Qual è la differenza tra carte di credito e bancomat?

Sono sottili, plastificate, hanno una banda magnetica e un chip, le analogie tra carte di credito e bancomat finiscono qui. Ecco una guida alle differenze tra questi due strumenti di pagamento solo apparentemente simili

Qual è la differenza tra carte di credito e bancomat?

In questi giorni di pioggia vi siete seduti davanti al pc e avete prenotato la tanto attesa vacanza estiva. Dopo aver visionato aerei, hotel, b&B, campeggi, auto a noleggio e aver confrontato i giorni di ferie disponibili con i compagni di viaggio dovete finalizzare le operazioni. Per poter termine gli acquisti online avete dovuto inserire i dati della carta di credito, altrimenti non avreste potuto procedere alle compre.

Questa è la prima differenza tra bancomat e carta di credito, il primo non può essere utilizzato per gli acquisti sul web mentre la seconda sì. O meglio, volendo potete richiedere in banca che vi sia fornito un codice di sblocco per le operazioni online con il bancomat ma si tratta di un servizio a pagamento non compreso nel contratto standard che avete sottoscritto.

Bancomat o carta di credito?

I due strumenti di cui parliamo possono sembrare molto simili, in realtà sono profondamente differenti. Possiamo dire che a parte per forma, peso, chip e poche caratteristiche fisiche questi strumenti per i pagamenti non hanno nulla in comune. Nell’ordine vi spieghiamo perché differiscono in:

  •  garanzie richieste
  • sistema di prelievo contante
  • tetto massimo di spesa
  • commissioni
  • uso all’estero
  • acquisti online.

In primis, per ottenere il bancomat dovrete aprire un conto corrente in banca essendo uno strumento che vi consente di prelevare contanti o di spendere fondi che avete realmente a disposizione. La carta di credito invece è una sorta di Pagherò, infatti l’addebito viene posticipato e prelevato solo in un secondo momento rispetto all’acquisto (in genere a 30 giorni post compera o entro il 15 del mese successivo).

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Il bancomat di solito si utilizza per spese minori o per prelevare contanti dalle casse automatiche ATM. Ha un limite alla quantità di contanti che si possono prelevare (nella maggior parte dei contratti la cifra è fissata a 250 euro), a meno che non abbiate abilitato il prelievo da conto corrente, e come abbiamo visto non si può usare per gli acquisti online.

La carta di credito può essere impiegata per le spese di entità maggiore, ha un tetto massimo (plafond) molto più alto. La maggior parte dei circuiti di pagamento pongono come limite mensile 1.500 euro, ma ad esempio l’American Express va da 5.000 euro ad un plafond illimitato per i possessori delle Carte Oro. I possessori di una carta di credito inoltre non devono per forza aprire un conto corrente in banca. Gli istituti finanziari prevedono delle soluzioni ad hoc per chi decide di richiedere la carta di credito senza aprire un account presso di loro permettendo di saldare il conto mensile della carta con un bollettino postale.

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La concessione della carta di credito non è scontata per i correntisti. La banca che vi rilascia questo strumento infatti valuterà le garanzie che potete offrire a copertura di questa sorta di fido che vi concederà ogni mese. L’istituto di credito in genere si basa sulla busta paga o sulla pensione per accettare o meno la richiesta di carta di credito avanzata dai propri clienti. Al giorno d’oggi però gli istituti di credito hanno studiato delle soluzioni per concedere la carta di credito senza busta paga. Uno dei sistemi più facili per oltrepassare l’ostacolo garanzia è intestare la carta di credito al coniuge o di un familiare. Se poi siete un libro professionista senza busta paga sarà sufficiente dimostrare delle entrate fisse o avere un saldo importante sul vostro conto corrente.

Il CVV e le carte di debito prepagate

Ciò che differenzia concretamente le due tessere con banda magnetica e microchip è il codice CVV, acronimo che sta per Card Verification Value. Gli abitué degli acquisti online sanno già di cosa si tratta, per tutti gli altri: prendete la carta di credito o la prepagata e giratela, sotto la striscia magnetica vedrete 3 cifre. Ebbene, è grazie a quelle tre cifre in genere riportate sul retro della carta di credito (i clienti American Express trovano il CVV sulla parte anteriore) che la carta funziona come sistema di pagamento per via elettronica.

Questo limite però può essere bypassato in modo semplice: si può richiedere di associare al proprio conto anche una carta di debito prepagata. Si tratta delle carte di ultima generazione. Sono un ibrido tra le due soluzioni. Hanno il CVV, ma anche il codice IBAN, possono essere usate per gli acquisti elettronici. Queste carte devono essere ricaricate e non si potrà mai spendere più di quanto presente sulla stessa. Inoltre, con le carte di debito sarà possibile effettuare alcune delle operazioni base prima eseguibili solo con un conto corrente, ad esempio dei bonifici, il pagamento di F24, o anche l’accredito del proprio stipendio. Questo tipo di carta può essere legata ad un circuito nazionale o internazionale.

Quale carta permette di gestire meglio le spese?

I vantaggi legati all’uso del bancomat sono più che altro connessi al risparmio e alla gestione della spesa. Ogni volta che effettuate un prelievo di denaro agli sportelli ATM o un pagamento POS il saldo del conto corrente registrerà subito l’operazione. Voi potrete stampare il saldo movimento e il saldo del conto (oppure usando i servizi di home banking e risparmiando carta) e controllare immediatamente e quindi avere la precisa percezione di quanto spendete e per cosa.

La carta di credito invece può portarvi magari a sforare il budget che vi eravate dati per le spese da sostenere. Altro svantaggio che i clienti spesso associano alla carta di credito è la mancanza di sicurezza. Un problema che le nuove tecnologie hanno in parte risolto. Le nuove carte infatti sono protette da meccanismi di sicurezza più sofisticati, ad esempio l’introduzione del microchip ha reso estremamente difficile la clonazione. E diversi circuiti, come Visa e Mastercard, hanno introdotto il codice PIN anche per gli acquisti con carta.

Ci sono poi delle buone abitudini che si dovrebbero conoscere e rispettare quando si concludono transazioni online, come comprare solo su siti affidabili, avere un buon antivirus installato sul pc o sullo smartphone che utilizziamo per condividere i nostri dati e leggere molto attentamente le mail in cui arrivano richieste di dati personali per riconoscere e bloccare i tentativi di phishing. Poche semplici accortezze che vi consentiranno di fare in sicurezza le operazioni online e di abbassare le probabilità di incappare in truffe e raggiri studiati per gli utenti web.

Come usare all’estero carte e bancomat

Tornando alle differenze tra carte di credito e bancomat ci sono da considerate la questione commissioni e l’uso all’estero. Le commissioni applicate alle transazioni con carta di credito non sono previste commissioni, mentre se si preleva il discorso cambia. Le operazioni di prelievo effettuate con carta di credito (siano esse fatte in Italia, in EU o nel resto del mondo) sono più onerose. Non c’è un tasso fisso, ma ciascun contratto e ciascun circuito hanno le loro tariffe. Il bancomat invece non prevede commissioni sui prelievi nel proprio paese se effettuati agli sportelli della propria banca. In caso di prelievo o pagamento all’estero sono previste delle FEE e possono essere applicate delle spese legate al cambio di valuta.

La società cashless è ancora lontana

Gli italiani sono ancora lontani dalla cashless revolution più volte annunciata e poi rivelatasi una bolla. A darne prova sono i dati dell’Osservatorio Community Cashless Society di The European House Ambrosetti. Questo ente ha mappato le economie di 85 paesi del mondo e i risultati del nostro Paese hanno lasciato piuttosto a desiderare. Rispetto a quanto avviene nei paesi del Nord Europa, in cui il contante è sempre meno presente, l’Italia sembra non riuscire ad abbandonarlo. Siamo stati il terzultimo paese europeo nella classifica di pagamenti cashless (solo il 14% dei pagamenti è avvenuto con carte o con pagamenti tracciabili). Anzi nel nostro paese è stato anche registrato un aumento del contante circolante.

Però ci sono dei segnali che indicano che l’utilizzo delle carte al posto dei contanti si sta facendo strada. Stando agli ultimi dati diffusi dall’Osservatorio sulle Carte di Credito e Digital Payments lo scorso anno infatti: “Nel 2017 il numero di carte di credito attive nel nostro Paese ha registrato un nuovo lieve calo (-1%) rispetto alla precedente rilevazione. Questa contrazione risulta prevalentemente legata al trend delle carte aziendali che risultano in deciso rallentamento. Nonostante ciò, continua la crescita del numero di transazioni effettuate, che aumentano del +10.2% nel 2017. Tale incremento porta i volumi di queste transazioni al livello più alto dell’ultimo quinquennio”.