Pensioni, raddoppiano gli anni riscattabili: le novità della legge di bilancio

Dalla Legge di Bilancio 2020 arrivano novità importanti per quanto riguarda il settore delle pensioni. Per i lavoratori, infatti, ci sarà la possibilità di sfruttare la "pace contributiva" con gli anni riscattabili che raddoppiano rispetto al passato, arrivando sino ad un massimo di 10 anni (anche per periodi non continuativi). Questa soluzione, disponibile in via sperimentale per un triennio, potrà essere sfruttata da diverse categorie di lavoratori. Ecco tutto quello che c'è da sapere sulle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2020 per quanto riguarda il settore delle pensioni. 

Pensioni, raddoppiano gli anni riscattabili: le novità della legge di bilancio

La nuova Legge di Bilancio 2020 introduce alcune interessanti novità per il settore pensionistico. Come specifica un emendamento approvato al Senato, infatti, è prevista una nuova procedura sperimentale che prevede di raddoppiare gli anni riscattabili a fini pensionistici.

Si tratta di una soluzione molto particolare che resterà attiva, come detto in precedenza, esclusivamente in via sperimentale per un intero triennio (dal 2019 al 2021) con l’obiettivo di poter “testare” nei minimi dettagli la modifica ed, eventualmente, rendere il provvedimento permanente.

Ma cosa comporta precisamente questa novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2020? Il nuovo emendamento, di fatto, va ad estendere da 5 a 10 anni (considerabili anche in modo non continuativo) gli anni riscattabili per i lavoratori privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 (nel rispetto del DL 4/2019) e non titolari di pensione.

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Quali sono i requisiti da rispettare e chi può sfruttare il beneficio

Di conseguenza, per poter esercitare il riscatto è necessario:

  • non aver svolto attività lavorativa in qualsiasi periodo precedente al 1996
  • non far parte del sistema di calcolo pensionistico misto in quanto questa particolare misura si riferisce al periodo successivo al 1995 (non è possibile sfruttare il beneficio per aderire all’uscita anticipata tramite la procedura di “quota 100” andando ad integrare i 38 anni richiesti dalla normativa)
  • non essere titolari di pensione

La possibilità di raddoppiare gli anni riscattabili, che come sottolineato in precedenza è stata attivata in via sperimentale, non riguarderà tutti i lavoratori ma esclusivamente:

  • i lavorati dipendenti iscritti all’Ago
  • i lavoratori iscritti alla gestione separata INPS
  • le gestioni sostituite ed esclusive dell’Ago
  • le gestioni speciali dei lavoratori autonomi.

In linea generale, la possibilità di poter estendere sino a 10 anni il periodo in cui è possibile riscattare i contributi rappresenta un elemento molto importante per un gran numero di lavoratori. Tutti i lavoratori che hanno avuto un’attività lavorativa discontinua, infatti, potranno sfruttare questa soluzione per accedere, in anticipo, al sistema pensionistico.

A disposizione dei lavoratori che sceglieranno di riscattare i buchi contributi ci sono due opzioni:

  • i contributi previdenziali potranno essere versati in un’unica soluzione con un importo pari a quanto calcolato dall’INPS
  • i contributi previdenziali potranno essere versati in modo dilazionato, sempre in base ai calcoli INPS, con la possibilità di versare sino ad un massimo di 120 rate mensili

Per poter effettuare il riscatto è necessario presentare un’apposita domanda. Il termine ultimo per la presentazione di questa domanda è fissato nel 31 dicembre 2021. Considerando che tale termine è fissato in netto anticipo rispetto alla possibile data di pensionamento dei lavoratori che, potenzialmente, possono esercitare i vantaggi della nuova normativa, sarà necessario effettuare una valutazione attenta e precisa della propria situazione lavorativa al fine di poter essere sicuri di procedere nel modo giusto.

Tante conferme e qualche novità per il mondo pensionistico dalla Legge di Bilancio

La Legge di Bilancio 2020 tocca, in diversi punti, il sistema pensionistico andando, principalmente, a confermare alcune delle soluzioni già presenti nel corso del 2019. Ecco i dettagli:

  • il primo aspetto da segnalare la rivalutazione dell’importo dell’assegno pensionistico che si adegua all’inflazione; seguendo i dati Istat, l’incremento sarà pari ad un massimo dello 0.4% dell’importo; tale rivalutazione riguarderà le pensioni dirette, le pensioni sociali, gli assegni e le pensioni di invalidità e inabilità e le pensioni ai superstiti; è prevista la rivalutazione del 100% dell’importo per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo INPS mentre tale percentuale tenderà a diminuire all’aumentare dell’importo dell’assegno
  • con la nuova Legge di Bilancio arriva anche la conferma di Quota 100 che resterà attiva per tutto il 2020 e, molto probabilmente, verrà nuovamente confermata per il 2021 andando così a coprire tutto il periodo di prova triennale; il beneficio che permette l’uscita anticipata dal lavoro necessità che il richiedente abbia compiuto 62 anni di età e 38 anni di contributi
  • viene prorogata per un altro anno l’Opzione donna; tale beneficio consente alle lavoratrici di poter accedere in anticipo alla pensione rispettando il requisito minimo rappresentato da 58 anni di età (59 anni per le lavoratrici autonome) e 35 anni di contributi
  • tra le proroghe per il 2020 c’è anche l’Ape sociale che consentirà di accedere in anticipo all’assegno della pensione rispettando un minimo di 63 anni di età e 30 anni di contributi (36 anni per alcune casistiche)
  • viene confermata, sia per il 2020 che per il 2021, l’età per la pensione di vecchiaia che continuerà ad essere 67 anni; nel 2020 è prevista l’uscita dal mercato del lavoro per i nati nel 1953 mentre nel 2021 toccherà ai nati nel 1954
  • tra le conferme c’è anche la “pensione di cittadinanza”, la versione dedicata ai cittadini con più di 67 anni del reddito di cittadinanza, che sarà riservata ai nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più componenti con età pari o superiore ai 67 anni; l’assegno integrativo, previsto per chi ha un Isee fino a 9360 Euro, può arrivare sino a 780 Euro