Che cos’è la Polizia postale
La Polizia postale e delle comunicazioni, nata in origine in qualità di specialità della Polizia di Stato con compiti di tutela della sicurezza, prevenzione e repressione dei crimini negli ambiti di merito del Ministero delle poste e delle telecomunicazioni, dal 1999 è organo centrale del Ministero dell’interno per la sicurezza e la regolarità dei servizi delle telecomunicazioni, dalle frodi postali alle attività criminose perpetrate per mezzo della rete Internet.
Ora che sia il crimine che la legge viaggiano sulla fibra ottica, è necessario potersi rivolgere a un reparto specializzato e dotato delle tecnologie più moderne per contrastare i diversi tipi di illecito e di reato che vengono perpetrati proprio sfruttando le connessioni a banda larga e ultralarga, o direttamente su di esse.
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Gli ambiti di intervento della Polizia postale
La Polizia postale ha competenze prima di tutto nell’ambito del cyberterrorismo: gli investigatori operano un monitoraggio continuo della rete conducendo indagini specialistiche per sventare le minacce dei gruppi antagonisti ed eversivi nazionali e stranieri, che sempre più spesso ricorrono proprio alla Rete per le comunicazioni. Allo stesso modo il reparto è competente anche per l’hacking, ovvero tutti gli attacchi che utilizzano Internet per provocare dei danni, in particolare verso le infrastrutture critiche del Paese: per quest’ultima evenienza c’è un’équipe specializzata, il C.N.A.I.P.I.C. – Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la protezione delle Infrastrutture Critiche.
La Polizia postale raccoglie segnalazioni e coordina le indagini a proposito della diffusione attraverso le reti di comunicazione di immagini di violenza sessuale su minori, in più stila la black list dei siti web pedofili e in genere fa tutto quanto in sui potere per contrastare la pedopornografia. In più vengono effettuate le analisi al riguardo dei fenomeni criminosi emergenti, per prevenire e reprimere i reati informatici.
Infine, competenza della Polizia postale sono anche l’e-banking, per garantire la sicurezza delle transazioni e della circolazione di denaro online, il copyright (in particolare per la diffusione illegale attraverso i servizi di file-sharing di opere dell’ingegno) e i giochi e le scommesse online: il reparto analizza infatti i siti dedicati individuando le attività non autorizzate dal Ministero delle Finanze – Amministrazione autonoma monopoli di Stato.