Nel nostro Paese vi sono migliaia di utenti che non hanno avuto modo di riscuotere delle polizze assicurative di cui erano beneficiari. Secondo la legge, infatti, dopo 10 anni dall’evento che genera il diritto al pagamento del capitale, un esempio molto frequente è la morte di un assicurato che aveva stipulato una polizza vita, una polizza si prescrive e diventa dormiente.
L’importo legato a tale polizza, quindi, viene devoluto al Fondo dormienti gestito dal Consap. Il principale problema di questo sistema è che in molti casi gli eredi beneficiari della polizza vita non sono a conoscenza della loro esistenza e la compagnia assicurativa non è in grado di avvertili, ad esempio perché non conosce la loro residenza ed i loro recapiti.
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E’ possibile seguire due strade differenti per scoprire se si è beneficiari di una polizza dormiente
- La prima soluzione praticamente è rappresentata dalla possibilità di rivolgersi al Servizio ricerca coperture assicurative vita dell’Ania. Tale richiesta può essere avanzata tramite un apposito modulo. Per ulteriori dettagli visita il sito ufficiale Ania.it;
- Una seconda strada per cercare di scoprire se si è beneficiario di una polizza vita è rappresentata dalla possibilità di contattare la compagnia assicurativa di cui il familiare deceduto era cliente con lo scopo di richiedere informazioni in merito all’esistenza di una polizza. In questo caso è necessario utilizzare un apposito modulo di richiesta che trovi disponibile per il download tramite il portale dell’Ivass.
E’ importante sottolineare la stipula di un importante accordo tra l’Ivass, che ricordiamo è l’Istituto che vigilia su tutto il settore assicurativo italiano, e l’Agenzia delle Entrate. A partire dal prossimo marzo 2018, infatti, sarà possibile incrociare i dati relativi ai codici fiscali degli assicurati delle polizze vita dormienti con l’Anagrafe Tributaria al fine di verificare la data di decesso degli assicurati.
Tali informazioni saranno poi girate alle varie compagnie assicurative che avranno il compito di avvertire i beneficiari delle polizze che, quindi, potranno riscuotere quanto dovuto senza il rischio di dover fare i conti con nuove polizze dormienti. Questo sistema è stato testato, dallo scorso mese di settembre, su ben 15 mila polizze dormienti con un gran successo. Sono, infatti, state risvegliate ben 12 mila polizze grazie a questa possibilità di incrociare i dati dei due enti.
Polizze dormienti: la proposta di legge di Altroconsumo
E’, inoltre, interessante sottolineare la proposta di legge avanzata da Altroconsumo al Ministero dell’Economia. L’ente che si occupa della tutela dei consumatori ha, infatti, richiesto al Ministero l’avvio di una modifica legislativa che possa risolvere il problema delle polizze dormienti.
Per Altroconsumo è necessario permettere alle compagnie assicurative di accedere all’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, una possibilità disponibile solo per le pubbliche amministrazioni. Secondo tale proposta, le compagnie dovranno consultare, almeno una volta all’anno tale anagrafe al fine di verificare i decessi e rendere più rapido ed efficace il sistema di riscossione delle polizze vita.
Staremo a vedere se ci saranno sviluppi in tal senso sulla questione con modifiche alla normativa che potranno contribuire alla risoluzione del problema delle polizze dormienti in Italia.