico.

Detrazioni per ristrutturazione e bonus vacanze

Sono promessi anche detrazioni del 110% per coloro che decideranno di ristrutturare casa facendo lavori di efficientamento energetico e per la messa in sicurezza antisismica delle abitazioni. Una misura per permettere la ripresa del settore edilizio, come ha sottolineato lo stesso Conte durante la conferenza di presentazione.

Tra le altre misure è stato anche annunciato un bonus vacanze per single e per le famiglie fino ad un massimo di 500 euro, per accedere a questo aiuto però è stato anche posto il limite di 40 mila euro di ISEE e il voucher potrà essere utilizzato solo per soggiorni in strutture italiane.

Un importante decisione giunta con questo Decreto è inoltre la misura che dovrà portare alla regolarizzazione di una parte dei migranti irregolari che lavorano nei settori: agricoltura e allevamento, cura degli anziani e della casa.

Il REM, cos’è e come funzionerà

Nel Decreto è anche prevista l’introduzione del Reddito di emergenza, è l’articolo 87 del provvedimento a descrivere in dettaglio in cosa consiste questo strumento per il supporto delle famiglie e dei cittadini a rischio povertà assoluta. Il sussidio può contare su un fondo iniziale di quasi 1 miliardo di euro.

Per conoscere le precise modalità per inoltrare le domande si dovrà attendere una delibera con le istruzioni operative da parte dell’INPS. Sarà infatti l’Istituto di previdenza a doversi fare carico dell’erogazione di questo sussidio.

Chi potrà fare domanda

I requisiti necessarie per accedere a questo contributo sono:

  • ISEE inferiore ai 15 mila euro
  • residenza italiana
  • patrimonio immobiliare che potrà essere tra i 10 mila euro e i 20 mila euro

Anche se ancora non si conoscono tutti i dettagli sull’invio della domanda all’INPS è bene procurarsi il documento ISEE e il PIN per accedere al sito INPS e inoltrare le domande. La circolare con i dati specifici per le richieste non dovrebbe tardare ad essere pubblicata, anche perché nel Decreto è stato posto come termine ultimo per inviare le richieste il 30 Giugno 2020.

Il sussidio REM avrà un importo minimo di 400 euro e uno massimo di 800 euro. A far variare la quota spettante alle famiglie sarà il numero di componenti e in particolare l’articolo riporta: “ciascuna quota del Rem è determinata in un ammontare pari a 400 euro, moltiplicati  per il corrispondente parametro della scala di equivalenza”.

Questa scala viene poi chiarito è quella riportata nell’articolo 2, comma 4, della legge n. 26 del 28 Marzo 2019. In questo testo di legge viene stabilito quindi un metro per misurare le condizioni di maggiore necessità che possono portare a raddoppiare il bonus e per le famiglie in cui ci sia un membro con gravi disabilità il coefficiente sarà del 2,1.

Come avere il PIN INPS

Per chi non abbia ancora mai richiesto il codice semplificato per accedere ai servizi di previdenza sociale online, ecco come ottenerlo. Il PIN semplificato potete richiederlo online o tramite il Contact center di INPS e vi sarà inviato dall’Isitituto via sms o mail.

In alternativa sarà possibile accedere con lo SPID di 2° livello, l’identificativo digitale si attiva sul sito di Poste italiane. In genere per gli altri bonus è stato anche possibile accedere alla pagina per inoltrare la domanda collegandosi con la carta elettronica o la Carta nazionale dei servizi.

Per richiedere il PIN tramite il centralino, il numero verde da contattare è l’803.164 per chi telefona da fisso o lo 06.164.164 per i mobili.

Come già annunciato il REM dovrebbe andare a supportare una serie di cittadini in estrema difficoltà, si è stimato che la platea interessata dal provvedimento sia di circa 3 milioni di persone rimaste fuori da altri bonus e sostegni.

Quali lavoratori potranno accedere al REM

Tra le figure che potranno essere incluse tra i beneficiari ci sono anche coloro che hanno un lavoro nero, coloro che lavorano a giornata o con contratti mensili o settimanali e quelli con lavori intermittenti.

Il Ministro aveva anche garantito che i lavoratori stagionali che al 17 Marzo non avevano ancora firmato alcun contratto e che quindi non hanno avuto diritto al bonus da 600 euro rientreranno in questo bonus.

Altri sostegno incompatibili con il Reddito di emergenza

Nell’inoltrare le domande i cittadini potranno come sempre anche affidarsi a CAF e patronati. Si deve tener presente che sono state poste delle limitazioni precise per evitare che uno stesso nucleo possa accedere a molte misure di sostegno contemporaneamente.

Il REM è incompatibile con il reddito di cittadinanza, con la NASPI e con la cassa integrazione. I nuclei familiari che hanno percepito il bonus da 600 euro per gli autonomi non potranno richiedere anche quest’altra misura. Chi abbia la pensione di cittadinanza o di invalidità non potrà ottenere anche il reddito per l’emergenza. Non potranno avere i 400 euro di REM neanche coloro che sono detenuti o che sono ricoverati in strutture di lunga degenza a spese dello Stato.

Il Reddito di emergenza, le cose da sapere

Per riassumere quindi questa misura avrà un valore compreso tra i 400 euro, per i single, e gli 800 euro, limite massimo per le famiglie. L’importo superiore ai 400 euro sarà calcolato moltiplicato questa cifra per il codice corrispondente al numero di componenti del nucleo familiare.

Chi ha la responsabilità di una persona con disabilità grave e non autonoma otterrà il massimo del contributo. Come abbiamo visto la domanda per ricevere il REM dovrà passare per l’INPS, ma si dovrà attendere prima che il Decreto sia trasformato in Legge e poi che l’INPS rilasci la circolare con i dettagli su moduli e metodi di richiesta.

I due elementi che possono comunque essere utili ai cittadini sono il codice PIN necessario per operare telematicamente sul sito della Previdenza e il documento ISEE. Sono state poste delle limitazioni molto precise per chiarire chi avrà diritto a questo sostegno e chi no e sono:

  • reddito della famiglia inferiore all’importo del sussidio
  • patrimonio immobiliare di un valore compreso tra 10 mila e 20 mila euro. Il valore sarà di 10 mila euro per i single, crescerà di 5 mila euro per ogni componente in più del nucleo, il massimo sarà comunque di 20 mila euro
  • per chi ha una persona con grave disabilità come componente della famiglia è consentito di sforare di 5 mila euro il massimale
  • ISEE inferiore a 15 mila euro
  • per chi abbia un lavoro come subordinato la retribuzione lorda non deve essere più alta del contributo del REM