Come funziona il prestito cambializzato
In apertura del nostro approfondimento su “Prestito cambializzato: tutto ciò che c’è da sapere” non possiamo che domandarci in che modo funzioni questa forma tecnica di finanziamento. Come intuibile da una breve analisi dello stesso nome, i prestiti cambializzati “funzionano” attraverso l’emissione di cambiali. E proprio per questo motivo (la cambiale è un titolo di credito che propone alla banca una maggiore facilità di soddisfazione delle proprie pretese), i prestiti cambializzati possono essere erogati anche nei confronti di quelle persone che hanno avuto qualche problema in relazione a precedenti finanziamenti.
Tecnicamente, dunque, le rate di rimborso del piano di ammortamento saranno rappresentate dalle cambiali emesse in favore dell’istituto di credito, e che il debitore dovrà onorare alla scadenza. Ne consegue che in caso di mancato pagamento la banca potrà procedere in maniera molto veloce a richiedere l’emissione di un atto immediatamente esecutivo da parte del giudice.
Caratteristiche del prestito cambializzato
Numerose sono le caratteristiche peculiari del prestito cambializzato. Cerchiamo di riassumerle in un breve elenco sintetico:
- le rate sono fisse per l’intera durata del prestito cambializzato, poiché il finanziamento si avvarrà (ci sono delle eccezioni, ma molto limitate) di tassi di interessi fissi, che non varieranno al cambiare delle condizioni di mercato;
- i rimborsi avverranno con scadenza mensile, permettendo pertanto al debitore di poter pianificare correttamente il proprio impegno debitorio con gradualità e costanza;
- la durata del prestito può estendersi di norma anche fino a 60 mesi, permettendo così al debitore di poter scegliere il giusto mix tra durata e importo delle rate, sulla base delle proprie effettive capacità di rimborso;
- i tempi di erogazione dei prestiti cambializzati sono generalmente molto contenuti, e in grado di adempiere alla necessità di ottenimento di una somma di denaro in tempi rapidi;
- tranne nei casi che vedremo tra breve, il prestito cambializzato può essere erogato in con la sola firma del debitore principale, senza garanti o fideiussori.
Come richiedere il prestito cambializzato
Il prestito cambializzato non deve essere confuso con i prestiti senza busta paga, sebbene il prestito cambializzato possa a volte prestarsi a divenire una forma tecnica di prestito per coloro i quali non hanno una documentazione che possa comprovare il reddito.
Nell’ipotesi più comune, in cui sia un lavoratore a domandare il ricorso a un prestito cambializzato, lo stesso dovrà compilare un’apposita domanda presso l’istituto di credito al quale si rivolge, allegando le copie delle ultime buste paga, e la propria documentazione di identità. Potrebbero inoltre essere richiesti ulteriori documenti a seconda delle politiche creditizie della banca / finanziaria o a seconda della natura professionale del lavoratore: per tale motivo, qualora interessati, vi consigliamo di contattare direttamente la vostra banca di riferimento.
Cosa fare se non si ha la busta paga
Nell’ipotesi in cui si non si abbia una busta paga sufficientemente ampia in grado di dimostrare il proprio merito creditizio all’istituto erogate, la soluzione cui si ricorre maggiormente è quella di domandare un supporto attivo con la spendita della firma di un garante, o fideiussore, che possa garantire il regolare pagamento del debito nel caso in cui il debitore principale non possa provvedere. Di norma il fideiussore sarà una persona ben conosciuta dalla banca, e in grado di rappresentare una figura di riferimento per la gestione dell’operazione di pagamento del debito, qualora il debitore principale sia in situazioni di inadempimento.
In alternativa, chi non ha la busta paga ma ha la titolarità di un immobile o di un bene mobile registrato, può comunque proporre un supporto attivo attraverso una garanzia ipotecaria o pignoratizia in favore della banca erogante. Si tratta comunque di una procedura cui non si ricorre in maniera prioritaria, considerati i più alti costi di un simile scenario.
A chi servono (realmente) i prestiti cambializzati
I prestiti cambializzati oggi sono meno diffusi di un tempo. Tuttavia, non per questo si deve parlare dei prestiti cambializzati con il solo riferimento al passato, valutato che negli ultimi anni – complice anche le maggiormente ristrette politiche di credito delle banche – le forme di finanziamento cambializzato sono tornate abbastanza di moda.
I prestiti cambializzati, tutt’oggi, possono rappresentare delle buone alternative per chi sta cercando prestiti per protestati o cattivi pagatori. Non solo: come sopra anticipato, i prestiti cambializzati hanno rappresentato una possibilità in capo ai prestiti senza busta paga e, di qui, una forma di credito indicata per chi non ha un vero e proprio contratto di lavoro (sono pertanto compresi anche i piccoli artigiani, alcuni professionisti, i commercianti) e, ulteriormente, chi ha avuto problemi di segnalazione in Crif.
Considerata l’ampia variabilità di prestiti cambializzati oggi a disposizione sul mercato creditizio italiano, vi consigliamo di contattare uno o più istituti di credito di riferimento per cercare di ottenere un preventivo chiaro e trasparente sull’impegno debitorio da sottoscrivere.
Ricordate altresì che spesso i prestiti cambializzati non rappresentano “l’ultima spiaggia” per i soggetti debitori, e che pertanto frequentemente è possibile trovare delle alternative valide, e spesso più economiche, alle vostre esigenze di credito. Una volta conseguito il preventivo, leggetelo attentamente e procedete alla sottoscrizione del contratto, cercando di personalizzare le caratteristiche della relazione, sulla base della vostra capacità di rimborso.