Apple ha sviluppato e introdotto a bordo di iPhone la tecnologia Touch ID sin dal 2013, quando la casa di Cupertino ha proposto sul mercato il modello iPhone 5S. Un sensore per la lettura delle impronte digitali è stato integrato anche da Samsung, a bordo di Galaxy S5, nel 2014.
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Il gruppo sudcoreano e l’azienda statunitense hanno lavorato per migliorare le rispettive soluzioni biometriche per la sicurezza. iPhone 6 e iPhone 6S di Apple e Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge di Samsung promettono tutti un maggior livello di protezione.
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Superiore al Touch ID di Apple e al sistema adottato da Samsung potrebbe essere la nuova proposta firmata Qualcomm, denominata Snapdragon Sense ID 3D, perché basata su una tecnologia a ultrasuoni che porta non pochi vantaggi rispetto ai sensori a tecnologia capacitiva.
Qualcomm Snapdragon Sense ID 3D consente infatti di eseguire la scansione delle impronte digitali in presenza di qualsiasi tipo di materiale utilizzato dai produttori di smartphone e tablet per la copertura dei dispositivi, si tratti di vetro, alluminio, acciaio inox, zaffiro o plastica.
Qualcomm Snapdragon Sense ID 3D abilita poi la scansione delle impronte digitali anche in presenza di agenti contaminanti sul dito, quali il sudore o una lozione per le mani, e fornisce pertanto maggiore accuratezza nel procedimento di autenticazione.
La tecnologia a ultrasuoni in oggetto penetra gli strati esterni della pelle, rileva dettagli tridimensionali e caratteristiche uniche delle impronte digitali, spiega ancora Qualcomm.
La nuova piattaforma di autenticazione utilizza la tecnologia Qualcomm SecureMSM e la specifica FIDO (Fast IDentity Online) promossa da UAF (Alliance Universal Authentication Framework), si legge inoltre in una nota stampa diffusa dall’azienda.
La combinazione della tecnologia SecureMSM con la specifica FIDO assicura «processi di autenticazione che non richiedono password, in modo da migliorare ulteriormente l’interoperabilità tra device online e per far fronte alla necessità di creare e ricordare username e password plurime», prosegue la nota.
«Questo nuovo standard per l’autenticazione mobile e il browser integrato sono studiati per consentire a ogni sito o applicazione cloud che offre autenticazione FIDO di interfacciarsi con una vasta gamma di device FIDO attualmente in commercio o in fase di sviluppo», conclude Qualcomm.