Sebbene non si abbiano troppi dettagli ufficiali, per il momento si è intuito che in realtà Facebook at Work non sarà una vera e propria nuova rivoluzione: sarà pertanto una versione simile a quella già esistente, senza particolari novità sul fronte delle principali funzioni (permarranno pertanto like, chat e newsfeed), ma comunque in grado di affiancarsi al “tradizionale” Facebook.
A ribadire quanto sopra è stato, negli scorsi giorni, il responsabile delle partnership per piattaforme globali di Facebook, Julien Codorniu, secondo cui il 95% di ciò che è stato sviluppato per Facebook, sarà adattato anche per Facebook at Work, in ogni versione – e, dunque, anche per Internet mobile. Ma dove sta, allora, la differenza con il social network “base”? Perchè si dovrebbe utilizzare (anche) Facebook at Work?
Da quanto si evince, la principale divergenza consiste nel fatto che gli utenti di Facebook at Work potranno avere un profilo diverso da quello usato per Facebook, e nella possibilità di poter utilizzare alcune caratteristiche esclusive, come le funzionalità per la sicurezza dei dati.
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Si sa inoltre che attualmente la versione beta del nuovo sito è già accessibile (ma solo su invito) e che alcune aziende la stanno utilizzando in modo soddisfacente (nelle fila degli utenti societari vi sono ad esempio Heineken e Royal Bank of Scotland, mentre presto si aggiungerà anche Club Mediterranee.
Per quanto concerne il prossimo futuro a breve termine, l’apertura del servizio sarà accompagnata anche da un’opzione non gratuita, che dovrebbe prevedere l’introduzione di un canone mensile di pochi dollari al mese per poter usufruire di alcuni servizi premium come gli strumenti di analisi e il servizio di assistenza clienti dedicata.
Non ci resta che attendere ancora qualche mese, e mettere finalmente le mani sulla nuova creatura di Mark Zuckerberg. Avrà la fortuna che auspica, come il suo “fratello maggiore”?